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NELLA CASERMA CITTADINA IL POLO D'ECCELLENZA PER LE TRASMISSIONI «Berardi», in arrivo i soldati professionisti
Addio alle reclute, ieri l'ultimo giuramento del 231° «Battaglione Avellino». 10.01.2004
Un filo velato di commozione solcava il viso dei sottoufficiali più anziani, quelli che ad Avellino prestano servizio da molti anni.
Emozionati come al primo giorno di scuola le giovanissime reclute e gli ufficiali di prima nomina ma anche di recente destinazione, che in città sono solo da qualche mese o tutt'al più da un anno. Ieri mattina l'ultimo giuramento alla caserma Berardi, ancora per qualche tempo sede dello storico 231° Battaglione Avellino.
Una fitta pioggerellina ha accompagnato l'intera cerimonia. In tutto un'ora tra lo sventolio delle bandiere e la parata dei militari tirati a lustro per l'occasione. Poi la classica formula e l'atto solenne di fedeltà alla Repubblica italiana e alle istituzioni civili. La caserma Berardi, non solo un edificio, ma una istituzione storica per la nostra città , volta così pagina. Presto ospiterà per volere dei comandi militari superiori, il 4° Reggimento Trasmissioni. Quella che una volta era noto negli ambienti dell'esercito come uno fra i migliori centri addestramento reclute del Mezzogiorno d'Italia, passerà ad essere reggimento operativo, polo di eccellenza nel settore delle comunicazioni interne all'Esercito Italiano e potrà vantare sull'arrivo di professionalità interne.
Con la ristrutturazione delle forze armate a partire dal 2005, infatti, ad Avellino ci saranno solo soldati volontari in ferma breve e sottoufficiali e ufficiali, tutti militari professionisti, destinati al controllo dei collegamenti tra le basi militari. Ad Avellino anche militari destinati alle missioni all'estero: a breve dalla Berardi partiranno due ufficiali alla volta dell'Afghanistan. Sarà il colonello Marco Di Spirito, attuale comandante del 231° Reggimento Avellino, a tenere a battesimo la nascita del 4° Reggimento Trasmissioni.
«Trasformare il reggimento - ha detto - significa cambiare attività , entrare in stretto rapporto con la parte operativa delle forze armate. Avremo anche una nuova bandiera».
E rispetto alle perplessità e alle preoccupazioni per questo cambiamento, espresse da più parti nei giorni scorsi, il colonnello Di Spirito ha fornito rassicurazioni: «Il nuovo reggimento sarà il fiore all'occhiello del Sud. Manterremo più o meno lo stesso organico e in caso di calamità naturali potremo non solo assicurare uomini ma anche le comunicazioni». La conferma è giunta anche dal generale Vito Marchetti, presente ieri alla cerimonia di giuramento. «Ci sarà una presenza consistente di personale di truppa - ha detto Marchetti - tutto l'indotto rimarrà tale e sotto l'aspetto strettamente militare, per Avellino, significa un salto di qualità ». Sarà così, ma è chiaro che la certezza che quello di ieri era l'ultimo appuntamento con la formula «lo giuro» ha emozionato tante persone, non solo con le stellette.