Caro pistrello buongiorno

c'è stata addirittura della riga nel 171 per episodi di corsismo? Incredibile! Ma fra Montagnini?
Immagino che sia Binda (165 "firmaiolo" che scriveva nel guestbook del sito della terza, ora purtroppo semidefunto) sia Simonetto (Bassanese anche lui di firma del mio corso anziano) ti abbiano già raccontato tante cose della Batteria da Montagna.
Che dire? Era un mondo a parte, dove gli armadietti non si chiudevano, dove NESSUNO che non fosse da montagna o pistro poteva passare, dove pistri e vecchi dormivano nelle stesse camerate, dove si coltivava la differenza rispetto agli "altri" sia per spirito di corpo sia perchè si sapeva che al reparto non sarebbe stato solo sagat e tavolette ma esperienza di comando vera e propria. Quindi dall'ultimo corso con batteria autonoma - il 167, in cui il solo sentire la presentazione di un allievo faceva rabbrividire con l'urlato a tutta voce BATTERIA DA MONTAGNAAA finale, oppure con l'urlo MONTAGNA dall'attenti di batteria ma solo se c'era il Capitano - si è passati ad una sezione in cui però si dormiva tutti insieme nelle due ultime camerate in fondo, prima dello stemma Grifi e della stecca dei Montagnini, bellissima.
Quindi, e fortunatamente, alcune tradizioni, anche nel mio corso, a rischio personale dei nostri anziani e a forza di chiedere rapporto a Fortebraccio, sono rimaste:
si andava all'alzabandiera inquadrati a parte cantando vecchio scarpone, fra l'invidia e l'ammirazione dei nostri pistri. Si defluiva cantando il trentatre.
I vecchi, nottetempo, venivano a svegliarci e ci facevano stare sull'attenti leggendo i bollettini di guerra della Campagna di Russia. In questo erano avvantaggiati dal fatto che eravamo tutti insieme: infatti quando l'abbiamo fatto noi era un casino perchè in pratica dovevamo svegliare tutta la pistrobatteria

e quindi per evitare problemi abbiamo presto rinunciato.
Come sezione siamo andati alla SMALP a fare il nostro bravo corso di due settimane, per capire armi, materiali e costumi dei reparti alpini in cui saremmo stati inquadrati e per comunicare con gli AUC di là , eccezionali ma ancora piuttosto terrorizzati nonostante fosse quasi la fine del corso.
Infine abbiamo fatto la nostra prima marcia proprio a Bracciano: la cosiddetta Marcia della Penna, riservata ai Montagnini di due corsi vicini. Un'escursione facile con cappello alpino e sosta per grigliata in cui, di nascosto ma mica poi tanto, c'era il battesimo del tuo anziano con la grappa che io ho immortalato in una indimenticabile foto.
Insomma il rapporto con il tuo corso precedente era continuo e produttivo perchè erano i tuoi vecchi che ti dicevano cosa fare, come sarebbe stato, che ti davano consigli o ti cazziavano. Loro erano più addestrati, non c'è nulla da fare, questo era oggettivo perchè un conto è addestrare una batteria di 20 allievi ed altro conto è addestrare una batteria quattro volte più grande con quasi lo stesso personale. E infatti me ne sono accorto al 5° dove ho trovato due anziani bravissimi senza i quali sarei stato fottutamente fottuto.
Ciau!
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)