Ringrazia il cielo che ho stuudiato un po' di tedesco
Allora, dimenticate tutto ciò che riguarda Risiko o battaglia navale (sono le prime cose che i chiedono in genere quando dico "cosa faccio"). I giochi di simulazione sono delle ricostruzioni, storiche o meno, di eventi bellici del passato, contemporanei o... futuri! Il termine wargames potrebbe essere di immediata (o quasi) comprensione ma spesso ha delle interpretazioni sbagliate. I wargames veri e propri sono quelli fatti con le miniature in piombo con differenti tipi di scala e regolamenti. Si gioca su un tavolo, spesso con elementi che riproducono bene o male l'ambiente nel quale si svolge la simulazione che si vuole mettere in atto. E' un genere interessante e di grande impatto scenografico ed è un ottimo connubio tra gioco e modellismo: le miniature vanno colorate e gli elementi del paesaggio costruiti o modificati da quelli in commercio a seconda delle esigenze. Immaginate un tavolo con una battaglia napoleonica con le uniformi dell'epoca dei soldatini, i cannoni e la cavalleria. Vi assicuro che è veramente bello da vedere. Contro questo genere però ci sono i costi delle miniature (per un esercito napoleonico ne vanno di euro! un po' meno se si riproducono scontri contemporanei o delle due guerre mondiali) e lo spazio che occupa il piano di gioco. L'ideale sarebbe avere una stanza dove depositare il tutto ma è una possibilità che non tutti hanno. Così ci sono i circoli dove si gioca, io ad esempio sono iscritto a quello della mia città . Dimenticavo che gli scontri che si possono riprodurre sono anche quelli navali ed aerei.
Poi ci sono i boardgames, che si differenziano dai primi per la minore scenograficità : come dice il termine, si gioca su un pannello, o meglio, su una semplice mappa (stampata su carta o su cartone) e le unità sono rappresenatate da pedine di cartoncino. I periodi storici disponibili sono svariati: si va dall'antichità con le guerre di Alessandro Magno e Cesare (cito due nomi a caso) al medioevo all'epoca moderna, alle guerre napoleoniche fino alla simulazione di conflitti contemporanei (tipo le guerre arabo israeliane) o ipotetici (per esempio, il mio primo boardgame è stato uno che si chiama NATO - in pratica una terza guerra mondiale sul fronte centrale in Germania

).
Come funziona un gioco? In genere sono articolati a turni. Molto in sintesi: muove e combatte l'avversario, muovo e combatto io. Non è esclusa la contemporanea azione dei giocatori in particolari fasi del gioco.
Le pedine vengono mosse sulla mappa che per facilitare le cose ha sovrapposta una griglia ad esagoni o è divisa in zone. Ovviamente il terreno varia, nel senso che su una mappa posso trovare zone di pianura o boscose, nelle quali è più difficile muoversi. Perciò io che ho a disposizione tot "punti movimento" spenderò di più per attraversare un bosco o guadare un fiume che non a percorrere una pianura. E' più semplice da fare che da spiegare!

ESEMPIO: ho una brigata di fanteria della Guardia Imperiale napoleonica che ha 4 punti movimento da spendere ogni turno. La devo mandare in un bosco perchè così la cattiva cavalleria prussiana

avrà più difficoltà ad attaccarla. Sono a due esagoni di distanza dal bosco, muovo: "pago" 1 per l'esagono di pianura e 2 per quello si bosco. Potrei muovere ancora uno di pianura ma non un altro di bosco perchè mi rimane un solo punto movimento da spendere in questo turno.
I combattimenti si risolvono quando le unità sono adiacenti. Si sommano le forze attacanti e si fa un rapporto con quelle che difendono. Si vede la tabella apposita e si tirano i dadi per vedere il risultato. La storia dei dadi è un po' contestata ma rende l'idea dell'imprevedibilità di un combattimento e dell'improvvisa furia di chi attacca alla disperata o difende con le unghie e con i denti la propria posizione. Per fare un esempio alpino: chi
a priori avrebbe dato vincenti i nostri reparti a Nikolajewka? Insomma, il dado è la realtà o almeno la sua simulazione (che è lo scopo principale del gioco). E' chiaro poi che se attacchi il nemico con un rapporto super favorevole e il risultato ti dice che invece di averlo distrutto lo fai "appena" ritirare o, peggio, che ti devi tu ritirare, è chiaro che ti incazzi come una bestia (scusate il bestia

). Inoltre, se la scala di riproduzione lo consente, si aggiungono vari bonus, come il terreno se è favorevole a chi difende (altro esempio con la Penna: in un gioco sulla Seconda G.M. a livello strategico, un reparto che difende in genere una posizione in montagna raddoppia la sua forza in difesa ma se questo è un reparto alpino (o cmq di montagna) la TRIPLICA), o l'artiglieria e l'aviazione in appoggio, o la mancanza o meno dei rifornimenti.
Il gioco termina quando si sono esauriti i turni previsti, che rappresentano minuti, ore, giorni o mesi se non anni di tempo reale, e allora si vedono gli obiettivi raggiunti che possono essere geografici, con il controllo di determinate zone, o che prevedono di infliggere un tot di danni all'avversario e magari fargli demoralizzare il suo esercito. Ovviamente molto dipende dalla scala e dal periodo che si simula.
In genere, noi che giochiamo veniamo presi per dei bambinoni che "giocano con i soldatini". Balle. Il divertimento è una componente fondamentale come del resto lo è in tutti i giochi, da quelli dei bambini a quelli dei grandi - nessuno ha mai detto a Kasparov che è un bambinone, vero?

Ma nel nostro caso contano la passione per la storia, per il mondo militare, per i mezzi ed equipaggiamenti e per ciò che fecero quelli uomini in divisa (almeno dal mio punto di vista). C'è chi si avvicina al boardgame proprio perchè gli piace vedere come sono andate le cose oppure desideroso di vedere se era possibile che una battaglia fosse finita con risultato diverso (esempio banale: Napoleone vince su Wellington a Waterloo). Nel mio caso è un po' tutto di quello che ho detto. Qualche lato negativo c'è: le partite sono molto lunghe per alcuni giochi e possono durare molte serate perciò torna in campo la necessità di avere spazi a disposizione dove lasciare le mappe in attesa di continuare le partite. Ma la soddisfazione che si ha è molto grande, specie quando si gioca in squadre di più giocatori, ad esempio simulando la 2 guerra mondiale.
I giochi si acquistano in alcuni negozi specializzati e le ditte che li producono sono in genere USA o britanniche. Non mancano quelle francesi mentre in Italia i regolamenti esistenti sono più che altro per il wargame. Le scatole hanno tutto: regolamenti, pedine, mappe e dadi.
Spero di aver dato un'idea del mio hobby, se ci sono cose poco chiare o volete saperne di più domandate pure.
E complimenti a chi ha letto fino in fondo!
