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andrzup
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L'alpino tornerà a parlare veneto.

Un saluto a tutto il forum. Oggi leggendo un quotidiano locale ho trovato un articolo interessante titolato: Lega e Pdl reclutano l'esercito del Nord.L'alpino tornerà  a parlare veneto. Presentata proposta di legge per formare corpi regionali. Di seguito il link all'articolo: http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca ... rd-3628677. Penso che l'argomento non sia una novità , ma sembra che, finalmente e senza nulla togliere alle persone del sud che stanno facendo egreggiamente il loro dovere, si voglia recuperare punti sulla bassa percentuale di persone del nord all'interno di questo storico corpo. Le modalità  non sono ben chiare, dove trovano il personale? Cosa ne pensate? Magari ritorna anche la mitica Cadore (sogni!).
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Gianfranco
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Andrzup
Presentata proposta di legge per formare corpi regionali.
Purchè a quel tizio che con il TRICOLORE si......................non venga in mente di fondare la guardia padana.
Ciao Gianfranco
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andrzup
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Certamente i dubbi che possono nascere sono più che giustificati. Inoltre ricordo che, il veneto non era la lingua predominante, nel corpo degli alpini c'era tutto il nord d'italia e come ben sappiamo, i dialetti sono molti. Non dimentico chi proveniva dal centro. A l'Aquila c'era una delle caserme operative alpine.
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Claudio Zanetti
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Tirare in ballo il Corpo degli Alpini per scopi di propaganda politica perchè secondo me è di questo che si tratta non mi sembra giusto.Ai tempi della leva obbligatoria negli Alpini eravamo quasi tutti dal Nord Italia però i Sottufficiali ricordo erano la maggiorparte del Sud Italia,adesso le cose sono cambiate non c'è più la leva e il bacino di arruolamento si spostato.Magari introducendo ancora il servizio di leva si avranno ancora Alpini dalle nostre zone.
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Ecco il testo della Proposta di Legge N. 607-1897-A

Qui invece il Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 444 di lunedì 7 marzo 2011.

Non si parla di ricostituire brigate parallele all'organigramma E.I. ma di formare in seno all'A.N.A. una riserva mobilitabile in caso di calamità  naturale (a decorrere dal 2012 è previsto per il sodalizio pure un incentivo di 200.000 euro).
In aggiunta il solito contorno di chiacchere che dovrebbe garantire a un valligiano del nord l'assegnazione al Corpo (il fatto che a Bologna segano più che altrove esula evidentemente dalla volontà  di dare la giusta rappresentanza nelle FF.AA. a tutte le latitudini).

Sarebbe però anche giunto il momento di sbollentare certe vampate antileghiste: se il tentativo di alzare di soli 2/3 miseri punti percentuali (un'ipotesi fin troppo ottimistica) l'incidenza di veneti, friulani, lombardi e piemontesi nei soli Alpini (quanti saranno su un totale che supera di poco le 100.000 unità ?) viene subito interpretato come una manovra sovversiva, il primo passo per la costituzione del temibile "esercito delle 300.000 doppiette" del Senatùr, cosa dovrebbe pensare un veneto, un friulano, un lombardo o un piemontese di un esercito composto al 70% da campani, pugliesi e siciliani?

Dovrebbe farsi da parte, di buon grado, cedendo il passo a un candidato già  escluso dai concorsi per un posto di LSU (un'esclusiva tutta italiana al pari della categoria dei "pentiti") nelle sua terra natale?
Cos'è? L'Italia del doppio standard? Dei consiglieri regionali pagati (per Costituzione!) come i deputati in Parlamento? Delle secessioni a parole dei baùscia spaccamontagne e di quelle di fatto delle enclavi politico-clientelari-malavitose?
Mi spiace ma il disegno di legge, per quanto politicizzabile, altro non fa che ripristinare "qualcosa" che a cavallo degli anni '90 si era perso per strada.
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

"Non si parla di ricostituire brigate parallele all'organigramma E.I. ma di formare in seno all'A.N.A. una riserva mobilitabile in caso di calamità  naturale (a decorrere dal 2012 è previsto per il sodalizio pure un incentivo di 200.000 euro).
In seno all'ANA .................mi puzza ...mi puzza .....

Ma per questo non esiste una PC ANA che é stata ridotta a impegni logistici e presto sara' assorbita dalla PC Nazionale ?
A meno che non si intenda una "altra riserva " formata magari da baldi giovani ....ci siamo capiti .... in questo modo lo Statuto sarebbe ben facilmente superabile .....
E se fosse questa la strada intrapresa ?

La proposta é una emerita cazzata .. e confonde la leva con i professionisti, lavoratori in divisa....o fa finta ...
Chi puo' impedire a un meridionale di venire a lavorare a San candido? ( poi é da vedere come sono contenti i ragazzi di Maddaloni di essere mandati in sedi come quella di cui sopra .....)
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Abbadia
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Scordavo il " parlare veneto" ...beh certe cose per rispetto ai morti , ma anche ai vivi , non dovrebbero neppure essere scritte.............................
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Ricordo che, nelle forze armate, ora, ci sono solo professionisti e come tali, essere di servizio al nord o al sud non fa nessuna differenza. Nel momento dell'arruolamento si è coscienti che il proprio posto di lavoro potrebbe essere lontano da casa (questo accade anche nella vita civile). La predominanza della gente del sud, non denigra il corpo degli alpini, anzi, in questo momento lo mantengono vivo, quanti giovani del nord, abituati ad una vita tranquilla, potrebbero scegliere una vita di sicuri sacrifici. Ad ogni modo, ricordiamo che per il centro-sud, le forze armate sono una possibilità  di un lavoro sicuro ed è questo che determina le percentuali tanto pubblicizzate. Personalmente, preferisco avere dei ragazzi di Palermo negli alpini piuttosto che vadano a rinfoltire i ranghi della mafia. Non nego che come veneto conclamato, preferisco sentir parlare il mio dialetto e credo sia normale anche per gli appartenenti alle altre regioni. Per concludere, questa è la notizia di oggi dell'Ansa http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 37942.html "rinviare in commissione la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine".
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Abbadia ha scritto:"Non si parla di ricostituire brigate parallele all'organigramma E.I. ma di formare in seno all'A.N.A. una riserva mobilitabile in caso di calamità  naturale (a decorrere dal 2012 è previsto per il sodalizio pure un incentivo di 200.000 euro).
In seno all'ANA .................mi puzza ...mi puzza .....

