Mi spiace, non riesco ad essere d'accordo.
Sulla cosa ho una visione tutta mia.
Questa volta è un intervento fiume. Per questo lo divido in tre post.
Saltatelo pure, non m'offendo. Oppure stampatelo e leggetevelo sotto l'ombrellone o alla mensa dell'ufficio.
1°/3
Non amo Rigoni Stern. Non mi piace perché è allineato. Lui come i due terzi dei narratori italiani, fino a vent'anni fa e come i nove decimi di adesso.
Lui non parla di alpini, parla di guerra. Il fatto di essere stato penna nera gli da un osservatorio privilegiato, come essere stato paracadutista o carrista a El Alamein o cappellano militare nello Stalag.
Gli fornisce poi un campionario umano d'eccezione: le truppe alpine. Nulla più.
Bedeschi è magnifico in quanto tale. Sa essere struggente, sa far sognare (perché non c'è nulla di male nella dimensione del sogno, anzi) e tocca le corde più intime e nascoste del nostro animo.
Il suo è un messaggio universale. E la gente lo capisce.
Come gli analfabeti del 1400 capivano Shakespeare sui sagrati delle chiese.
E' costretto a capirlo anche il nuovo corso di Mursia, che dopo aver cancellato dal listino ogni titolo di memorialistica ha dovuto trovargli ugualmente un cantuccio tra i cento peana alla lotta partigiana.
E Rigoni Stern si è allineato pure questa volta.
Ci ha dottamente spiegato come muoiono gli eroi.
In modo crudo, senza sceglierlo, quasi quasi per caso. Tutt'al più invocano la mamma.
Quattrocchi no, era andato lì per soldi. Che c'entra Quattrocchi cogli alpini di Russia. I partigiani, quelli si.
Niente c'entra, dico io, sig. Rigoni.
E' solo che era uno che aveva capito di essere arrivato alla fine dei suoi momenti. Ha visto quello di cui ha sentito dire: in un minuto tutta la vita davanti; i momenti belli, un lampo accecante.
La mano della mamma il primo giorno di scuola. Quando ha fatto l'amore con la fidanzata la prima volta. La festa a sorpresa degli amici. Il regalo di compleanno che aveva sempre desiderato. I suoi diciotto anni. La sua prima Comunione. Zii e cugini che lo applaudono e gli sorridono. Quella vacanza in Grecia. Un piacere languido, struggente.
Quello poteva decidere di rivivere. Ma tra i tanti ha visto ancora un lampo: il suo funerale, quello che dicevano di lui, l'alzabandiera alla naja. I suoi ideali, quello che voleva lasciare a chi veniva dopo. Un esempio forse. Quanto aveva letto e amato, forse.
E così quella frase: “vi faccio vedere come muore un italiano”. E nessun bel ricordo da scorrere in quei tre secondi, per consolarlo di aver vissuto bene.
PS
I mercenari sono soldati inquadrati in unità regolari che combattono per un governo che non è quello della loro Patria.
Le guardie private sorvegliano aziende ed esercizi commerciali, tanto più in territori violenti e all'inizio di una ricostruzione industriale.
E ci sono sempre nei paesi che vengono da golpe, dittature e genocidi e che hanno bisogno di essere ricostruiti con l'aiuto occidentale.
Ultima modifica di Bricchetto il ven giu 11, 2004 12:02 am, modificato 1 volta in totale.
Non c'è sempre una spiegazione per tutto. E Amleto dice all'amico: ci sono più cose in cielo e in terra, o Orazio, di quante ne contengano tutti i tuoi libri di filosofia.
Li ho conosciuti i caporalmaggiori alla Quattrocchi. Perché così servì l'Italia, facendo l'istruttore delle reclute in un Car. Nell'esercito di Leva si diventava caporali sul campo, se eri solido, affidabile e sapevi farti rispettare.
