Si ma il discorso sui volontari del servizio civile non può prescindere da un dato di fatto: se prima (in periodo di leva obbligatoria) le necessità delle varie organizzazioni/istituzioni/uffici pubblici/onlus eccetera in materia di personale erano in buona parte, se non completamente, soddisfatte dai cosiddetti obbiettori di coscienza, ora, che l'obbligo della naja non c'è più, si assiste all' "evaporazione", passatemi il termine, del tanto decantato spirito volontaristico di servizio alla comunità che molte anime belle hanno dipinto come tratto costitutivo della gioventù italiana.
Tutte balle! La gioventù italiana NON è composta, nella sua stragrande maggioranza, da San Franceshi e Madri Terese allo stato laico bensì dai ragazzi che incontriamo per strada tutti i giorni, che con lo spirito di sacrificio volontario hanno ben poco, se non nulla, a che spartire. Il che, sotto questo aspetto, ad onor del vero, non li rende molto differenti né dai loro fratelli maggiori, né dai loro padri né, molto probabilmente, dai loro coetanei di altri Paesi. Quanti di noi, mettetevi una mano sul cuore, sarebbero partiti volontari per fare il militare o il servizio civile?
E allora: che la si smetta, una volta per tutte, di badare alla verità virtuale (ciò che io vorrei che la realtà fosse) e si affronti la verità effettuale (ciò che la realtà è) e ci si rassegni al fatto che, stanti così le cose, centinaia di oragnizazioni di Protezione Civile/Onlus/assistenze sociali e chi più ne ha più ne metta perderanno, da un giorno all'altro, buona parte, se non tutta, la loro mano d'opera e quindi chiuderanno. Per alcune di queste (molte?) sarà anche la fine di un bel business: era bello ricevere contributi e non pagare il personale
Il fatto è uno solo, secondo me: non so se per cretineria pura e semplice, o per calcolo, ma si è voluto credere e far credere che il servizio militare obbligatorio fosse veramente un anno buttato via e che quindi andava eliminato alla radice. Grosso errore perchè così facendo si è anche comunicato al Paese che, in generale, il concetto di servizio obbligatorio fosse roba da antiquariato nazionalista. I risultati si vedono, e si sentono: gli allarmi che vengono dal "mondo dell'assistenza" (parlando in generale) si fanno sempre più pressanti.
Forse, invece di buttare il bambino insieme all'acqua sporca come è stato fatto, si fosse solo eliminata l'obbligatorietà del servizio
militare, salvando però il concetto di obbligatorietà del servizio (che secondo me è sacrosanto: vivere in Italia non è obbligatorio, è un privilegio o quantomeno un diritto, e come tutti i privilegi ed i diritti ha un costo che deve essere pagato), ora non si sarebbe in questa situazione.
Se fosse stato salvato questo concetto di obbligatorietà del servizio, si sarebbe potuto modularlo in molte maniere, magari, come ha detto già qualcuno, rendendo facoltativo il servizio militare, ma sicuramente non si sarebbe giunti sull'orlo del baratro come oggi.
Saluti
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86