Infatti Lele....per questo mi limito a leggere...sia perché non mi sento preparato su questioni specifiche e formali, e secondo proprio perché , conoscendomi e ormai conoscendoci, non voglio buttare benzina sul fuoco..
Mi piacerebbe pero' che discutessimo sulle nostre idee, di qualunque genere siano, senza andare a mischiare sempre una o poi' parti politiche...di qualsiasi schieramente...
Io ho riportato ...forzando un po' la mia idea, l'intervista di Rigoni Stern , proprio precisando che lo facevo perché corrispondeva a quello che sull'argomento avevo espresso in precedenza..diciamo una piccola e inocua forma di...narcisismo...
Posso solo fare una domanda ?
Se Fabrizio Quattrocchi fosse stato ucciso da un..Iracheno sulla porta di un locale dove faceva il buttafuori per una banale lite su un parcheggio, avrebbe avuto la stessa considerazione da parte dei media e di tutti noi?
Ciao a tuch
Bricchetto ha scritto:Ragazzi, lo sapete che vi voglio bene. E allora non posso prendervi in giro. Devo essere sincero: mi rivolgerò alla seconda persona plurale, perché è questo quello che penso.
Anch'io sarò sincero.
La faccenda del "voi" non mi è proprio andata giù.
Non sono arrabbiato; amareggiato, questa è la parola giusta.
Bricchetto ha scritto:La verità è che Quattrocchi non vi piace.
E come faceva a piacermi o meno, non avendolo mai conosciuto?
Sulla sua morte ho già detto, e le voci di questi giorni non hanno cambiato di una virgola quanto pensavo.
Bricchetto ha scritto:Le armi sono violenza, il servizio militare è castrazione, le regole sono fascismo.
Ma veramente assimili me (ed altri del forum) alla gente che, verso chi difende il suo benessere, la sua libertà , la sua esistenza, prova solo una certa qual lieve nausea?
Spero veramente di non aver capito.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Luigi ha scritto:Bricchetto, ecco la risposta promessa.
Bricchetto ha scritto:Ragazzi, lo sapete che vi voglio bene. E allora non posso prendervi in giro. Devo essere sincero: mi rivolgerò alla seconda persona plurale, perché è questo quello che penso.
Anch'io sarò sincero.
La faccenda del "voi" non mi è proprio andata giù.
Non sono arrabbiato; amareggiato, questa è la parola giusta.
Bricchetto ha scritto:La verità è che Quattrocchi non vi piace.
E come faceva a piacermi o meno, non avendolo mai conosciuto?
Sulla sua morte ho già detto, e le voci di questi giorni non hanno cambiato di una virgola quanto pensavo.
Bricchetto ha scritto:Le armi sono violenza, il servizio militare è castrazione, le regole sono fascismo.
Ma veramente assimili me (ed altri del forum) alla gente che, verso chi difende il suo benessere, la sua libertà , la sua esistenza, prova solo una certa qual lieve nausea?
Spero veramente di non aver capito.
Mandi.
Luigi
In effetti ho usato un tono "forte" e ed espressioni generiche.
Con il "voi" mi riferivo a chi aveva postato argomentazioni che parlavano di mercenari di guerra per il petrolio e via dicendo.
Non potendo quotare tutti i messaggi che sono tanti, ho usato questa formula.
Che non è quella migliore, ma l'unica che ho trovato all'una di notte.
Mi spiace per i fraintendimenti.
Tutto voglio fare tranne che generalizzazioni né "offendere" il forum.
Ho pensato: "tanto mi conoscono.."
Ricordo i post di Hellis e di Abbadia, forse altri ma lì per lì non ho potuto scorrere tutte le sei pagine.
Ha ragione anche Abbadia, quando dice di toni "forti".
A dire la verità , ho sempre stimato la sua capacità di analisi e di argomentazione.
Non ho mai risposto perché spesso i suoi post sono lunghi e non ho trovato il tempo.
Dico però, che il tono era acceso perché secondo me erano accese certe argomentazioni, come dire che la frase di Quattrocchi era spavalda e lui faceva un mestiere violento (Rigoni Stern). Frasi cattive e ancor di più strumentali ad una strategia che mi sarebbe piaciuto vedere allo scoperto e non fra le righe.
