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linzen
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A dire il vero quello che dici tu è stato fatto proprio a Poloj i "Cavalleggeri di Alessandria" (14° "In periculo surgo") ha caricato a ranghi completi e con tanto di stendardo in testa e sopratutto tutti gli squadroni erano a cavallo Savoia in russia ha caricato con 2 squadroni a cavallo 1 a piedi e 1 di riserva.
A Poloj invece è stata una carica alla disperata perchè il reggimento era accerchiato (praticamente era stato mandato in una imboscata e per obbedire all'ordine di rientro alla base ha dovuto caricare per aprirsi la strada 69uomini e 109 cavalli caduti) ma probabilmente senza nulla togliere a Savoia, Alessandria ha avuto la sfortuna di combattere una "subguerra sporca" come quella in croazia e sopratutto non combatteva contro truppe regolari ma contro partigiani per quanto ben armati e organizzati.
Altro motivo per cui sulla carica di Alessandria è calato il silenzio a differenza di quella di Savoia è che una troupe dell'istituto Luce circa un mese dopo ha ricostruito con il vero Savoia le scene della carica in Croazia nessuna troupe e purtroppo nessuna medaglia.
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Gian Luca
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Luigi ha scritto:
Gian Luca ha scritto: Caspita che arduo compito! :D
Io il libro ce l'ho fotocopiato, non sapevo non si trovasse più.
sarà  mia premura rileggerlo e fartene un sunto :wink: .
Lunga vita a questo post!
Attendo fiducioso e trepidante. :D
Mandi.
Luigi
Riaggiorno il posto solamente per dirti che ieri sono andato in solaio a cercare il libro in questione.
Da bravo pistrello del forum lo rileggerò e farò riassunto ;)
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Gian Luca
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Parte prima:
Prefazione di Giorgio Rochat e premessa dell'Autore:
In considerazione dell'innumerevole lettaratura italiana sull'argomento, spesso a carattere celebrativo, l'autore ha deciso di effettuare innanzitutto una ricerca fondata sui documenti, italiani, tedeschi, ungheresi, rumeni e russi. Solo successivamente è stata effettuata la comparazione con gli scritti diaristici e/o storiografici effettuati.
Si tenga in ogni caso presente che, diversamente dagli autori italiani, l'offensiva invernale del 42-43 nel fronte ucraino - per i tedeschi Gruppo d'armate B - non viene dalle fonti straniere mai considerata in modo autonomo, bensì inquadrata nel complesso di operazioni che portarono i russi a riprendersi una considerevole estensione territoriale, fino a Karchow ed isolando la sesta armata di Paulus.
Successivamente alle operazioni descritte, che nel quadro italiano si realizzarono tramite l'operazione Piccolo saturno di novembre e nell'operazione Ostrokosh-Rossoch nel dicembre - si deve segnalare la controffensiva del Generale von Manstein che, a partire dal 22 febbraio 43 riportò le armate tedesche a conquistare parte del terreno perduto nei mesi precedenti, grazie all'intervento di forze fresche provenienti dalla Francia.
Manstein si avvicinò moltissimo a Paulus con la sua forza di punta condotta dal generale Frido von Senger und Etterling (che sarà  poi grande protagonista dlla campagna d'Italia) ma non riuscì, per varie ragioni, a stabilre un contatto.