E per quanto siamo nell'imponderabile io, che amo la fantasia, credo in cuor mio che Fabrizio Quattrocchi l'uniforme abbia continuato a sentirsela addosso anche dopo il congedo.
E con quella abbia voluto finire. Per questo dico che è morto da soldato. Perché le nostre regole e la miseria dei nostri ragionamenti non riusciranno mai a spiegare ogni cosa che non capiamo.
C'è un racconto di Guareschi: “Il signorino”. Non ricordo tratto da quale libro. Racconta di Cino Faticati e di come volle morire. L'ho tagliato, vi lascio solo l'ultima parte. Quindi “un” Cino Faticati.
(…)
Quando fu il suo turno e consegnò la cartolina era gelato di sudore. Sentiva che qualcosa stava per accadere e qualcosa accadde. Il sottufficiale girò tra le mani la cartolina, guardò un quaderno, poi parlottò con un sottotenente medico, il ragazzo vide che sbirciavano la sua mano fasciata.
Lo presero per un braccio, lo portarono in un ufficio e lo lasciarono lì, nudo e crudo, davanti a un colonnello coi capelli bianchi. «A1lora tu. saresti quel giovanotto che, a quanto è stato segnalato, non vorrebbe fare il servizio militare.. » Il ragazzo strinse i denti: qualche maledetto aveva avvertito i carabinieri. «Nossignore» rispose con voce ferma. «lo il servizio militare lo voglio fare come gli altri.»
«Bene» borbottò il colonnello, «E quella mano ?» «Niente» rispose il ragazzo. «Mi sono fatto male sul lavoro ma adesso sto bene.» Il colonnello fece di sì con la testa.
«Vediamo» disse, «Non occorre» esclamò il ragazzo, «Oramai la muovo bene » Fu una cosa terribile per lui, ma la fece e fino in fondo: c'era lì vicino una sedia, l'afferrò per la spalliera con la mano fasciata e la tirò in su, a forza di polso, a braccio fermo. .
Il colonnello lo guardò a lungo, poi si alzò e gli si piantò davanti.
«Bravo» borbottò. «È inutile guardare. Prima di uscire, però, fatti rinnovare la fasciatura. Sanguini.»
Il colonnello accese un sigaro e tirò qualche boccata.
«Mai stato malato da giovane?»
«Nossignore.»
«Mai avuto disturbi di nessun genere?»
«Mai.»
Il colonnello tornò a sedersi e schiacciò il pulsante di un campanello. Apparve un soldato in vestaglia bianca.
«Dal capitano Franceschi. Che lo guardi subito e riferisca immediatamente. Faccia anche una lastra.» .
Il soldato accennò al ragazzo di seguirlo: ma il ragazzo scosse il capo.
«Signor colonnello» esclamò con angoscia: «non ho niente! Se avessi qualcosa lo avrei detto Non è mica un guadagno fare il militare e, se appena uno lo può evitare, lo evita! Non ho niente!»
Il colonnello disse al soldato che si spicciasse e allora il soldato agguantò il ragazzo per una spalIa e se lo tirò dietro.
Gli fecero la radiografia subito, ma poi dovette aspettare Dio sa quanto seduto in una stanzetta prima di rivedere il soldato con la vestaglia bianca.
Si ritrovò nell'ufficio di prima e il colonnello aveva tra le mani una grossa patacca di celluloide nera.
«Hai un polmone completamente andato e l'altro che se ne va» disse il colonnello.
«Non è vero!» gridò il ragazzo.
«È vero e tu lo devi sapere da un pezzo» rispose il colonnello. «Perché non ti sei curato?»
Il Signorino perdette la calma:
«E come facevo? Se mi curavo tutti sarebbero venuti a saperlo, in paese, e lei…»
Se ne accorse troppo tardi di avere detto "lei".
«Già , "lei"» borbottò il colonnello. «Se lo viene a sapere ti pianta. Mentre se non lo viene a sapere
tu puoi sposarla!»
