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incontro per i giovani iscritti

da ana.it


Il presidente nazionale Corrado Perona, con i consiglieri nazionali, incontrerà  i giovani iscritti (e non iscritti) il 20 marzo: un appuntamento annunciato dallo stesso Perona al momento della sua elezione e ribadito all'incontro con i presidenti di sezione.
“Per proporre, ma soprattutto per ascoltare ciò che essi hanno da dirci - ha spiegato il presidente - Per sentire da loro come vedono l'Associazione, se l'ANA manca nei loro riguardi, cosa pensano del comune futuro associativo e particolarmente quali sono le loro proposte. E, infine, per discutere su come facilitare loro un più incisivo inserimento nell'Associazione”.

La Sede nazionale ha programmato l'incontro per domenica 20 marzo, al Teatro Dal Verme, a Milano (Metropolitana 2, fermata Cadorna) alle ore 9,30.
Il presidente nazionale ha inviato una lettera a tutti i presidenti i sezione, per invitarli ad adoperarsi al massimo per garantire alla riunione al Dal Verme la presenza di tanti giovani iscritti. E' un compito che spetta anche -vorremmo dire soprattutto, ai capigruppo, che sono più direttamente a contatto con gli iscritti, paese per paese.

Oltre a pronunciarsi sul da farsi, guardando al futuro, i giovani potranno esprimersi sull'attuale posizione delle Truppe alpine nell'ambito del nuovo modello di difesa e in considerazione dei compiti richiesti all'esercito professionale. A questo proposito sarà  interessante il confronto con volontari in servizio e congedati: ascoltare le loro esperienze, rendersi conto di come vedono vedevano l'ANA durante il servizio militare.

Nel pomeriggio di domenica, allo stesso teatro Dal Verme, nell'ambito delle manifestazioni per il ricordo dell'Operazione Albatros, in Mozambico, l'ultima missione di pace condotta esclusivamente con alpini di leva, ci sarà  un incontro con i comandanti di allora, con testimonianze, cori e supporti audiovisivi.
Aggiungiamo anche che proprio per rendere o­nore ai nostri alpini che parteciparono a quella operazione è allo studio il progetto di un'opera socialmente utile da realizzare in Mozambico.
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Gian Luca
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qualcuno va?
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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cavalli
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Tutte le iniziative per la salvaguradia delle TT.AA sono benvenute.
E' mio parere che l'ANA stia diventando sempre di meno associazione d'arma e che lo scopo primario sia quello di non perdere il numero dei soci, in quest'ottica si capiscono certe iniziative quali la consegna del capello alpino agli amici degli alpini e altre scelerattezze che di tanto in tanto vengono proposte! ecc.
cordialità 
La max Trid.
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Abbadia
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Crudamente la mia opinione:
L'Ana ha due modi per morire prima del tempo ( o almeno per ridursi molto drasticamente ) ,
Uno é benedire cappelli alpini comprati sulle bancarelle.
Secondo: diventare esclusivamente un'associazione d'arma

Basta l'avverarsi anche di uno solo dei due casi per cominciare a perdere almeno un Socio.

Serenamente: saluti a tutti...ciao vecio

Abbadia GA TAU
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cavalli
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Abbadia hai ragione però anche se dovesse tornare alle origini, cioè assoarma, calerebbero, per forza di cose gli iscritti, cosa non voluta dai vertici, ma non sarebbe la fine, anzi!
se invece si continua su questa linea sarebbe opportuno cambiarne il nome oppure aggiungere Associazione Volontari Pubblica Assistenza o Associzione protezione Civile............
Con simpatia
La Max Trid.
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Abbadia
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Ciao Vecio,
io penso che Ana sia e debba essere una forza unificatrice e di coesione di mille mondi e mille idee diverse.
D'altra parte sarebbe impensabile oltre trecentocinatamila Alpini che la pensano tutti allo stesso modo.
Quello che ci fa superare le nostre diversita' é quello che portiamo in testa.
E per questo é tanto importante ( anche se qualcuno pare non accorgersene) ; eppure basta guardare la sfilata della Nazionale...tutte quelle penne nere che fanno blocco, in cui non ci sono piu' destri e sinistri, ricchi e poveri, istruiti e ignoranti......
Per questo l'Ana non puo' e non deve spezzarsi...che significato avrebbero dieci piccole Ana ognuna per se '?
L'Ana non deve essere ne'una ssociazione paramilitare ne' un dopolavoro, ne' un circolo bocciofilo, ne' una croce verde, ma deve essere l'Associazione Nazionale degli Alpini ....e basta.
Per il Cappello ho gia' ripetuto troppe volte le stesse cose..sarebbe una enorme caz...ata inflazionarlo rendendolo un puro decoro, un pezzo di abbigliamento, un pezzo di stoffa per riparare teste vuote.
Solo chi veramente non l'ha mai portato e non sa che vuol dire puo' pensare a cose del genere...non saro' mai d'accordo.
Ci sono mille modi per riconoscere gli Amici, non quello di "travestirli da Alpini...

