Giorni fa avevo postato in altro reparto: http://lnx.vecio.it/forum/viewtopic.php?t=735
Ora mi è giunta la risposta che riporto pari pari:
""caro Massimo,
grazie per il vecio.it
sono nell'oklahoma dal 89, ed in via permanente dal 95.
feci il CAR a Merano, Btg Edolo e poi assegnato all Cp. Pionieri Tridentina con incarico 9a, pioniere del genio. la mia storia con le fortificazioni inizio' nel aprile 79. dopo l'adunata delle 8, si cercavano volontari per dei lavori di manutenzione non specificata, al di fuori della caserma. con nostra sorpresa la manutenzione era il censimento dello stato delle fortificazioni del ex vallo alpino nella zona di Bressanone-Sciaves-Rio Pusteria
(prov. di BZ, Val Pusteria). rimasi subito stupito e sorpreso dalla quantita' di opere, dal mascheramento e dalle dimensioni interne di alcune. Un opera nei pressi dell'uscita autostradle di Bressanone era destinata per 500 uomini ed una entrata era tale da far passare il CL52 !! alcune opere erano state utilizzate dai tedeschi durante la guerra come deposito, altre riutilizzate negli anni 50 ed altre in fase di avanzata costruzione e non terminate. rinvenimmo di tutto, dai cervi morti, escrementi umani, materiale tedesco ed americano abbandonato, taniche di benzina (poi messa nel CL52). alcune opere erano in posizioni cosi' isolate,e probabilmente, dopo essere state abbondonate, noi siamo stati i primi visitatori.
lo stesso venne fatto al Passo di Monte Croce Comelico, dove insieme alle opere presidiate ed armate, se ne aggiungeva un numero quasi infinito di opere abbandonate. pochi anni fa, un ex ufficiale mi confido' che con questa attivita', si cercava di confondere le idee all'eventuale nemico e suoi informatori, sul numero di opere eventualmente usate o prese in considerazione. Impressionante in questa zona le opere intorno alla quota di 2200 mt . storia interessante fu il rinvenimento tra Dobbiaco e Cortina d'Ampezzo di tracce di armi chimiche nelle locali falde d'acqua. questa storia non e' mai uscita sulla stampa o nel pubblico, non so neanche io i particolari esatti, ma pare che nelle gallerie della prima guerra mondiale ed in qualche opera abbandonata del Vallo Alpino vi era del materiale pericoloso che con il passare degli anni era riuscito ad inquinare l'acqua del suolo. inizialmente l'esercito avrebbe dovuto sgomberarle, poi venne chiamata una ditta civile con operai in pieno assetto da guerra chimica, con ufficiali medici sempre presenti ed il tutto fini nella polveriera di Cimabanche. ti puoi imagginare come la fantasia e paura dell' alpino abbia influenzato su questo, pero' qualcosa e' stato trovato in quelle opere abbandonate.
per passione personale visitai anni piu' tardi le opere del Vallo Atlantico in Normandia, quelle della Cecoslovacchia e la linea Maginot: quelle italiane sono senz'altro le piu' sofisticate come mascheramento e costruzione.
dall'oklahoma
un saluto alpino, Giuseppe
""
... e così, dopo la sezione all'estero in Europa abbiamo anche quella transatlantica ...
saluti elvetici
PS: dimenticavo, il suo indirizzo e-mali suona: dolphin_443@yahoo.com