«Non è vero! Non è vero!» gridò il ragazzo. «Se io avessi voluto, mi avrebbe sposato anche l'anno
.scorso, anche l'altr'anno! È un'altra cosa, tutta un'altra cosa!»
Il ragazzo aveva parlato gesticolando e la benda della mano gli si era sciolta. Il colonnello gli guardò la ferita poi, avvicinatosi a un armadietto bianco, tolse delle bende e gliela fasciò.
«Perché ti sei spaccato la mano?» domandò. Lo sapevi che ti avrebbero riformato per il resto.»
«Perché se mi riformavano tutti avrebbero creduto che fosse per la mano.»
«E se invece di riformarti ti mandavano in galera? »
Il ragazzo si era calmato: «In galera...» disse. «In galera va bene. Lei non mi avrebbe lasciato se fossi andato in galera per la mano... In galera il tempo passa come dalle altre parti. Se vado in galera magari muoio prima che lei mi lasci.».
Il ragazzo aveva ripreso il controllo dei suoi: nervi. Era tornato il Signorino duro, gelido.
«Io tiro a morire, colonnello» esclamò. «Io ho la mia condanna addosso. lo voglio morire prima che lei sappia. Prima che i suoi la costringano a lasciarmi anche se lei non volesse lasciarmi.
Non ho nessuno al mondo: non ho mai avuto nessuno. Ho trovato quella là che è diventata tutto per me. Non l'avrei mai sposata: so quel che ho so la mia condanna... A me basta che non mi lasci fin che son vivo io. Fino a tanto che son vivo non voglio che sappia niente. Poi, quando sarò morto, faccia quel che vuole. lo non le ho fatto niente di male. Non riformatemi per quello che ho dentro, riformatemi per la mano...».
Il colonnello si sentiva sempre meno colonnello e il fumo del toscano gli andava di traverso.
«Mi riformi per la mano» insisté il ragazzo. «Oppure mi faccia morire vestito da soldato... Lei ha visto come sto: lei sa che ho ancora poco. Se ci sono delle mine da tirar su, se ci sono delle cose difficili e pericolose da fare, sarò sempre il primo a mettermi in nota. Mi faccia morire vestito da soldato L'altro polmone sta per andarsene anche lui...»
Il colonnello buttò via il sigaro che gli dava un fastidio maledetto.
«Fai presto tu» borbottò. «Se io ti faccio abile e poi tu hai un attacco... insomma, io prenderò del_
l'asino!»
«Ma io so che lei non lo è e lo dirò a qualcuno importante quando andrò in congedo per sempre. »
Il colonnello buttò nel cestino della carta la negativa e il foglio.
«Abile» disse il colonnello.
Ultima modifica di Bricchetto il ven giu 11, 2004 12:01 am, modificato 1 volta in totale.
Ragazzi, lo sapete che vi voglio bene. E allora non posso prendervi in giro. Devo essere sincero: mi rivolgerò alla seconda persona plurale, perché è questo quello che penso.
La verità è che Quattrocchi non vi piace.
Anzi, forse vi fa pure rabbia.
La guerra di Berlusconi l'odiato e del capitalista Bush, presidente dell'imperialista America.
Chissenefrega di Castro, Pol pot, il terrorista Sudan, l'aborto obbligatorio (si, obbligatorio al secondo figlio) in Cina, gli attentati che da vent'anni insanguinano l'Europa perché noi non vogliamo un secondo olocausto, non vogliamo annientare Israele, perché poi è questo il punto.
Il Medio Oriente non s'ha da toccare. La democrazia non si deve diffondere.
Muoia l'Occidente e ogni suo figlio se non hanno accettato Carlo Marx.
E Quattrocchi che fa? Lavora per Emergency? Per i padri comboniani? Manifesta con i centri sociali? No, va lì a fare la guardia al soldo degli imprenditori. Americani!
Non ci prendiamo in giro.