Mi piaceva gettare il sasso nello stagno e creare un pò di fracasso.
In conclusione, mi scuso con chiunque possa esserti sentito ferito da esperessioni o toni.
Rimango delle mie opinioni però, e mi consola il fatto che, per fortuna, qualcun altro è andato più sulla "fiducia" nel valutare quanto avevo scritto.
Bricchetto, mi fa piacere avere letto i tuoi ultimi post.
e te lo dico sinceramente, come sinceramente ti dico che siamo come tutto, forse distanti anni luce.
Ma anche chi é distante come idee e concezioni, puo' trovare il modo di...comunicare.
Tu dici che dei post ricordi forse i miei e quelli di Hellis; questa é una cosa che mi ha, se si puo' dire, avvicinato un po' a te...
Ti ricordi infatti le cose dette da quelli che la pensano meno come te...questo vuol dire che come il sottoscritto, cerchi non di essere applaudito, ma di capire...di ragionare le cose.
E questo é il motivo principale dei miei post lunghissimi..
Infatti io uso la scrittura per ragionare dentro di me le cose...infatti ho pochissime certezze e moltissimi dubbi e scrivendoli...indirizzandoli ad altri, riesco a analizzarli per me stesso.
Ho mandato l'intervista di Rigoni Stern non perché lo ritenga depositario della verita' ma perché dice delle cose che sono molto simili a quello, che sull'argomento, penso io.
Non chiaramente tutto, ma tante cose...
Come ho capito in modo diverso da te quello che ha scritto sulla frase che ha/avrebbe detto Quattrocchi.
Io ho capito volesse dire che la frase era dettata non tanto da un eroismo, ma da una spavalderia...dal voler esorcizzare la morte, da parte di chi non faceva un mestiere violento, ma faceva un mestiere che lo portava a conoscere la violenza ( anche se non si puo' proprio dire che di mestiere facesse l'angioletto) ; e essendo "abituato" al confronto fisico, ha affrontato l'ultima prova con la "spavalderia " che gli derivava dal suo modo di vivere.
Nel tuo lungo post hai detto che a "voi" Quattrocchi non é mai piacciuto, ne' da vivo ne' da morto, a prescindere di come si sono svolti i fatti.
E' vero..non vedo perché una persona morta deve diventare all'improvviso, simpatica e piena di lati positivi.
E' piu' vero che , a me x esempio, non piacciono I Quattrocchi...capitemi, non Fabrizio Quattrocchi, ma i quattrocchi con l'iniziale minuscola.
Non ci posso fare niente...sono contrari al mio modo di pensare, sia quando fanno il buttafuori in discoteca, che quando fanno le guardie del corpo o quando vanno a fare il mestiere del "privato" superpagato.
Non ci posso fare niente e proprio perché li rispetto, non mi voglio accodare allo stuolo delle prefiche che ora piangono e sventolano bandiere mentre fino a ieri li consideravano semplicemente come gorilla pronti a tutto.
Sapete che non sono entusiasta delle divise e delle bandiere sventolate..ma non mi spiego che cosa ci facevano tutte le autorita' e tutti quegli alti ufficiali, non solo al rientro della salma di Quattrocchi, ma anche a quella del cuoco morto in Arabia Saudita ( di cui mi scuso, ma non ricordo il nome ).
Non amo le divise e non amo gli ufficiali....ma cavolo non si devono ...svendere e svalutare in questa maniera....
io penso che i militari "veri" a vedere queste cose devono sentirsi girare i c....ni !!!
Io credo che il rispetto sia la cosa alla quale uno deve tenere di piu'...non all'approvazione al plauso...ma al rispetto...che é anche per le persone che sono da me diverse, ma che seguono una linea di coerenza e onesta' interiore.
Come vedete sono riuscito a fare un altro romanzo e di certo Bricchetto non é arrivato fino in fondo neppure stavolta ...accidenti..
Per ritornare seri...non credo abbia molta importanza codificare Fabrizio Quattrocchi...ne conosciamo tutti ...a qualcuno sono simpatici, ad altri meno, ma non sono diversi da quando sono a Genova rispetto a quando sono in Iraq.
