Ho appena appreso, dal "Corriere della Sera", della destituzione (prima ancora di assumere l'incarico!) del Gen. Mazzaroli dal ruolo di consigliere militare italiano in Iraq.
Qualcuno ha maggiori particolari in merito?
In ogni caso, tutta la mia stima ad un vero Montagnino ed Ufficiale esemplare.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Bravo Luigi per aver aperto questa discussione, avevo letto l'articolo stamattina sul Corriere.
Non so se te hai solo la notizia od anche il testo dell'articolo.
Comunque il veto sembra siano arrivato dal ministro Giovanardi!
Mazzaroli fu già rimosso dal precedente governo al tempo dell'intervento in Kossovo, ora l'attuale governo pareggiato i conti, così non si potrà dire che è schierato con una parte o con altra.
Fra gli addebiti mossi sembra ci sia anche quello che, nativo di Pola e residente a Trieste, abbia un "profilo politico" essendo "sindaco della LIBERA CITTA' DI POLA IN ESILIO" (le maiuscole sono mie perchè è giusto gridare queste parole).
In definitiva a me sembra un italiano coi fiocchi a cui va tutta la mia stima e solidarietà , gli altri la pensino pur diversamente.
Giovanardi: che cosa cacchio c'entra col Gen. Mazzaroli e la sua nomina per l'incarico in Iraq?
Bravo! Generale, comunque: applaudii il suo intevento ai tempi del Kossovo (in pratica egli "osò" dire, e senza nemmeno urlare, che l'Italia, a fronte di un impiego di energie del tutto eccezionale (pensate alle miglieia di uomini la impiegati, per non contare dell'indubbio sforzo che l'allora forza di Governo dovette fare per tenere buoni i più recalcitranti tra i suoi alleati)) traeva vantaggi irrisori se non nulli dalla ricostruzione. Fu spedito a casa immantinente, a conferma del fatto che disse la pura e semplice verità .
jolly46 ha scritto:Non so se te hai solo la notizia od anche il testo dell'articolo.
Ho potuto leggere tutto l'articolo, e proprio per quanto ho letto vorrei sapere se, magari su altri quotidiani, c'era qualcosa in più (o se si trova qualche "voce di corridoio" sulla rete); a me la faccenda puzza fin dal fatto che hanno affidato a Battistini un articolo di poche righe. Mah!
Federico ha scritto:Giovanardi: che cosa cacchio c'entra col Gen. Mazzaroli e la sua nomina per l'incarico in Iraq?
Qualche idea mi frulla in testa, ma vorrei saperne di più (Brick, contiamo su di te!).
Personalmente, da quel che appresi su questo Ufficiale sotto le armi, e da quanto lessi in seguito, mi sembra sia veramente uno che paghi di persona perchè mette sopra tutto l'Italia, e non gli interessi di una parte.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Non è ancora chiaro chi sarà l'alto ufficiale indicato a sostituire il Tenente Generale Carlo Cabigiosu nel delicato incarico di consigliere militare dell'Ambasciata italiana a Baghdad. Fino a pochi giorni or sono i giochi sembravano ormai chiusi con la designazione del Tenente Generale Silvio Mazzaroli, che aveva confermato ad ANALISI DIFESA di aver ricevuto richiesta di disponibilità a rientrare in servizio dall'Ausiliaria per recarsi a Baghdad. Alpino, 62 anni, il generale Mazzaroli ha comandato la Scuola militare alpina di Aosta, la Brigata Julia e ha terminato il servizio attivo a Trieste, a capo del Comando regionale. Nel periodo 1999-2000 ricoprì l'incarico di vice comandante della K-FOR, la forza NATO schierata in Kosovo all'indomani del conflitto contro il regime di Slobodan Milosevic. In quel periodo Mazzaroli fu protagonista di un caso mediatico e politico quando, con una lucida analisi alla luce dell'esperienza accumulata sul campo, osservò come a fronte di un esteso e gravoso impegno in termini economici e di risorse umane delle nostre Forze Armate nei Balcani, fosse mancato un riscontro altrettanto valido in campo politico e della penetrazione economica e commerciale che avrebbe potuto offrire all'Italia maggiori opportunità di lavoro e acquisizione di nuovi mercati. L'esternazione, provocò all'epoca reazioni contrastanti ed è forse anche per questo che, dopo alcune anticipazioni, la candidatura di Mazzaroli a Baghdad sembra essere decaduta, secondo indiscrezioni a causa di forti pressioni politiche. Il generale Carlo Cabigiosu, anche lui alpino richiamato dall'Ausiliaria, terminerà a fine gennaio l'incarico semestrale a Baghdad che include anche un costante rapporto con il Comando alleato della Task Force 7.
In considerazione dei tempi ristretti è probabile che Cabigiosu possa veder prorogato temporaneamente il suo incarico in attesa di individuare chi possa poi sostituirlo.
Dal Corriere della Sera del 19 (o forse il 20) gennaio 2006, articolo recuperato sulla rassegna stampa del Consolato italiano di Spalato (bravi!).
Un solo commento: anche in congedo, montagnino di razza.
Mandi.
Luigi
Corteo a Strasburgo per chiedere la restituzione dei beni degli italiani
Il generale guida gli esuli nella protesta per l'Istria
Mazzaroli: «Riscriviamo i trattati con Slovenia e Croazia»
TRIESTE - Ma che ci fa uno tra i più quotati ufficiali delle nostre Forze armate tra i capi di una protesta di piazza davanti all'Europarlamento? Che ci fa un vicecomandante delle Forze della Nato in Kosovo, dove guidava 37 mila soldati di 36 Paesi diversi, e prima ancora capomissione italiano in Mozambico, alpino venerato dai parà della Folgore, stimato da Wesley Clark come dal ministro della Difesa Antonio Martino, a reclamare giustizia, con i cartelli e i vessilli, per gli esuli istriani perseguitati e scacciati da Tito?