Quattrocchi vi faceva schifo pure prima.
Il body guard in discoteca, in giacca e cravatta, impomatato, a proteggere quelli che vanno a divertirsi in Slk Mercedes. E deve andare pure in palestra per fare un lavoro del genere. Imparare a usare le armi. Frequentare i poligoni, pure.
Le armi sono violenza, il servizio militare è castrazione, le regole sono fascismo.
Ora scoppia la guerra e questo che fa? Calpesta il sacro suolo arabo al soldo del capitale americano.
E così scatta l'operazione mediatica. Quella inventata da Lenin, diffusa da Stalin, importata da Togliatti e insegnata alle Frattocchie: la diffamazione.
(Coraggio? no "spavalderia" spiega il maestro Rigoni Stern. "La reazione, seppur ammirevole, d'uno che per lavoro, è abituato a convivere con la violenza." Signore, che nausea; questi non si fermano nemmeno di fronte alla morte).
Quattrocchi è un mercenario. Se l'è cercata. Chi lo conosce? Ha fatto il suo dovere d'Italiano? L'ha richiesto il timbro all'ambasciata?
Mi viene da ridere: se li conosceste i funzionari delle ambasciate…
Non sappiamo chi sia, anzi cosa faccia laggiù. Sicuramente una spia. Gli Italiani veri sono quelli in arcobaleno, non sappiamo cosa farcene di lui. Amici arabi non vi preoccupate, la colpa è di Berlusconi e se lo fate secco è meglio. Se invece gli altri tre vi sfuggono è un complotto. Se no perdiamo le elezioni. E non sia mai che i fascisti del tubo catodico governino ancora in Italia.
Ho sincero schifo di Diliberto con la faccia da funerale per gli italiani liberati. Ma nessuno stupore: lui s'è formato con le stragi dei Kulaki. Tutto per la causa e muoiano pure quei conservatori dei contadini. Tre morti per una vittoria, cosa sono in fondo?
A voi piacciono quelli che muoiono alla Aldo Moro.
Ma si, dà i diciamocele tutte le cose. S'è costruito il patibolo negli anni, scendendo a patti con gli ideali che l'avrebbero ucciso.
Ha implorato pietà . Ha chiesto la scarcerazione degli avversari. Ha accusato i suoi e giustificato i nemici.
Sia chiaro, se un nemico dell'Occidente spara è perché l'Occidente se l'è cercata. Lo sparatore è solo parte della sintesi storica.
Io non sono un vigliacco migliore di lui. Non voglio nemmeno pensarci. Per questo ammiro Quattrocchi. E non prendiamoci in giro, per favore.
Quanto a Diliberto lo schifo per lui è uno spreco inutile di energie. Da quando disse, da Ministro di Grazia e Giustizia (!!), che gli infoibatori titini sono un "falso storico", per il sottoscritto ha cessato di meritare qualsiasi tipo di considerazione, anche negativa.
Effettivamente i visi di Diliberto e Pecoraro Scanio, mentre a parole esprimono "grande contentezza" per la liberazione degli ostaggi, comunicano tutt'altro. Appaiono tristi, delusi. Come un cane quando gli porti via l'osso. Quei tre, morti, erano cosa loro. Tre simboli. Da vivi, e liberi, sono il frutto di uno scippo.
Tanto per notizia.
Vi ricordate che nei primi giorni dopo il sequestro la "beneamata" Emergency (per intenderci quella fa' politica travestita da organizzazione umanitaria) nella figura del suo massimo rappresentante partì per l'Iraq per riportare a casa, tramite i "suoi" canali gli ostaggi?
Questo ovviamente con una iniziativa del tutto svincolata da quella del Governo, anzi quasi in antitesi con essa. L'importante comunque era salvare quelle vite umane.
