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Luigi
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In margine a Trieste 2004

Alcune brevi richieste.
Ringrazio in anticipo chi saprà  fornirmi notizie in merito.

- Stemma a bassa visibilità  del 3° Art. da Mont. (per uniforme SCBT): qualcuno sa dove si può trovare? A Trieste un VFB del Reggimento mi ha detto che si trovano solo a Gemona del Friuli; io ho ovviamente pensato si trattasse della nota cartoleria "Lapis", ma, contattatala telefonicamente (grazie a Jolly46), mi è stato detto che hanno solo quelli del 14° Alpini di Venzone. In effetti il montagnino mi aveva parlato di "armeria", qualcuno sa se a Gemona vi siano altri "naja-shop" o simili?
Mi interessa anche, se esistente, l'analogo stemma del Conegliano.

- Qualcuno ha il testo del volantino tricolore distribuito la domenica mattina dagli esuli istriani?
Quando ho partecipato allo sfilamento con la mia Sezione, ce ne erano solo delle copie malridotte sull'asfalto (a proposito: appena sceso dal treno che mi aveva portato a Belluno, sei anni fa, il mio primo contatto con la naja fu rappresentato da un caporale istruttore che fece raccogliere ad un ragazzo il mozzicone di sigaretta che aveva appena buttato in terra...)

Mandi.
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Federico
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Re: In margine a Trieste 2004

Luigi ha scritto:Alcune brevi richieste.
Ringrazio in anticipo chi saprà  fornirmi notizie in merito.

- Stemma a bassa visibilità  del 3° Art. da Mont. (per uniforme SCBT): qualcuno sa dove si può trovare? A Trieste un VFB del Reggimento mi ha detto che si trovano solo a Gemona del Friuli; io ho ovviamente pensato si trattasse della nota cartoleria "Lapis", ma, contattatala telefonicamente (grazie a Jolly46), mi è stato detto che hanno solo quelli del 14° Alpini di Venzone. In effetti il montagnino mi aveva parlato di "armeria", qualcuno sa se a Gemona vi siano altri "naja-shop" o simili?
Mi interessa anche, se esistente, l'analogo stemma del Conegliano.

- Qualcuno ha il testo del volantino tricolore distribuito la domenica mattina dagli esuli istriani?
Quando ho partecipato allo sfilamento con la mia Sezione, ce ne erano solo delle copie malridotte sull'asfalto (a proposito: appena sceso dal treno che mi aveva portato a Belluno, sei anni fa, il mio primo contatto con la naja fu rappresentato da un caporale istruttore che fece raccogliere ad un ragazzo il mozzicone di sigaretta che aveva appena buttato in terra...)

Mandi.
Luigi
:lol: :lol:

Ciao Luigi,

purtroppo non so aiutarti per le tue richieste, ma il ricordo del tuo primo incontro col mondo della naja coincide col mio: alla stazione di Maja Bassa, frazione di Merano, quando siamo scesi dal treno e ci siamo diretti all'esterno della stazione (per noi Comaschi erano passate circa 11 ore di viaggio!) qualcuno gettò le sigarette in terra. Allora il CM ci introdusse alla vita militare spiegando in simpatici termini mai prima sentiti che li non si era soliti imbrattare il suolo pubblico. Il malcapitato raccolse la cicca e disse "ma dove la butto, non ci sono portacenere nè cestini..." (non aveva tutti i torti ad essere sinceri) e la risposta fu "inventatelo! basta che non la butti per terra!", poi si rivolse a tutti e disse: "Benvenuti al Battaglione Edolo, dietro di me vedete la Caserma Rossi, ove farete il CAR".

Da quel piccolo episodio, stupido se volete - chi non ha mai gettato la cicca per terra? - capimmo che li si faceva sul serio, che molto probabilmente le storie sulla naja nullafacente e del marmittone che ciondola qua e la per un anno, erano un cumulo di fandonie.

Ciao
Art. Federico
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Re: In margine a Trieste 2004

Federico ha scritto:Da quel piccolo episodio, stupido se volete - chi non ha mai gettato la cicca per terra? - capimmo che li si faceva sul serio, che molto probabilmente le storie sulla naja nullafacente e del marmittone che ciondola qua e la per un anno, erano un cumulo di fandonie.
Naja potente!!!
Dodici anni dopo ebbi a pensare la stessa, identica cosa.
Forse non ci crederai, ma intanto che digito ho i brividi per la schiena al comune ricordo...
Un abbraccio, vejo.
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Federico
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Re: In margine a Trieste 2004

Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:Da quel piccolo episodio, stupido se volete - chi non ha mai gettato la cicca per terra? - capimmo che li si faceva sul serio, che molto probabilmente le storie sulla naja nullafacente e del marmittone che ciondola qua e la per un anno, erano un cumulo di fandonie.
Naja potente!!!
Dodici anni dopo ebbi a pensare la stessa, identica cosa.
Forse non ci crederai, ma intanto che digito ho i brividi per la schiena al comune ricordo...
Un abbraccio, vejo.
Luigi
:D

Ci credo, ci credo Luigi, ci mancherebbe ...

la seconda cosa che ci fece definitivamente dimenticare anche l'idea che la naja sarebbe stata una noiosa passeggiata fu durante i primi tre giorni di Caserma Rossi, durante quel bailamme di visite mediche, punture, vestizione, assegnazione del materiale di casermaggio eccetera. Erano venuti in "visita" all'Edolo alcuni Caporali e Caporal Maggiori anziani, accompagnati da uno Sten se non ricordo male, del Morbegno per vedere se ci fosse qualcuno di speciale da accaparrarsi per primi (la maggior parte di noi del 3° era comunque destinata li). Un paio di fugaci incontri con questi tipi ci fece capire a che cosa saremmo andati incontro... e ci fecero capire che i nostri Caporali dell'Edolo, in confronto, erano delle timide mammolette, e dico sul serio. Anche le divise (SCBT) erano "diverse", ben tenute quelle dell'Edolo, al limite della resistenza, molto vissute e consumate, oltre che portate in maniera differente, quelle del Morbegno.


I nostri Caporali ci avvisarono dicendoci: li avete visti no? Cercate di imparare in fretta come funziona qui la vita perchè poi a Vipiteno non avrete nemmeno il tempo di capire che cosa vi sta succedendo. E' meglio per voi se vi togliete la paglia dal c**o in tempo zero, perchè poi non ne avrete più la possibilità . E sappiate che se troverete folle quello che vi diremo di fare qui, sarà  sempre nulla in confronto a ciò che vi ritroverete a fare là , trovandolo perfettamente normale.

Avevano ragione...
Art. Federico
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Federico ha scritto:Anche le divise (SCBT) erano "diverse", ben tenute quelle dell'Edolo, al limite della resistenza, molto vissute e consumate, oltre che portate in maniera differente, quelle del Morbegno.
Arrivo a Carnia, ultima fermata della ferrovia, dopo una settimana all'Hotel "Salsa" in Belluno. Scesi in tempo zero :D dalla tradotta, inquadrati sotto una fitta pioggerellina (eravamo in drop estiva, ovviamente vietato indossare l'impermeabile).
A darci il benvenuto non il Colonnello, non il Capitano, ma un Caporale con la norvegese tirata sugli occhi, la GTA (fuori ordinanza) con il bavero rialzato, i vibram ai piedi. Breve discorso.
Io ricordo solo tre cose: le nuvole basse sulle montagne, il freddo ed uno strano gesto che ad un certo punto ci fece con la mano, il palmo rivolto verso l'alto e le dita che si stringevano a pugno due o tre volte.
"Julia, duri".
I bei tempi...

Mandi.
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