«Sto al mio posto» risponde il generale Silvio Mazzaroli, asciutto e diretto anche quando la franchezza è scomoda, come gli accadde in passato rimettendoci il posto. «Ho speso la mia vita nella difesa dell'italianità e mi muovo per gli ideali in cui credo. Quindi il mio posto è qui». Stamani Mazzaroli, 64 anni, nato a Trieste da famiglia di Pola (oggi in Croazia) costretta all'esilio quando lui aveva tre anni, oggi in congedo e «sindaco» del Libero Comune di Pola in esilio, sarà a Strasburgo con altri 400 aderenti delle associazioni istriane per manifestare davanti al Parlamento europeo. La protesta, organizzata dall'Unione degli istriani anche in polemica con il governo italiano, ha tre obiettivi che lo stesso generale spiega: «Denunciare i passati accordi italo-jugoslavi, proporre un arbitrato internazionale che ne dichiari l'invalidità , chiedere la restituzione delle proprietà abbandonate dai profughi».
L'iniziativa ha diviso il mondo degli esuli, criticata dalla più moderata Anvgd che ne ha censurato «i toni antidemocratici», sostenendo invece il dialogo con il governo. Ma la base oggi è delusa proprio dal centrodestra, tradizionale area di riferimento. «Alcuni - sottolinea Mazzaroli - sono succubi dell'atteggiamento rinunciatario del governo e fanno gli interessi dei politici che usano gli esuli anziché tutelarli».
Chi? Il generale non si tira indietro: «Il ministro Giovanardi. Si è assunto l'onere di rappresentarci e non lo sta facendo».
Non è la prima volta che Mazzaroli incrocia la spada con il rappresentante dell'Udc titolare dei Rapporti con il Parlamento. Fu proprio l'Udc, in un burrascoso Consiglio dei ministri di due anni fa, a porre il veto sulla nomina del generale a consigliere militare della missione italiana in Iraq, quand'egli aveva già le valigie in mano. «Arroganza dei politici - commentò lui -. I militari facciano i militari e i politici i politici» commentò Giovanardi.
A sinistra, quattro anni prima, gli era andata peggio. All'epoca del governo D'Alema, quand'era vicecomandante della Kfor, in un'intervista al Corriere il generale non le mandò a dire: «Gli altri contingenti hanno un sistema Paese alle spalle, noi siamo lasciati soli. Gli altri fanno politica estera, noi diamo un "contributo stimolante"». Fu rimosso dalla sera alla mattina dal Capo di Stato maggiore Mario Arpino. Wesley Clark protestò, i colleghi militari gli diedero (sottovoce) tutti ragione. Lui rispose come Garibaldi - «obbedisco» - e accettò l'esilio in Friuli. E, a distanza di sei anni, non ha cambiato idea né crede sia mutato alcunché. «Non è questione di questo o quel governo - dice - ma del modo di concepire la politica estera.
Ci mandano in giro per il mondo, ma non mettono a frutto il nostro enorme impegno. Nei Balcani come in Iraq, l'Italia dovrebbe essere coinvolta nel processo di ricostruzione, partecipare all'alta diplomazia, avere un peso.
Invece non esercita un'influenza proporzionata al suo gran lavoro».
Con gli esuli Mazzaroli condivide una battaglia per il riconoscimento dei torti subìti. «Comprendo - dice - gli interessi internazionali dell'Italia, ma il governo manca di coraggio e non fa quel che promise quand'era opposizione. Ci hanno ignorato per 60 anni, ma oggi le condizioni sono cambiate. Slovenia e Croazia vogliono essere europee? Lo dimostrino. Sia chiaro, da loro non mi aspetto nulla: la generosità non è nel loro Dna. Mi aspetto qualcosa dal governo italiano». Ma con la politica, da cui pure in questi anni è giunta più d'una proposta di candidatura, Mazzaroli non vuole avere a che fare. «Non ci tengo e non ci entro - risponde -. La politica italiana non mi piace: troppi voltagabbana, troppi compromessi e fini strumentali».
(Roberto Morelli)
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Leggendo Luigi si capisce perchè, purtroppo, hanno posto il veto.
Le idee del generale sono critiche verso il lavoro del Governo e viene bloccato.
Quando queste posizioni finiscono alla stampa, è automatico un inrigidimento; bisognerebbe discuterle a porte chiuse, chiaro con esperti militari presenti e anche con idee contrarie.
Fortunatamente sono nella riserva perchè dico le stesse cose che il Gen. Mazzaroli disse a suo tempo quando fu "avvicendato" nel suo incarico, se non mi fucilavano
Indubbio che con u precedente del genere.............
Finalemnte uno con gli attributi al posto giusto.
la max trid.
Uno con gli attributi al posto giusto. Vero, innegabilmente vero.
Difatti fa il privato cittadino, e la carriera se la è fottuta. Gli rinnovo quindi tutto il mio rispetto e il mio appoggio (per quello che vale: zero). Un uomo che fa ciò che dice al giorno d'oggi è una rarità .
Quanto mi sarebbe paiciuto e mi piacerebbe vedere qualcuno dei suoi ex superiori fare altrettanto: di motivi ngli ultimi anni ne hanno avuti a bizzeffe. Invece, evidentemente, la poltrona e la pensione contano di più. Lo stesso atteggiamento che ci portò, decenni orsono, a vedere gli sfigatissimi najoni caricare i 25 libbre con gli L3, o ad usare i 47/32 e i 75/13 contro i T34.