Ebbene oggi che quelle vite umane sono state salvate, comunque e non ci interessa più di tanto il modo, e questo grazie all'azione ufficiale del Governo (e per Governo intendo il Governo di questo Paese e non questo o quel partito che "pro tempore" lo reggono) ecco che l'agenzia di stampa di Emergency insorge contro le modalità della liberazione, ha il testimone oculare che c'è stato un rilascio pattuito, insomma insinua dubbi ed al solito, nel classico e puro stile della disinformazione a loro tanta cara, apre una nuova battaglia politica su un caso umano.
Ma che faccia quello che dice di essere: attività umanitaria. Se vuole fare politica dismetta il "trasvestimento" e sia coerente con il suo linguaggio fazioso.
Bricchetto ha scritto:
PS
I mercenari sono soldati inquadrati in unità regolari che combattono per un governo che non è quello della loro Patria.
Brick, sul resto risponderò più avanti.
Però ti faccio notare che, da quanto hai scritto, anche i Legionari sembrerebbero mercenari, mentre sono espressamente citati perfino dalla Convenzione di Ginevra e dalla CRI internazionale come non rientranti in questa categoria.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Per carità , le vostre opinioni sono tutte rispettabili, e fra l'altro contengono anche parecchie riflessioni giuste. Le pagliacciate politiche costruite intorno alla vicenda sono da attribuirsi ad entrambi gli schieramenti politici, non è che uno possa fare la morale all'altro. Sinceramente, per quanto si possa avere una pessima opinione, non penso che Pecoraro Scanio etc etc siano tristi per la mancata uccisione del resto degli ostaggi.. insomma, cerchiamo di restare obiettivi.
Beh si sa che simpatizzo per un'idea comunque di sinistra, e quindi provo ad esprimere il mio punto di vista da osservatore di sinistra.
A prescindere dal discorso sul mercenariato, nella mia mente tendo a mettere idealmente i 4 "eroi" o i 4 "mercenari" a seconda del punto di vista (4 "quasi sfigati" dal mio punto di vista) sullo stesso piano di Patrick De Gayardon. Insomma era un mito fino a quando non si è schiantato, dopo di che qualcuno ha iniziato a pensare che fosse anche un pò coglione. Penso che come De Gayardon fossero consapevoli dei rischi che correvano, ma come è successo a tutti noi quando si usava la moto a 16 anni, pensavano che a loro non sarebbe successo nulla.
Insomma io a 16 anni, con la mia mitica Alcadia (una Vespa PX truccatissima, nel motore) pensavo che gli incidenti capitassero solo ai coglioni.. che io avessi "del manico" e che a me non sarebbe successo nulla. Fino a quando ho centrato un mercedes in piena via Emilia. E ho avuto del culo eh: Vespa distrutta, io in piedi illeso con le scarpe rotte, quasi come se avessi frenato con i piedi. E allora li ho realizzato che siamo più o meno tutti coglioni e può capitare anche a noi stessi.
Quatrocchi è un pò come quegli amici che purtroppo quando si sono accorti che il "gioco" era pericoloso ci hanno lasciato le penne. E concordo sul fatto che "camerata" o non "camerata" ha scelto un modo dignitoso di congedarsi. Ma per me resta sempre "quello" che era ancora convinto di "avere del manico" e di non essere "coglione" come gli altri che in Iraq ci avevano già lasciato le penne.
Ah scusate. Personalmente ho lavorato, conosciuto e in parte cresciuto un ragazzo, Vincenzo, che verso la fine dei suoi 18 anni si è trovato a lottare con un male incurabile. La sua battaglia è durata per 16 lunghi mesi, e non ha potuto scegliere se combatterla o rifutarla. Il coraggio, la dignità , la determinazione con cui ha affrontato la sofferenza.. da vero uomo faceva coraggio ai famigliari, agli amici . Tutto ciò, con un bel pò di retorica, mi porta a pensare che quelli come Vincio si possono definire veri piccoli Eroi moderni... con la vana speranza che questi Eroi forzati possano un giorno vincere le loro battaglie.
