Buriasco ha scritto:Ridendo e scherzando e leggendo questa discussione ma soprattutto quella sulla III Brigata missili su Ferreamole sono rimasto davvero stupito.
Avevo sentito parlare di mine atomiche ...ok quelle le usavano gli americani,
Ne avevo sentito parlare quando ero all'8°Pasubio arteglieria campale nella caserma Osoppo che gli FH70 erano predisposti al tiro con munizionamento nucleare con l'imolazione degli artiglieri...che una volta non so se sempre alla caserma Osoppo oppure alla Cavazzerani c'era il 27°Marche con gli M110 che potevano sparare sempre "petardi nucleari" e che avevano il deposito obici a Reana...ma nono sapevo che nella caserma di S.Bernardo che io vedo da dietro il capannone dove lavoro contenesse i petardoni

...si insomma è così indifesa...ero convinto che ci fosse il 59°fanteria Calabria...niente da paragonare al sito Pluto o via dicendo...Qualcuno sa dov'è il sito vero? S.Bernardo e formato da 4 case ed il torrente torre...bho
Mandi,
le serie dottrinali 600 e 700 degli anni '50-'60 prevedevano l'impiego dell'arma atomica.
Ovviamente erano argomenti non pubblicizzati e tenuti il più possibile in sordina, ma non segreti.
L'Italia ottenne dagli USA l'impiego di armi atomiche, con il principio della doppia chiave.
In ambito E.I. l'unica unità atomica esistente era la III Brigata Missili, alle dirette dipendenze della SETAF (Comando US Army a livello di Brigata a sua volta equipaggiato con reparti di artiglieria atomica).
Il comando SETAF era binazionale (USA-ITA), dovendo materialmente applicare il concetto politico di doppia-chiave.
Le mine atomiche, stoccate a site Pluto, erano gestite da una compagnia dell'US Army: ecco perchè la nostra fanteria d'arresta non ne sapeva niente: sarebbero state piazzate e fatte brillare dalla 62nd Engineer Company.
L'FH-70 può sparare munizionamento atomico, ma questo non era a disposizione dell'EI.
L'unica artiglieria nucleare a traino meccanico a disposizione dell'E.I. era rappresentata dal 1° Gruppo Adige e dal 9° Gruppo Rovigo, entrambi equipaggiati con obici M-115 da 203/25 mm (ho fatto una piccola ricerca: di tali obici non esiste alcuna traccia nelle pubblicazioni ufficiali e/o giornalistiche rilasciate negli anni passati) ed inseriti nella III Brigata Missili.
Infatti, nel 1985 al sito Pluto, risultavano conservati proiettili da 203 mm per l'Esercito Italiano, proiettili da 155 mm e mine atomiche per la SETAF.
Il 27° Marche era alla Caserma Osoppo.
Questione San Bernardo: premesso che il 59° Calabria era a Cividale (Caserma Zucchi-Lanfranco) di quella caserma non ne hanno mai parlato molto (guarda caso).
Però ora, su internet e dagli USA, si scopre che a San Bernardo era di stanza l'11th US Army Artillery Detachment (dipendente dal 559th US Army Artillery Group di Vicenza, reparto di artiglieria nucleare della SETAF) ed incaricato della custodia e spolettamento dei proiettili nucleari.
Non ho mai approfondito molto la cosa ma ora, costretto momentaneamente sul divano per infortunio, ho scoperto questi dati e sto facendo 1 + 1...
Ricordo che da ragazzino (i sintomi del grave male, passione per tutto ciò che è militare, erano già esplosi...) ero capitato in motorino da quelle parti ed avevo scoperto alcune casermette stile deposito munizioni, che sembravano anche recenti.
Quindi ritengo che alla caserma c'era il reparto (mai visto in giro per Udine negli anni '80 jeep Hummer con militari americani ? Io si, specie in Via Cividale, zona Caserma Osoppo...), mentre alcuni proiettili erano nel deposito.
Ritengo comunque che il grosso delle munizioni fosse conservato a Vicenza.
per il momento è tutto... alla prossima, mandi