Mauro ha scritto:Caro Federico nel tuo discorso condivido alcune ideee e ne contesto delle altre.
Passo prima alla magagna: le squadre per me devono fallire tutte indistintamente e reiniziare tutto da capo e che la società di calcio possano solamente parlare o "vendere" calcio. Non puoi dirmi che Juve, Milan e Inter non hanno le spalle coperte, e che le loro entrate provengo solamente, esclusivamente, dal calcio. Non ci credo proprio e quindi puoi capire da solo come dibiti, imposte e cavoli vari possano essere "aggiustati".
Vedrai che le piccole come per magia andranno in alto. Metti un Milan che non si puo' permettere un kakà , uno Scevchenko, un Nesta..... farebbe ridere. Non sono quelle 4-5 a sbagliare, anzi, forse grazie a loro viene salvata la faccia di questo sport..... guarda i loro allenatori o presidenti quando parlano ai microfoni, fanno di tutto per parlare di calcio e tecnica (l'assurdo!).
Concordo invece con il fatto che se fosse successo nell' "economy normale" sarebbe stato peggio del giudizio universale. E concordo anche con il fatto che il calcio NON è fondamentale, "l'industria" di cui tanto si parla potrebbe benissimo affondare e ricrearne una nuova e più "pulita" come si fa quando un'industria, una fabbrica o quel che si vuole, fallisce, viene cancellata e semmai riaperta da qualcun altro.
Mi spiace ma non sono d'accordo: se non erro la sola (l'unica!) squadra che si sotiene esclusivamentecol calcio (e cioè: il suo bilancio regge, anzi: produce utile, da solo così com'è) è la Juve. Le altre 3 o 4 squadre virtuose (ripeto: parlo solo a livello economico) e cioè con i bilanci in ordine, si trovano in queste condizioni perchè:
a) i soci provvedono a ripianare le perdite (un esempio per tutti, l'Inter)
b) gli amministratori hanno provveduto a drastici tagli di spese, in modo da ribilanciare (appunto) il versante costi del bilancio con quello dei ricavi (per esempio il Bologna)
c) un mix delle due cose.
Si tratta, comunque, di provvedimenti più che leciti economicamente, se anche queste cinque aziende si occupassero di spurgo pozzi neri o di fabbricare pettini, nessuno ci troverebbe nulla da ridire.
Tutte, ma proprio tutte!, le altre aziende di A e quelle di B pare che non stiano meglio (!!) stanno con i bilanci disastrati. Io dico: che falliscano.
Così come è stato fatto per la Fiorentina (se salvano quelle di adesso, che si fa con la Fiorentina? Scordammuce o' passato?) e come mi sembra sia prassi più o meno normale nel Basket (sport infinitamente più serio del calcio, anche se, devo dire che dopo lo spettacolo patetico di ieri sera, non credo che ci voglia molto): se una società non ha i conti a posto, chiude così per qualsiasi altra azienda.
E allora io mi chiedo: perchè farle fallire tutte? Se il Sig. Moratti od il Sig. Gazzoni hanno scucito di tasca loro fior di soldoni e/o hanno tagliato costi a destra e a manca per far stare in piedi, economicamente parlando, le loro squadre, perchè dovrebbero vedersi espropriare, nel senso di vanificare, i loro sforzi? Perchè dare una veste di parità , anche nel fallimento, ad aziende che non si mai comportate nello stesso modo, virtuose alcune e trufaldine le altre?
Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86