Estratto dalla terza parte dell'articolo sulle forze multinazionali terrestri di Gianni Marizza (analisidifesa aprile2004)
.....Il Corpo da Montagna Europeo.
Sulla rivista degli Alpini francesi “Troupes de Montagne” nella primavera
2003 è apparso un articolo intitolato “La creazione di una grande unità da montagna europea: un' idea che
deve fare la sua strada”. In Italia lo stesso Corpo degli Alpini era nato da un articolo del Capitano
Perrucchetti sulla “Rivista Militare”, quindi non ci sarebbe da meravigliarsi se anche questa idea potesse
concretizzarsi. L' autore propone di creare una tale unità non solo per necessità operative ma anche per
contribuire alla crescita politico-militare dell' Europa.
Dopo l' 11 settembre, le zone montuose interessate ai conflitti asimmetrici nel Caucaso, nell' Hindukush, nel
Pamir e nel Cashmir hanno acquisito un' importanza via via crescente e pertanto la creazione di una simile
capacità europea sarebbe coerente con lo scenario operativo e politico.
I Paesi europei dispongono di eccezionali unità da montagna: la 27^ Brigata di fanteria da montagna
francese, la 23^ Brigata da montagna tedesca, le Brigate italiane “Julia” e “Taurinense”, la Brigata spagnola
di fanteria da montagna di Jaca, la Brigata di fanteria da montagna polacca di Podhale, i reparti di
Gebirgsjaeger austriaci ed i “Gamsi” (camosci) sloveni.
Tutte queste Unità dispongono di eccellenti esperienze maturate in operazioni di PK nell' ultimo decennio,
hanno procedure d' impiego comuni, materiali simili e veicoli standardizzati (il veicolo da neve svedese
Haegglunds BV206 è in dotazione a tutti i Paesi dell' arco alpino).
Secondo l' estensore dell' articolo Grenoble, la “capitale delle Alpi”, potrebbe giocare un ruolo determinante
nel coordinamento di una simile, futura Grande Unità , anche se non va dimenticato che l' Italia già dispone di
un Comando di Divisione (la “Tridentina”) e di un Comando Truppe Alpine a livello di Corpo d' Armata.