Il rudere è stato ripulito e, una volta sistemato, sarà ceduto alla sezione del Wwf
Il bunker ha un futuro verde
Sarà trasformato in un centro per lo studio delle risorgive
Castel d'Azzano (VR).
Da rudere abbandonato e pericoloso a testimonianza storica, con la prospettiva di diventare centro didattico per le risorgive e documentale per il Wwf, il Fondo mondiale per la natura.
Questa la trasformazione che ha subito in pochi giorni il bunker costruito proprio al centro del paese - accanto al Castello Villa Nogarola - dall'Aeronautica militare a scopi difensivi nel 1959, in pieno clima di guerra fredda, da allora mai utilizzato e abbandonato al degrado. Infine, in parte demolito per farci una strada. Ora finalmente, rimesso in ordine da Luca Formigoni, il nuovo proprietario, avrà un sua funzione pubblica. I lavori sono iniziati mercoledì 31 marzo, lo stesso giorno in cui L'Arena ha pubblicato un ampio servizio sul bunker, presentandone la storia di ieri e la guerra di oggi per il suo acquisto tra Amministrazione comunale e Formigoni. Le ruspe e una squadra di operai hanno iniziato la bonifica. «Pura coincidenza l'uscita del servizio e la presenza delle ruspe» spiega Formigoni, che continua: «Da tempo avevo programmato la pulizia e la messa in sicurezza della struttura; che questo sia avvenuto nello stesso giorno mi ha fatto piacere perché i cittadini hanno conosciuto meglio la storia di una costruzione che hanno sempre avuto sotto gli occhi».
Iniziati i lavori, si sono precipitati allarmati vigili e rappresentanti del Wwf. Motivo: Formigoni stava tagliando un grande pioppo che garantiva una preziosa ombra. Allarme rientrato: tutti hanno potuto constatare che il pioppo era malato (la parte centrale era marcia), per cui l'abbattimento non solo era inevitabile ma necessario per prevenire eventuali danni provocati dalla caduta dei rami proprio sulla carreggiata della strada accanto alla quale la pianta era cresciuta.
Superato il primo intoppo i lavori di bonifica sono continuati tutto il giorno e nei giorni seguenti. Risultato: portati via camion di macerie e di sporcizia accumulata con gli anni, tolti cespugli infestanti, spianato il terreno, svuotato dalle macerie il bunker prospiciente la strada, appurati e rettificati i confini, recintato il tutto con cancello e porta di entrata.
L'immagine del sito nel suo insieme ora è completamente cambiata; non solo, ma dalla strada si può ammirare la prima stanza del bunker e nasce la voglia di poter visitare anche la parte retrostante. «Per ora non è possibile» precisa Formigoni «ma appena i lavori saranno ultimati e avrò le autorizzazioni, certamente».
E sulla futura destinazione: «Penso per ora di darlo in comodato gratuito alla locale sezione del Wwf perché lo valorizzi come centro di educazione all'ambiente».
«Ne abbiamo parlato», aggiunge Chiara Finotti, la coordinatrice del Wwf, «per noi sarebbe una risorsa preziosa. Il bunker sorge proprio accanto alla zona delle risorgive, potrebbe diventare il centro di un percorso didattico, specie per i ragazzi. A un centinaio di metri, infatti, ci sono scuole materne, elementari e medie; il castello, l'antica chiesa. Davanti inoltre ci sono piazza San Francesco e piazza Pertini: è una posizione invidiabile per manifestazioni per i ragazzi e per tutta la popolazione.
«Sarebbe stupendo poi farci anche la sede di documentazione del Wwf; aiuterebbe tutti i cittadini ad aumentare la sensibilità nei confronti dell'ambiente e in difesa della risorsa preziosa del nostro territorio rappresentata dalle risorgive e dalla zona umida attorno al castello».
E conclude: «Avvieremo tutte le pratiche perché questi progetti si possano realizzare in collaborazione con l'Amministrazione e a favore di tutta la popolazione».
Giorgio Guzzetti

Non c'è che dire ... belle parole.
Ma sarà poi vero? Starò a vedere ...