Una piccola richiesta di chiarimenti non volendo sparare belinate a vuoto..
tu mi parli di tornare alle origini ( cioé assoarma), ma a me risulta che in origine l'Ana é nata tutto fuorche' Assoarma; é nata come Associazione di Reduci , con esclusione di Ufficiali, Cappellani e composta solo da chi era stato al fronte.... é una stupidata che sto dicendo o corrisponde?

( che ora sia assoarma e che lo sia per statuto, lo so...ma alla nascita la creatura cosa era? )
E se l'Ana spera di rimpinguare le proprie file con le provenienze " professionistiche" ho paura che andra' incontro ad ampie delusioni.

Nessuna polemica, anzi...io sono convinto che l'Ana deve continuare a essere quel magnifico casino di teste tutte diverse , ma tutte unite dal Cappello con la Penna.

Cioa vecio , ciao a tutti

Abbadia GA TAU
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Abbadia ha scritto:Nessuna polemica, anzi...io sono convinto che l'Ana deve continuare a essere quel magnifico casino di teste tutte diverse , ma tutte unite dal Cappello con la Penna.
Forse è per questo motivo che ogni volta che leggo uno pseudo editoriale del Gen. Di Dato sull'Alpino (zeppo di banalità , luoghi comuni, conservazionismo anacronistico, cazzate immani, e pure qualche mezza verità ) mi dico sempre "questo è l'ultimo anno", savlo poi smentirmi e confermare come sempre la quota associativa.
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Abbadia
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Non sei il solo...ma evidentemente conta quello che sei e quello che "senti", non quello che vedi, questo é il nostro inspiegabile bellissimo mistero..
Ciao
Abbadia GA TAU
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cavalli ha scritto: se invece si continua su questa linea sarebbe opportuno cambiarne il nome oppure aggiungere Associazione Volontari Pubblica Assistenza o Associzione protezione Civile
Non vedo cosa accomuni una Pubblica assistenza all'ANA.
Per quanto riguarda la Protezione civile, meno del 5% dei soci ANA ne fa parte. Perciò anche l'aggiunta "Associazione Portezione civile" avrebbe ben poco senso.
E comunque la strada non deve essere sbagliata, se dopo che l'ANA ha tracciato la via molte altre associazioni d'arma hanno seguito questa strada (ANC in testa).

Per il resto, mi ritrovo abbastanza d'accordo con Abbadia.
L'ANA è associazione d'arma nel senso che ne deve far parte come socio solo chi abbia portato le stellette.
Poi, qualunque iniziativa che serva a mantenere vive tradizioni e memoria di chi ci ha preceduto è da incoraggiare e portare avanti.
A me interessano le attività  di P. C. e quelle collaterali all'UNUCI, e vi partecipo. Se ad Abbadia piace più fare dell'altro, come partecipare all'organizzazione delle manifestazioni sulla "Cuneense", ben venga.
Anzi, in realtà  fa più lui di me.
Quello che poco mi garba sono le manifestazioni modello "sagra della salsiccia" il cui unico scopo è riempirsi di alcool e cibo.
Poi, per rispondere anche a Hellis, è ovvio che non tutti gli iscritti ANA siano di mio gradimento. E mi sembrerebbe difficile il contrario.
Però in un'associazione di 340.000 persone (più gli aggregati) c'è spazio per tutti.
Come sotto naja.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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Abbadia
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" Come sotto naja "............ecco il legame!!!
Risultato unico, raggiunto sotto naja per dovere, in Ana per volere !