Tutta la storia é ora strumentalizzata ( speriamo solo a posteriori ) perchè per un voto i politici venderebbero non solo l'anima, ma anche la mamma...e quindi da una sponda all'altra ci sguazzano cercando di tirarne fuori tutto il vantaggio possibile e i media fanno altrettanto per attirare spettatori e quindi pubblicita.
Credete che abbia cosi' tanta importanza una persona che muore in Iraq ? Ma ragionate....é un niente, un nulla...é solo la scelta di sfruttare questa cosa invece che quella...e stavolta faceva comodo quella..
La cosa che mi fa sorridere in tutto questo é vedere i contorcimenti che da destra a sinistra fanno per cercare di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte...dicono le parole misurate per acquistare voti, ma devono anche cercare di non scontentare quelli che la pensano diversamente...quindi devono dire tutto e il contrario di tutto...e sinceramente questo loro dibattersi da battone, mi fa sorridere e anche un po' di pena.
Alt ......ferma Abbadia ! sei partito per fare la considerazione sulle tue differenze e analogie con Bricchetto...e ora ti trovi a fare romanzi...
Scusate ragazzi ciao a tutti !!
Bricchetto ha scritto:In effetti ho usato un tono "forte" e ed espressioni generiche [...]
Mi dispiace veramente di aver frainteso il senso del tuo post.
Comunque, il racconto di Guareschi è tratto da "Ciao, Don Camillo", dove sono presenti anche i racconti sul "sergente Bottazzi" e sul ragazzo tedesco che, con la madre, torna in Italia a recuperare la Bandiera del Reggimento del padre.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
NEW YORK - Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan esclude un ritorno dell'organizzazione in Iraq nelle condizioni di sicurezza attuali, dichiarandosi ''estremamente preoccupato''. Annan s'e' espresso dopo l'attentato a Baghdad che ha fatto decine di vittime.
Annan, facendo riferimento alla risoluzione approvata la scorsa settimana, la 1546, ha detto: ''Mi rallegro che il Consiglio di Sicurezza abbia indicato che potremo tornare in Iraq 'se le circostanze lo permettono'. Oggi, le circostanze non lo permettono. Seguiamo la situazione con molta attenzione''.
DUE AUTOBOMBE A BAGHDAD: 41 MILITARI IRACHENI MORTI
BAGHDAD - Aumenta la violenza a Baghdad e si fa sempre piu' letale. A una dozzina di giorni dal passaggio di poteri agli iracheni e con il sottosegretario alla difesa americano Paul Wolfowitz in visita nel paese, due autobombe sono scoppiate oggi nella capitela irachena uccidendo piu' di 40 militari iracheni. La prima ha ucciso 35 persone e ne ha ferite quasi 130, per lo piu' civili, passanti, giovani che attendevano davanti al centro di reclutamento per arruolarsi nel nuovo esercito iracheno. ''E' opera di paesi stranieri'', ha accusato il primo ministro Ayad Allawi che si e' recato sul luogo dell'attentato, ''non impediranno agli iracheni di andare verso la pace e la stabilita'''.
Si tratta di uno dei peggiori attentati nella capitale irachena, che mira direttamente alla credibilita' del fragile governo di transizione. Fonti americane e di intelligence concordano che prima della partenza dell'Autorita' provvisoria della Coalizione, il 30 giugno, la violenza e' destinata a crescere. Ieri notte, sette colpi di mortaio sono caduti sulla Zona verde, l'area super protetta al centro della citta' dove ha sede il quartiere generale della Coalizione, e uno nel giardino dell'Hotel Palestine, dove alloggiano giornalisti e personale a contratto per la CPA, senza fare vittime o danni.
La seconda autoboma e' esplosa nel pomeriggio uccidendo sei soldati iracheni a nord di Baghdad. L'esplosione, che e' avvenuta di fronte agli uffici del consiglio cittadino di Yetrib, a nord di Baghdad, ha fatto anche quattro feriti. Lo ha precisato un portavoce militare americano.
axtolf ha scritto:NEW YORK - Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan esclude un ritorno dell'organizzazione in Iraq nelle condizioni di sicurezza attuali, dichiarandosi ''estremamente preoccupato''. Annan s'e' espresso dopo l'attentato a Baghdad che ha fatto decine di vittime.
