
Iniziamo con la foto del poligono dove si esercitavano (uso l'imperfetto) i -demolitori-.
Grazie della risposta Giancarlo, sapevo di poter contare su di temidnight ha scritto:Quello è una cosa piuttosto importante nella storia della fortificazione permanente del secondo dopoguerra: nella prima fase, quando ancora il riferimento era la linea del Tagliamento, a ridosso del confine erano previsti dei massicci interventi di demolizione per rallentare un'eventuale invasione. La struttura in oggetto ne era un esempio, e con i suoi fornelli da mina oversized che entrano per quasi dieci metri nella montagna avrebbe provocato un crollo di dimensioni imponenti che avrebbe sbarrato totalmente la stretta vallata. In ambiente militare questo tipo di difesa era noto come "ipotesi Pietro Micca".
ps. guarda che Google si incazza se togli i loghi dalle loro foto, meglio una bella visita virtuale
Corretto. Se scendi, ad esempio, in una di quelle sulla strada che da Resia porta a Pian dei Morti, li trovi anche lì dentro infatti. Servono a chiudere la camera di mina una volta posizionato l'esplosivo e a pilotare l'esplosione verso l'alto (e non lateralmente ad esempio).Grazie della risposta Giancarlo, sapevo di poter contare su di te. Aggiungo ancora un quesito. All'interno c'erano ammucchiati dei blocchi di cemento, ipotizzavo da profano, che servissero una volta riempito il cunicolo di esplosivo, per mettere su una sorta di muro di contenimento, per evitare che l'onda d'urto si sfogasse in parte attraverso la galleria. E' corretto?
Agli ordini!Gio ha scritto: Allegate gente, allegate !!!!!!!