(continua)
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Luigi
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Gian Luca ha scritto:Parte prima:
Prefazione di Giorgio Rochat e premessa dell'Autore [...]
Conoscendo il metallo con cui erano forgiati i "miei" S.Ten., non mi aspettavo nulla di meno.
Però, per tua fortuna :D, l'inesauribile Jolly46 mi ha passato un sito dove ordinare il libro (Jolly, ho appena controllato e ce l'hanno!); quindi, se non dovessi aver voglia-tempo, puoi sospendere il riassunto che avevi iniziato con notevole gentilezza. Invece continua magari a rileggere il libro, così più avanti ne possiamo parlare.
Di nuovo grazie.
Mandi.
Luigi
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Gian Luca
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:lol:
Ok, mi fermo 8)
Ieri ne ho riletto un'altra parte e devo dire che lo trovo ancora eccellente.
Speriamo che questo argomento trovi sempre nuova linfa, per memoria ma anche verità  storica.
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Fabio d'Inzeo
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Innanzi tutto salve a tutti!
Ho avuto notizia dell'esistenza di questo Forum dopo che un amico mi ha segnalato un Topic fra i cui post compaiono dei riferimenti alle ultime cariche della nostra Cavalleria. Essendo un grande appassionato di cose di Cavalleria (ho anche un sito ad essa dedicato http://www.cavalleriaitaliana.it) non ho resistito alla tentazione di venire a fare una "capatina".
Riguardo ai post precedentementi citati non posso che essere d'accordo che come ultima carica sia da considerarsi quella di Poloj in quanto dista quasi due mesi dalle ultime due che l'anno preceduta ossia quella di Novara a Jagodnij e di Savoia ad Insbuscenskij.
Non sono d'accordo invece quando ci si riferisce all'esecuzione o meno di una "carica" da libretta in quanto non mi sembra che esista nessuna libretta che dica come si deve fare una carica (l'ultima che è stata pubblicata è "Addestramento della Cavalleria" del 1931 e si limita a riportare delle linee guida essendo solo specifica nella procedura per ordinarla: passo, sciable mano, trotto, galoppo, caricat). La carica viene impostata, come tutte le azioni militari, a seconda della situazione tattica. Ci sono state cariche a livello di plotone, squadrone, squadroni, ecc. e sono tutte da considerarsi come tali.
Per quanto riguarda la "finta ultima carica" secondo me dovremmo considerare che in Russia in effetti si combatteva una guerra "ufficiale" mentre la Croazia era considerata un territorio "pacificato" ed in più alle porte di casa nostra.
Un altro fatto che ha giocato a favore della carica di Savoia (molto simile nello svolgimento a quella di Novara di pochi giorni prima) è che caricò anche il figlio di Salvator Gotta che all'epoca scriveva sul Corriere della Sera e quindi aveva un peso "mediatico" notevole.
Un'altra precisazione che tenevo a fare è che è vero che lo Stendardo di Alessandria a differenza di quelli di Novara e Savoia (M.O.V.M per entrambi) non ricevette alcuna decorazione ma furono certamente conferite delle decorazioni individuali. Io ho evidenza certa di due di queste entrambe M.A.V.M. conferite ai comandanti del 1° e del 2° Squadrone.
Fabio d'Inzeo
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Federico
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Fabio d'Inzeo ha scritto:Innanzi tutto salve a tutti!
Ho avuto notizia dell'esistenza di questo Forum dopo che un amico mi ha segnalato un Topic fra i cui post compaiono dei riferimenti alle ultime cariche della nostra Cavalleria. Essendo un grande appassionato di cose di Cavalleria (ho anche un sito ad essa dedicato http://www.cavalleriaitaliana.it) non ho resistito alla tentazione di venire a fare una "capatina".
Riguardo ai post precedentementi citati non posso che essere d'accordo che come ultima carica sia da considerarsi quella di Poloj in quanto dista quasi due mesi dalle ultime due che l'anno preceduta ossia quella di Novara a Jagodnij e di Savoia ad Insbuscenskij.
Non sono d'accordo invece quando ci si riferisce all'esecuzione o meno di una "carica" da libretta in quanto non mi sembra che esista nessuna libretta che dica come si deve fare una carica (l'ultima che è stata pubblicata è "Addestramento della Cavalleria" del 1931 e si limita a riportare delle linee guida essendo solo specifica nella procedura per ordinarla: passo, sciable mano, trotto, galoppo, caricat). La carica viene impostata, come tutte le azioni militari, a seconda della situazione tattica. Ci sono state cariche a livello di plotone, squadrone, squadroni, ecc. e sono tutte da considerarsi come tali.
Per quanto riguarda la "finta ultima carica" secondo me dovremmo considerare che in Russia in effetti si combatteva una guerra "ufficiale" mentre la Croazia era considerata un territorio "pacificato" ed in più alle porte di casa nostra.
Un altro fatto che ha giocato a favore della carica di Savoia (molto simile nello svolgimento a quella di Novara di pochi giorni prima) è che caricò anche il figlio di Salvator Gotta che all'epoca scriveva sul Corriere della Sera e quindi aveva un peso "mediatico" notevole.
Un'altra precisazione che tenevo a fare è che è vero che lo Stendardo di Alessandria a differenza di quelli di Novara e Savoia (M.O.V.M per entrambi) non ricevette alcuna decorazione ma furono certamente conferite delle decorazioni individuali. Io ho evidenza certa di due di queste entrambe M.A.V.M. conferite ai comandanti del 1° e del 2° Squadrone.
Fabio d'Inzeo
Grazie infinite per la delucidazione che personalemnte ho molto apprezzato dal momento che, come avevo scritto prima, "mastico" poco di Cavalleria. Ottima mi sembra la motivazione data della scarsa, se non nulla, memoria che si ha della carica di Alessandria in Croazia, che era non solo alle porte di casa bensì anche nominalmente ed in teoria un Regno sul cui trono sedeva Aimone Aosta, fratello di Amedeo. Aimone, col nome di Tomislav IV divenne Re di Croazia la cui Corona fu offerta all'Italia da Ante Pavelic e destinata dal re e dal Governo ad Aimone. Egli la prese ma non si recò mai in Croazia a prendere in mano le redini del suo Regno (e non credo che la cosa sia da biasimare: il potere stava, saldissimo, nelle mani di Pavelic, di cui si conoscono le gesta). Comprensibile che si sia tentato di mettere la sordina ad un fatto d'arme del genere in un Paese che, almeno nominalmente, era sotto la responsabilità  dell'Italia.