Milioni di dollari spesi, migliaia di sedie scaldate, e questo è il risultato.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
MOSCA - Il presidente Vladimir Putin ha confermato che i servizi segreti russi trasmisero un paio d'anni fa informazioni a quelli americani sulla preparazione di atti di terrorismo da parte del regime di Saddam Hussein negli Usa. Lo riferiscono le agenzie Interfax e Itar-Tass. Putin ha precisato che le informazioni riguardavano piani architettati dai servizi segreti iracheni, sebbene non fossero stati raccolti elementi concreti su una diretta responsabilita' di Saddam.
''Dopo i fatti dell'11 settembre 2001 e prima dell'inizio dell'operazione militare in Iraq i servizi segreti russi raccolsero informazioni'' sulla preparazione di attentati antiamericani da parte di ''organi ufficiali del regime'' iracheno, ha detto Putin ai giornalisti russi a margine di una visita in Kazakhstan, confermando quanto rivelato ieri da una fonte dell'intelligence di Mosca. Ha aggiunto che gli attentati erano in programma ''sia nel territorio degli Usa, sia contro siti militari e civili statunitensi all'estero'' e che le informazioni furono trasmesse ''piu' volte'' agli americani attraverso ''i nostri canali di partnership'', sottolineando che ''il presidente George W. Bush ringrazio' personalmente il responsabile di uno dei servizi russi''.
Il leaedr del Cremlino ha tuttavia precisato che Mosca sapeva di piani di attentati preparati dal regime, ma ''non aveva informazione che Saddam Hussein fosse coinvolto'' personalmente e non ha confermato comunque l'esistenza di legami tra Baghdad e Al Qaida. Rispondendo alla domanda se sulla base delle informazioni sugli attentati non considerasse comunque giustificata la guerra degli Usa in Iraq, Putin ha affermato: ''Non so, questa e' una questione separata''. Poi ha aggiunto: ''La nostra posizione non e' cambiata. Noi crediamo che esistano procedure definite dal diritto internazionale sull'uso della forza negli affari internazionali e che queste procedure (per la guerra in Iraq) non siano state rispettate''.
18/06/2004 13:31
BAGHDAD - Forse ad una svolta le indagini sugli scontri avvenuti a Nassiriya il 15 e 16 maggio durante i quali diversi militari italiani rimasero feriti e venne ucciso il lagunare Matteo Vanzan. Secondo quanto si e' appreso, sarebbero stati identificati alcuni dei miliziani che avrebbero avuto un ruolo di primo piano proprio nell' organizzazione dell' attacco alla base Libeccio in cui il lagunare venne ferito a morte.
Tra questi, anche un cittadino iracheno con il padre di origini italiane. Sull'inchiesta relativa all'omicidio Vanzan, che e' condotta dalla procura di Roma, il riserbo e' strettissimo. Secondo quanto si e' potuto apprendere, tuttavia, le indagini avrebbero avuto un impulso da uno o due filmati che gli stessi miliziani legati al leader fondamentalista sciita Moqtada Al Sadr avrebbero girato. Le immagini sono state passate al setaccio dagli investigatori che avrebbero individuato una ventina di persone, quattro delle quali avrebbero gia' un nome e un cognome. Tra questi l'iracheno con il padre italiano, che avrebbe anche vissuto alcuni anni in Italia e che ora risiederebbe a Nassiriya. Se l'indiscrezione venisse confermata potrebbe tornare d' attualita' l'ipotesi -circolata dopo la diffusione di uno dei video finito anche in mano ai giornalisti- secondo cui si sentirebbe un uomo pronunciare una frase in italiano. Alle immagini girate durante gli scontri aveva fatto ieri un veloce accenno anche il colonnello Luciano Zubani, comandante della MSU dei carabinieri di Nassiriya. Incontrando i giornalisti, Zubani aveva detto che i miliziani coinvolti negli scontri sarebbero stati complessivamente 200 o 300 in parte provenienti -come evidenziato proprio dall'esame dei video- dai villaggi piu' turbolenti della provincia tra cui quello di Ar Rifa.