Ultima modifica di Hellis il ven giu 11, 2004 9:33 am, modificato 1 volta in totale.
Ma non si era detto che su vecio.it non si doveva fare politica ?
Polemica politica non si deve o dovrebbe fare. Per il resto finchè la discussione è fatta in modo civile ed educato, per me può anche andare bene così. Quindi è una scelta vostra alla fine....
Pero' mi sa che se rispondo a Bricchetto nello stesso tono del suo post, la discussione cambia tono..se passo a parlare da Quattrocchi/mercenari ai verdi, a RC.. Diliberto.. eccetera...mi sa che non é piu' civile ed educata...ergo...mi astengo..e mi limito a leggere..
Ciao a tuch
Abbadia ha scritto:Pero' mi sa che se rispondo a Bricchetto nello stesso tono del suo post, la discussione cambia tono..se passo a parlare da Quattrocchi/mercenari ai verdi, a RC.. Diliberto.. eccetera...mi sa che non é piu' civile ed educata...ergo...mi astengo..e mi limito a leggere..
Ciao a tuch
abbadia
Quando si legge un post non sempre si riesce a capire il tono dello stesso ma considerando che piu' o meno ci siamo visti di persona.....beh, leggiamo tutti i post come un felice momento di discussione e cambio di idee e poi, e' normale che tra gente di diversa eta', diversa regione, diverso lavoro ecc..... c isiano pareri opposti.
L'importante e' esser coerente e legger etutti i messaggi non come offese ma come punti di riflessione e di maturazione.
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Ragazzi leggo anch'io questo thread, ma non so.... per ora mi limito a questo.
Una battuta volante: sono stato sempre contro sull'intervento dell'Italia (in ogni senso) nel post Saddam in Iraq.
Siamo su un forum pubblico, e c'è la politica di mezzo (purtroppo), già si litiga per cretinate figurarsi per questa.
Ciao.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
C.le Istr. 9°/96
Brigata Alpina Cadore
Mi ripeto. A mio parere, pur schierati su "fronti opposti", discutere di questioni importanti con persone intelligenti è sempre più edificante che passare il tempo a disquisire di sport, veline, motori e futili cazzate. Per carità , ci vogliono pure queste, però farsi un'idea del mondo vero non fa mai male, così come non fa male imparare a rispettare e cercare anche di capire chi non la pensa come noi.
Sul "mercenariato" non ho ancora però partorito il "magone" che mi frulla in mente. Insomma, e va bene ci sta pure che i nostri non fossero mercenari.. ci sta pure che non è giusto definire tutti i body guard "mercenari". Però stracavoli: in Iraq c'è comunque un flusso nascosto di civili occidentali armati non trascurabile. Su questo flusso, visto le cifre che girano, qualcuno che ci gaudagna molto bene c'è.
E in questo flusso ci sta pure che ci siano persone senza scrupoli che, in caso di gesti efferati, non risponderanno a superiori o ad una qualunque forma di giustizia, ma solo alla loro coscienza e a quella di chi li paga.
Voi che siete Militari di professione (Brichetto?) o lo siete stati, tutto ciò non vi inquieta? Io lo trovo uno stato in antitesi a quello del mondo militare.
Hellis ha scritto:Voi che siete Militari di professione (Brichetto?) o lo siete stati .....................
Una piccola precisazione che potrà sembrare ininfluente ma che invece è fondamentale per capire il senso degli interventi di Bricchetto e di altri.
Bricchetto non è e non potrà mai essere un Militare "di professione", questa specificazione è lontanissima dal suo pensiero, lui come tanti altri è un Militare "per vocazione" e questo già dice tutto!
Vero Bric?
Scusami.. il mio di "professione" stava per indicare qualcuno che fa qualcosa in cui crede. Io sono un progettista di "professione" perchè è un lavoro in cui ci metto tutto me stesso, passione compresa.