Io penso che quando si fa con piacere qualche cosa in cui si crede, é il massimo e non esistano classifiche in merito :)
Anchio non sono per la "Sagra della salsiccia" , ma neppure per il solo cupo formalismo celebrativo ci deve essere la giusta misura, i giusti tempi, i giusti...personaggi.
Quando parliamo del Raduno del Colle di Nava, io dico sempre di ricordare che la gente di quei paesi tra le montagne liguri/piemontesi, chiama la giornata : " La festa degli Alpini".
E non c'é spirito dissacratorio nel loro dire...anche perché é da quelle case e da quei paesi che son partiti quelli che non son tornati....
La " festa" indica un insieme di cose, che amalgamate nel giusto modo tra di loro rendono vera quella giornata come veri sono gli alpini.
C'é la parte...formale, la parte..semi-militare , magari organizzata da chi non é proprio un "patito" di queste cose ( :wink: ), c'é la parte religiosa, seguita con rispetto da chi religioso magari non é, c'é infine la parte...ludica direbbero i professori benparlanti....io dico che c'é anche lo spazio per mangiare , bere e cantare, e che magari per una volta...licet insanire ( un pochino)..
Io insisto col dire che non dobbiamo trsformare il Raduno del Colle di Nava in una sagra paesana, ma neppure farlo diventare una semplice celebrazione composta da messa, discorso,corona di fiori...
I primi a non volerlo sarebbero proprio quei ragazzi in memoria dei quali ci troviamo ogni anno sul colle la prima domenica di luglio..
E L'Ana é un grande ...Raduno permanente...in cui ci si trova con rispetto reciproco, una buona dose di tolleranza e un minimo di apertura mentale perché i tempi cambiano e guai a restare ingessati....

Ciao a tutti

Abbadia GA TAU
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Concordo con te Luigi, ed è per il motivo che saggiamente scrivi che ogni anno rinnovo la mia adesione. Giusto per fare una piccola polemica diciamo che il Gen. Di Dato non è esattamente un socio qualunque, e nella vita associativa ha giustamente un potere (quello di scrivere un editoriale sull'organo dell'Associazione) che nel rendere il suo pensiero visibile a tutti, lo sottopone anche a critiche da parte dei lettori.
Quindi, sempre a mio insignificante parere, prima di lanciarsi in parabole quasi isteriche (sempre a mio modo di vedere, s'intende) forse varrebbe la pena rileggersi le bozze una volta in più.
Io non mi pongo il problema su ciò che pensa il Gen. Di Dato (pensieri comunque legittimi), piuttosto come Alpino socio Ana, non vorrei essere identificato dai più come una persona che condivide ciò che si scrive spesso in questi editoriali.
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cavalli
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bene argomento succulento, vediamno di tirare le conclusioni:
Quando è stata fondata l'ANA effettivamente era composta da reduci, con l'esclusione di Uff. ecc. e aggiugo anche Artiglieri e servizi ancorchè pennuti.
L'associazione d'arma ha lo scopo principale di mantenere lo spirito di corpo, le tradizioni, e quell'amiciazia cementata durante il servizio militare, il cadere di una di queste componenti già  snaturalizza l'essere stesso dell'associazione, il voler fare a tutti i costi Protezione civile, al di la delle nobili intenzioni di aiutare il prossimo, a mio parere e quello di poter accedere a generosi contributi, specialmente regionali, vds Veneto, Friuli tanto per fare un'esempio. Resta il fatto e questo lo dico con il cuore leggero, che la PC ANA, ANC ecc. almeno dalle mie parti si vedono poco o niente quando succedono delle calamità  circoscritte a livello comunale, Saltano fuori in forze solo nelle grandi calamità , accompagnate da un fragore di fanfare.
Mi ricordo chei a Ugovizza ero/vamo nella merda, si proprio merda quando appariì il repsonsabile regionale p.c. ANA in giacca e cravatta accompagnato dal suo portaborse, che venne ad incitarci, si becco un bel vaffa........
è ben vero che sono piccoli episodi che non inficiano il lavoro disinteressato di molti però.............
alt sul Piave mi pare che sto uscendo dal discorso originale. A proposito il capo gruppo ha chiesto mio figlio se andava a Milano per la riunione che ha orginato tutto questo ambaradan, ovviamente a sue spese........ il sig Parona non poteva organizzare una serie di riunioni a livello regionale, che diamine 300.000 circa iscritti per 15 euri a cranio quanto euri fanno?
con viva simpatia
dalla max trid.
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"L'associazione d'arma ha lo scopo principale di mantenere lo spirito di corpo, le tradizioni, e quell'amiciazia cementata durante il servizio militare, ....."