CATTURATO PRESUNTO RAPITORE OSTAGGI ITALIANI
Un uomo, sospettato di essere coinvolto nel rapimento degli ostaggi italiani e' stato arrestato tre giorni fa nei pressi di Mahmudiyah, in Iraq. Lo ha indicato nel suo briefing quotidiano ieri a Baghdad il generale americano Mark Kimmitt, portavoce della coalizione, secondo quanto si apprende in serata da fonti di stampa americane. Ha detto Kimmitt: 'Due giorni or sono, le forze della coalizione hanno fatto un raid nei pressi di Mahmudiyah, per catturare un sospetto che pensiamo fosse stato coinvolto nel rapimento degli ostaggi italiani. I soldati hanno arrestato tre persone, tra cui il nostro obiettivo, durante l'operazione'. Gli ostaggi italiani - Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stelfio - erano stati liberati l'8 giugno in un blitz delle Forze Speciali Usa. Un quarto italiano, Fabrizio Quattrocchi, era stato ucciso dai suoi rapitori.
BAGHDAD - A nove giorni dal passaggio di sovranita' dalle forze di occupazione al governo di transizione, la situazione in Iraq resta immutata nella sua violenza e disperazione. Anche oggi nuovi lutti, tra gli iracheni e tra gli americani, mentre un gruppo fondamentalista trattiene una decina di ostaggi, fra cui un sud coreano al quale ha minacciato di tagliare la testa se Seul non ritirera' le sue truppe.
Unica notizia positiva della giornata e' la ripresa, con un milione di barili al giorno, delle esportazioni di petrolio iracheno, sospese sei giorni fa dopo due attentati ad oleodotti a Bassora, nel sud. L'Iraq esportava una media di 1,6 milioni di barili al giorno prima dei sabotaggi.
La diplomazia e' al lavoro per cercare di salvare la vita di Kim Sun Il, 33 anni, un arabista cristiano, che in Iraq unisce l'attivita' di interprete per una societa' sud coreana di forniture alimentari agli americani, Gana general trading, e quella di evangelizzazione. E' stato rapito quattro giorni fa, appena uscito da una base americana vicino a Falluja. Un video lo mostra in lacrime, mentre chiede aiuto perche' gli sia salvata la vita. Tre uomini di un gruppo chiamato Tawhil Wal Jihad (Unita' e guerra santa), del giordano legato ad al Qaida Abu Mussab al Zarqawi, hanno dato un ultimatum: via le truppe o gli sara' tagliata la testa. Seul ha detto che non rinuncera' a mandare altri 3.000 soldati come forza di pace in Iraq, ad aggiungersi ai 600 gia' presenti, e ha mandato una delegazione in Giordania. Il comitato degli ulema, religiosi sunniti, ha chiesto il suo rilascio. Il generale americano Mark Kimmitt ha detto che la liberazione degli ostaggi e' ''una priorita' ''.
Un mediatore della societa' dice di aver visto con lui una decina di ostaggi, incluso un giornalista europeo. Non si hanno altre informazioni al riguardo. Molti sono i sequestri che non vengono neanche registrati, perche' le diplomazie cercano di trattare in silenzio, perche' i rapiti non hanno segnalato la loro presenza in Iraq. Ma si sa che Falluja, la citta' sunnita teatro di violenti scontri con gli americani ad aprile, e' ''off limits'' per gli stranieri. E anche per molti iracheni, che hanno paura ad entrare nel covo di guerriglieri, ex membri del partito Baath, ex feddayin, ai quali si e' unita la 'legione araba' di Osama bin Laden, la stessa che combatteva in Afghanistan ed ora ha approfittato del caos del dopoguerra iracheno per trasferire qui le sue attivita'.
NASSIRIYA, 22 GIU - I primi carri armati Ariete del contingente italiano in Iraq sono giunti oggi a Nassiriya. Sei di questi sono appena giunti nella base di Camp Mittica, quartier generale dell' Italian Joint Task Force. Il plotone di carri Ariete e' giunto a Nassiriya via terra dal Kuwait, a quanto pare trasportato su mezzi ruotati. Nelle prossime ore si attende anche l'arrivo dei blindati Dardo, che andranno rafforzare il dispositivo difensivo del contingente militare italiano in Iraq.