Saluti
Art. Federico
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Luigi e Gian Luca: posso unirmi quando sarete pronti a discutere del testo di Massignani? Sarà  sicuramente interessante.

Ciao
Art. Federico
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Federico ha scritto:Luigi e Gian Luca: posso unirmi quando sarete pronti a discutere del testo di Massignani? Sarà  sicuramente interessante.

Ciao
Eccome, DEVI! :wink:
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Riaggiorno inserendo un link con alcune foto interessanti:
http://utenti.lycos.it/gruppovicenza/de ... irimm.html

ed ecco una foto del Generale Eibl, figura fondamentale nell'ambito del ciclo di operazioni:

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Gian Luca ha scritto:Riaggiorno inserendo un link con alcune foto interessanti:
http://utenti.lycos.it/gruppovicenza/de ... irimm.html

ed ecco una foto del Generale Eibl, figura fondamentale nell'ambito del ciclo di operazioni:

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L'unico che ci sapesse fare con gli Italiani, e che seppe ottenere insieme a loro ottimi risultati. Peccato che sulla sua morte ci sia quell'ombra sulle nostre truppe.

Ciao
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Federico ha scritto:Luigi e Gian Luca: posso unirmi quando sarete pronti a discutere del testo di Massignani?
Of course. :D
Temo però che, almeno per me, dovrai aspettare un poco...
Federico ha scritto:Peccato che sulla sua morte ci sia quell'ombra sulle nostre truppe.
Si può sapere qualcosa in merito? Grazie.
Mandi.
Luigi

P.S.: un benvenuto a Fabio (finalmente qualcuno che, come da tradizione, per i Reggimenti di Cavalleria usa la sola preposizione semplice :D )
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Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:Luigi e Gian Luca: posso unirmi quando sarete pronti a discutere del testo di Massignani?
Of course. :D
Temo però che, almeno per me, dovrai aspettare un poco...
Federico ha scritto:Peccato che sulla sua morte ci sia quell'ombra sulle nostre truppe.
Si può sapere qualcosa in merito? Grazie.
Mandi.
Luigi

P.S.: un benvenuto a Fabio (finalmente qualcuno che, come da tradizione, per i Reggimenti di Cavalleria usa la sola preposizione semplice :D )
Non vorrei anticiparti troppo del libro che devi ancora leggere ma in soldoni, stando all relazione ufficiale del'Ufficiale di collegamento tedesco con L'ARMIR, il Gen Eibl morì in seguito alle ferite riportate durante la ritirata, causate da una bomba a mano che gli fu tirata da nostri soldati, mentre lui, seduto sul parafango anteriore di un semicingolato, gridava a coloro che gli impedivano il movimento di far strada.

Purtroppo questa, che è la campana tedesca, oltretutto scritta da un "campanaro" che fu sempre molto ma molto ostile agli Italiani (ed essendo stato a contatto con Gariboldi non è che lo condanni del tutto per questo...) è quella che "ha fatto scuola", anche se non è assolutamente certo, al contrario, che le cose siano andate così.

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ecco il Generale Eibl che saluta il Comandante la 13 batteria del Conegliano, Capitano Ugo D'Amico (di spalle); sulla sinistra il comandante il Gruppo Conegliano, Colonnello Rossotto: foto che non avevo mai visto e che, forse perchè le mie letture hanno ora un riscontro reale, mi ha colpito:

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Gian Luca ha scritto:ecco il Generale Eibl che saluta il Comandante la 13 batteria del Conegliano, Capitano Ugo D'Amico (di spalle); sulla sinistra il comandante il Gruppo Conegliano, Colonnello Rossotto: foto che non avevo mai visto e che, forse perchè le mie letture hanno ora un riscontro reale, mi ha colpito
Il leggendario Cap. Reitani di "Centomila gavette di ghiaccio"... l'indimenticato Comandante del Conegliano in terra di Russia...

Brividi.
Saluto alla tesa.
Mandi.
Luigi

P.S.: Federico, grazie per la precisazione.
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