Da "Analisi Difesa" Luglio-Agosto 2004
di A.Scarpitta
Molto spesso l'impiego operativo reale riserva sorprese ai pianificatori militari. Sistemi d'arma ingegnosi e sofisticati si rivelano inadatti all'impiego tattico, mentre le truppe, a volte, ricorrono a semplici espedienti campali per supplire a carenze inaspettate. Negli ultimi avvenimenti iracheni, ad esempio, è emersa in tutta la sua crudezza la perdurante efficacia di armi forse obsolete, ma rustiche e tuttora efficienti se impiegate a massa. E' il caso ad esempio dei lanciarazzi RPG-7, la cui continua minaccia incombente ha rivalutato l'importanza della protezione passiva e degli accorgimenti, decisamente poco high tech, che le truppe escogitano per aumentare le proprie chance di sopravvivenza. Corazzature addizionali, sacchetti di sabbia, protezioni improvvisate hanno fatto la loro comparsa in massa, in modo non dissimile da quanto, sessant'anni fa, accadeva ai mezzi della seconda guerra mondiale. Dall'esperienza operativa afgana è emersa invece, in maniera evidente, la necessità di dotazioni individuali moderne, efficienti ed ergonomiche, in grado di fronteggiare al meglio le sfide di un ambiente operativo duro, selettivo e che esalta le doti tradizionali delle truppe appiedate. I nostri soldati inviati in quel teatro erano equipaggiati in modo eccellente ed avevano ricevuto, tra l'altro, un modernissimo coltello realizzato dalla ditta Extrema Ratio di Prato, il Fulcrum EI.
Alpini e Paracadutisti dei contingenti Nibbio 1 e 2 concordano sull'assoluta necessità di un utensile polivalente di questo tipo e sulla perdurante importanza, in certe situazioni tattiche, di un'efficiente baionetta. L'Extrema Ratio ha pertanto progettato, in concorso con il Comando Truppe Alpine, una nuova baionetta in grado di svolgere perfettamente anche il ruolo di coltello tattico e, unita al fodero, di cesoia tagliafili. Il nuovo utensile, denominato Fulcrum Bayonet, mantiene la lama da 180 mm spessa 6,3 del modello precedente, realizzata in acciaio inox al cobalto N690, con filo completo inferiormente (in parte seghettato) e parziale, per circa un terzo della lunghezza, nella parte superiore. La lama, la cui forma appuntita assicura un'ottima capacità di penetrazione, presenta inoltre il foro per l'inserimento del fodero nel caso di impiego come tranciafili. La baionetta pesa 382 grammi, che salgono a 716 con il fodero. Il blocco di fissaggio al fucile può essere rapidamente sostituito, permettendo di adattare la baionetta a vari tipi di armi e rendendo il sistema modulare e facilmente configurabile per i mercati di esportazione.
Il fodero, completamente ridisegnato rispetto a quello del coltello assegnato ai contingenti Nibbio, viene realizzato in vari colori per adattarsi ai mimetismi utilizzati nei differenti scenari operativi. Si compone di una parte interna, rigida e prodotta in nylon e fibra di vetro, inserita in un involucro esterno, morbido e realizzato in polipropilene, munito di cinghie di fissaggio che permettono il trasporto della baionetta alla coscia, al cinturone o al combat vest, in posizione capovolta. L'elemento rigido, che presenta inferiormente un inserto in acciaio munito di un perno al quale viene fissata la lama nel caso di impiego come trancia-fili, dispone di un affilatore diamantato ed è agganciato al contenitore esterno con quattro bottoni automatici, che ne permettono una rapida estrazione senza la necessità di rimuovere l'intero fodero dalla sua posizione normale. L'insieme in configurazione di cesoia è stato provato con ottimi risultati contro i tipi più resistenti di filo spinato. Il sistema dell'Extrema Ratio è in sperimentazione operativa presso il Battaglione Alpini Paracadutisti Monte Cervino e si propone autorevolmente come sostituto per le baionette attualmente in dotazione al nostro esercito