NASSIRIYA - E' armato di serenità il generale che guida i tremila italiani di Nassiriya, Corrado Dalzini, il comandante della brigata Pozzuolo del Friuli catapultato subito dopo gli scontri di maggio dall'austera Gorizia nel deserto, nell'afa, nella polvere di questa provincia dove da un anno si alternano artiglieri, avieri, carabinieri, bersaglieri.
Asciutto e gentile, occhi chiari, capelli biondi, questo genovese con moglie e figlio a Roma, si presenta sempre col sorriso davanti a sceicchi e notabili, pacato nel suo fortino circondato da tende, container, gruppi elettrogeni, alloggi a schiera, un accampamento disteso per chilometri fra le dune che sfumano sulle piste roventi del vecchio, strategico aeroporto di Saddam.
Ma la serenità rischia di perderla il generale Dalzini quando dall'Italia rimbalzano le critiche sulla «missione sbagliata» o sugli «occupanti»: «C'è chi pontifica su di noi e non sa cosa stiamo facendo in Iraq. C'è chi predica, ma poi non opera».
Non sanno quello che dicono?
«Non capiscono che questa missione si differenzia da tutte le altre. Perché risultano esasperati tutti i parametri: il clima, con 55 gradi, le realtà tribali, le tradizioni, i costumi, le relazioni, i segni devastanti della dittatura, il rapporto fra religione e sceicchi...».
In Italia tanti sostengono che, dopo un anno di missione, è cambiato poco...
«E' pretestuoso. Non ho mai visto Paesi passare in un lampo da dittature a democrazie illuminanti. Le piante hanno necessità di crescere, le radici si devono rafforzare. Pretendere che tutto muti velocemente è poco credibile, poco intelligente, illogico».
Che cosa vorrebbe dire a chi parla di voi in Italia come «occupanti» e chiede il ritiro delle truppe?
«Probabilmente viviamo due realtà diverse. Noi non ci sentiamo assolutamente "occupanti". E se le truppe dovessero andare via i primi a soffrirne sarebbero i poveri, la povera gente che stiamo aiutando con 350 progetti per costruire scuole, ospedali, strade, ponti, linee elettriche...».
Come recepisce gli echi di un quadro politico traballante nel giorno di un governo con un ministro dimissionario?
«Echi lontani. Presi da impegni pressanti, talvolta ci appaiono anche incomprensibili. Sì, poco chiari. Forse, perché non abbiamo modo di approfondire e resta poco tempo pure per leggere i giornali su Internet».
Se le dovessero chiedere di smontare le tende?
«Siamo soldati rispettosi di ciò che il Paese ritiene sia giusto. Ma in questo momento andar via significherebbe vanificare tutto quel che abbiamo fatto. Senza che nessuno subentri in vece nostra. Perché in questo territorio nessuno prenderebbe in consegna i problemi di un popolo senza niente. A parte noi, qui non c'è nessuno».
Si riferisce alle organizzazioni umanitarie?
«Mi riferisco, ripeto, a tutti coloro che pontificano, predicano, ma poi non operano».
Mancano volontari e organizzazioni non governative in zona?
«So solo che si vedono anche in altri teatri difficili. Come c'erano e ci sono in Afghanistan. Pure in Angola. Ma non qui».
Sono venuti a Nassiriya Casini, Berlusconi, Fini. Più volte il ministro Martino. E gli altri?
«Ho ricevuto solo la signora Sara Fumagalli, la moglie del ministro Castelli, alla guida di una Ong italiana. La cito perché è l'unica. Non perché moglie di un ministro della Lega. Per par condicio citerei tutti, ma non viene nessuno...».
Chi vorrebbero i soldati?
«Le rispondo con una battuta, anzi con un mini-sondaggio che circola fra le tende: Fiorello e la Ferilli».
A lei che sta sul «fronte» sembra strano sentir parlare di «resistenza irachena»?
«Chi lancia proclami deliranti, chi taglia la gola agli ostaggi, chi spara alle ambulanze o chi punta mortai contro gli ospedali, non può appropriarsi della parola "resistenza", se non svilendola e svuotandola dei veri valori».
Come si parla con uno sceicco, con un notabile?
