Commissione difesa camera 13 febrbaio 2003
Interrogazione n. 5-01453 Paniz ed altri
Riduzione dei reparti alpini in provincia di Belluno.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'evoluzione della situazione internazionale ha reso necessario delineare una struttura della difesa sensibilmente ridotta dal punto di vista quantitativo e funzionale al mutato quadro geostrategico di riferimento.
Conseguentemente alle Forze armate è oggi richiesto un crescente impegno di razionalizzazione e snellimento delle proprie strutture al fine di ottenere uno strumento operativo moderno, sostenibile, coerente con quelli dei principali partner europei ed atlantici, in grado di tutelare globalmente gli interessi nazionali, di proiettare stabilità fuori dei confini e di fronteggiare anche minacce anomale quali quella del terrorismo.
In questo quadro, il profondo processo di ristrutturazione, revisione e semplificazione dell'organizzazione militare, avviato in questi ultimi anni ed in corso di progressiva attuazione, ha trovato ulteriore impulso nella legge 14 novembre 2000, n. 331 «Norme per l'istituzione del servizio militare professionale» che, nel prevedere, tra l'altro, una generale contrazione dello strumento militare, impone la necessità di un ulteriore allineamento delle strutture ordinative delle Forze armate.
In tale ottica occorre riorganizzare le strutture operative e di supporto, attraverso l'armonizzazione e l'ottimizzazione di tutte le componenti (comando, operativa, scolastico-addestrativa, logistica, territoriale), al fine di accrescere l'efficienza e le capacità complessive dell'organizzazione militare realizzando, nel frattempo, economie di risorse sia di personale, sia finanziarie, queste ultime da destinare all'investimento.
Ciò detto, nel quadro dei provvedimenti di riordino dell'Esercito, si osserva che il passaggio dal sistema «misto» (leva e volontari) a quello «professionale» (solo volontari), con la conseguente sospensione della coscrizione obbligatoria, impone la necessità di procedere, nel breve/medio termine, alla soppressione di alcuni Centri di Incorporazione Leva, tra i quali il 16o reggimento «Belluno», il cui mantenimento in vita non è più giustificato, alla luce delle mutate esigenze.
Quanto ai recenti interventi infrastrutturali effettuati presso le caserme «Salsa» e «D'Angelo», che ospitano il reggimento, essi risalgono al 1998 e sono stati realizzati per elevare lo standard di qualità della vita del personale.
Proprio in considerazione di quei miglioramenti, oltre che sulla base di valutazioni di carattere logistico-funzionale, è attualmente allo studio l'ipotesi di valorizzare le citate caserme, trasferendovi un reparto alpino della componente operativa dell'Esercito.
Ciò consentirà , ancor più propriamente, di perpetuare il tradizionale e sentito legame della particolare specialità dell'Esercito con la locale comunità montana.