E mi sta benissimo....sono perfettamente d'accordo.....ma da qui a trasformarci unicamente in Promoter FFAA ce ne dovrebbe passare un kilometro almeno...
Da qui fare sempre solo corollario nelle NOSTRE manifestazioni agli interessi di chi le mani del tutto pulite in fatto di abolizione della leva non le ha...non mi garba...
Voglio sentire cosa hanno da dire i NOSTRI ragazzi, vorrei che loro mi spiegassero perché cavolo i figli degli alpini non fanno gli alpini...vorrei che mi dicessero perché ne vedo pochissimi nei gruppi...vorrei che indicassero chiaramente quello che in noi non va, quello in cui sbagliamo SECONDO LORO ....e solo dopo averli ben ascoltati cominciare a discutere..a muso duro e sullo stesso piano, fare e ricevere proposte...dimenticamndomi per una volta dei problemi delle FFA e delle TTAA..per una volta lasciar perdere il dire quanto SIAMO ( chi? ) bravi...di quanto belle sono le nostre cante, le nostre musiche ...vorre arrivare anche a litigarci, ma a capirci....e solo allora guardare l'orologio e vedere se é ora di rientrare...
E a Milano non accadra' niente di tutto questo , ho paura; solo guardando la foto di tutti quei fucili spianati, di quelle divise allineate e coperte..si intuisce che non cambiera' niente...e che forse non so quanto sara' producente rimetterci soldi e sonno.
Quanto poi potra' essere rappresentativa una " Adunata dei giovani alpini" ( azzo ma un po' di fantasia...ogni tanto!!! ) il sabato a milano in marzo...ho qualche dubbio...
Magari qualcuno sara' abituato a trovare l'albergo e la cena prenotata....ma i ragazzi si devono fare 5/600 km per arrivare ...per le 9.30 di mattina sul presentat-arm.
Bah vecio...anche sulla PC fai centro......come tutte le cose alpine si regge sugli individui...e ci sono i buoni e i cattivi, i capaci e gli incapaci...i lavoratori e i pelandroni; quindi magari in una sezione funziona e in .... tre no!!!
Certo come in tutto bisognerebbe essere operativi dalle piccole cose...dal locale...dal proprio paese/citta'...non aspettare il terremoto in Afganistan...dove chiaramente andiamo a fare niente....ma spalare fango percHè il torrrente ho rotto gli argini...forse é troppo faticoso, e soprattutto tremendamente reale.......
Cio non toglie che dico ai giovani di andare a Milano, soprattutto se hanno rospi sullo stomaco...e che li caccino fuori...e se il discorso va fuori dei margini...beh mica le inchioderanno le porte !!!!!

Saluti a tutti

Abbadia
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Abbadia ha scritto: Certo come in tutto bisognerebbe essere operativi dalle piccole cose...dal locale...dal proprio paese/citta'...non aspettare il terremoto in Afganistan...dove chiaramente andiamo a fare niente....ma spalare fango percHè il torrrente ho rotto gli argini...forse é troppo faticoso, e soprattutto tremendamente reale.......
Ho il sospetto che nè tu, nè Cavalli facciate parte della P.C. ANA.
Mi viene pure in mente quella nota storiella della volpe e dell'uva...
Mandi.
Luigi
(che prima di conoscere quella dell'ANA ha conosciuto la P.C. "borghese", ed ha visto l'abisso che corre fra le due)
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:D ciao Luigi,
ti rispondo per quanto mi riguarda.
PC ANA : hai ragione, non ne faccio parte, ma non perché sia contrario, non ne approvi le motivazioni, o per motivi...ideologici :D , ma piu' semplicemente perché a casa mia la stessa é stata ...ricostruita da poco dopo anni di sonno e nessuno ha fatto granché opera di proselitismo e informazione e a me se le cose non le spiegano...non le capisco.
In questo campo sto facendo ......autoistruzione...!!
VOLPE E UVA: se la mia uva é la gioventu'....anche qui hai perfettamente ragione...ma visto che non posso averla, cerco almeno di...annusarla... :wink:

Ciao, buona domenica

Abbadia GA TAU

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