«L'interprete non basta. Bisogna stabilire un rapporto personale. Ormai strettissimo con il nuovo governatore iracheno di questa provincia a noi affidata, Sabri El Rumaidh».
Affidabile?
«Carismatico. Riconosciuto nel contesto sociale. Proviene da una famiglia referenziata. Con un trascorso patriottico. Suo nonno ha combattuto gli inglesi nel 1919 per l'indipendenza...».
E adesso si ritrova sotto «dominio» britannico, visto che il Sud è sotto giurisdizione del generale Stewart?
«Ma qui sta cambiando la storia ed è un errore non capire, non accorgersene. Nel giorno del passaggio dei poteri, Stewart ha preso per mano il governatore, secondo gli usi locali, e sono saliti insieme per le scale della piramide dello Ziggurat. Il nonno contro, il nipote a fianco. Sono immagini che fanno avanzare la storia».
Il governatore e i nuovi vertici amministrativi e militari sono quindi quelli che rischiano di più?
«Credo siano proprio loro i bersagli cui mira chi vuole destabilizzare tutto. Ma se avranno il tempo di tradurre in fatti l'entusiasmo con cui sono partiti sarà difficile scardinare poi l'opera avviata. Ecco perché la nostra azione a loro fianco deve essere una protezione e un aiuto per proseguire verso una democrazia compiuta».
Felice Cavallaro
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Tanto per accodarmi tra i sovversivi, il discorso di cui sopra, mi pare un incrocio tra una "libretta" ed un discorso politico...una marea delle solite belle parole per uso dei media...sono quasi certo che quelli che sono la' hanno la esatta percezione dell'atmosfera che non é esattamente quella espressa dal Capo...
Ma visto che la' io non ci sono...attendo...e spero...
NASSIRIYA - Un militare italiano e' morto e altri tre sono rimasti feriti, di cui uno in modo piu' grave, in un incidente stradale avvenuto a Nassiriya. Secondo le prime informazioni fornite dal comando italiano, l'incidente e' avvenuto tra la base di White Horse e quella di Tallil, tra un mezzo militare e uno civile. Un convoglio militare stava percorrendo la strada che separa le due basi di White Horse e Tallil, alle porte di Nassiriya, quando un autocarro civile si e' scontrato con uno dei veicoli del contingente italiano ed ha proseguito la corsa. I feriti sono subito stati trasportati in elicottero all' ospedale da campo italiano, a Tallil, dove e' stata constatata la morte di uno dei quattro militari coinvolti, mentre nessuno degli altri e' in pericolo di vita. Due avrebbero riportato solo leggere ferite, mentre il terzo fratture in varie parti del corpo. I militari italiani hanno bloccato, poco dopo l'incidente, due autocarri civili corrispondenti alla descrizione di quello che non si e' fermato: sono in corso accertamenti per stabilire se uno dei due sia quello coinvolto nello scontro.
UN'AMNISTIA POTREBBE SALVARE MOTQADA AL SADR
l leader estremista sciita Motqada al Sadr, che comanda le milizie dell'esercito del Mahdi e che e' colpito da ordine di cattura per terrorismo, si prepara a disarmare e a sbarcare in politica. Il nuovo governo di Allawi si prepara a varare, infatti, un'amnistia che verra' estesa anche ai 'resistenti' che si sono opposti alla coalizione internazionale. In cambio Al Sadr offre la tregua e si prepara al totale disarmo. L'amnistia non riguardera' comunque i responsabili di omicidi. Il gruppo integralista Ansar al Sunna ha intanto smentito la notizia dell'uccisione del marine Usa Wassef Ali Hassoun, annunciata a suo nome sabato su due siti internet.
CONTINUANO ATTACCHI AGLI OLEODOTTI
Continuano nel paese gli attacchi agli oleodotti: uno, secondario, e' stato sabotato nella zona di Kerbala, mentre ne e' stato danneggiato un altro di importanza strategica, che collega i giacimenti del nord ai terminali del sud da dove il greggio viene esportato. L'attentato e' avvenuto a Hewijat al Falluja, circa 80 km a nord est di Baghdad, e ha prodotto un gigantesco incendio con fiamme visibili anche dalla capitale. Altri due oleodotti erano stati colpiti sabato.
05/07/2004 11:00