Ma per questo non esiste una PC ANA che é stata ridotta a impegni logistici e presto sara' assorbita dalla PC Nazionale ?
A meno che non si intenda una "altra riserva " formata magari da baldi giovani ....ci siamo capiti .... in questo modo lo Statuto sarebbe ben facilmente superabile .....
E se fosse questa la strada intrapresa ?

La proposta é una emerita cazzata .. e confonde la leva con i professionisti, lavoratori in divisa....o fa finta ...
Chi puo' impedire a un meridionale di venire a lavorare a San candido? ( poi é da vedere come sono contenti i ragazzi di Maddaloni di essere mandati in sedi come quella di cui sopra .....)
Sapevo che ti sarebbe balzato all'occhio.
Testualmente:

"Art. 1.
(Modifiche al codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66).

4-sexies. Alla cessazione del loro servizio, i militari volontari in ferma prefissata di un anno provenienti dalle regioni dell'arco alpino e dalle altre regioni tipiche di reclutamento alpino, ivi comprese le regioni appenniniche, già  incorporati presso unità  appartenenti ai reparti delle truppe alpine, possono, a domanda, entrare a far parte di un'apposita riserva, costituita su base volontaria dall'Associazione nazionale alpini, mobilitabile in caso di calamità  naturale e a disposizione del Servizio nazionale della protezione civile, delle autorità  regionali, provinciali e comunali di protezione civile delle regioni eventualmente colpite da disastro. La permanenza nella riserva cessa al raggiungimento del quarantesimo anno di età »;"

"Art. 2.
(Compiti dell'Associazione nazionale alpini).

1. L'Associazione nazionale alpini promuove, d'intesa con il Ministero della difesa, il reclutamento volontario nei reparti delle truppe alpine, secondo il criterio del reclutamento regionale tipico degli stessi reparti, con particolare attenzione al reclutamento nelle zone dell'arco alpino e nelle altre regioni tipiche di reclutamento alpino, ai sensi degli articoli 103, commi da 4 a 4-sexies, e 978 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, come modificati dall'articolo 1 della presente legge."

"Art. 3. (Incentivi per l'Associazione nazionale alpini).

1. Nello stato di previsione del Ministero della difesa è istituito un fondo con una dotazione di 200 mila euro annui, a decorrere dall'anno 2012, destinato all'Associazione nazionale alpini per lo sviluppo delle attività  associative previste dal suo statuto.
2. All'onere derivante dall'attuazione del comma 1, pari a 200 mila euro annui a decorrere dall'anno 2012, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per gli anni 2012 e 2013, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2011-2013, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero."


Questo è quello che dice il testo.
Nessuno può impedire ad un meridionale di varcare la carraia del civico n. 2 di Georg Paprion Strasse.

Con un gruppetto di tre del "Bassano" ci ho pure parlato per una buona oretta una settimana prima l'inizio della prima mini-naja, stavano rassettando alla bell'e meglio la "Cantore" per accogliere con decoro gli ospiti, già  si mormorava di un paio di rampolli ministeriali.
Ovvio che non erano contenti, il più anziano era a Innichen da quattro anni, trasferito dalla Taurinense, un altro proveniva dagli alpieri de La Thuile, sognavano la vita operativa in Afghanistan ripetendo rassegnati: "Se non hai il par..(:-x)..lo finisci qua...".

Certi particolari della conversazione non li rendo pubblici per rispetto ai morti, ma anche ai vivi.
Abbadia ha scritto:Scordavo il " parlare veneto" ...beh certe cose per rispetto ai morti , ma anche ai vivi , non dovrebbero neppure essere scritte.............................
Beh, chi ha postato l'articolo si è limitato a riportare l'occhiello dell'articolo, e visto che si tratta de "Il Mattino di Padova"...
Chi avesse due minuti di tempo può sempre leggersi il pistolotto piagnone de "Il Manifesto", che è riuscito persino a revisionare la conta dei Caduti pur di portare acqua al proprio mulino:

Incentivi agli alpini solo se sono del Nord - Da La Russa signorsì alla Lega
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

salve
ci mancherebbe pure che dopo la sospensione della leva
si creassero forze armate regionali
cosi finiamo come la ijugoslavia
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

cosa dovrebbe pensare un veneto, un friulano, un lombardo o un piemontese di un esercito composto al 70% da campani, pugliesi e siciliani?
non è colpa dei "terroni" se gli alpini non parlano più veneto (o lombardo o.....)
evidentemente i nostri giovani "polentoni" hanno altri possibilità  d'impiego.
Il militare di mestiere (a parte qualche idealista e/o avventuroso) è una prerogativa di chi non ha altri sbocchi occupazionali.
e sono convinto che questo vale anche per gli altri paesi.

anche con la leva mi sembra che la maggior parte dei sottufficiali ed ufficiale non fosse propriamente milanese..

non ho (più )l'età  ..come diceva la Cinquetti.. ma se avessi vent'anni almeno un'anno VFA lo farei: sono "malato"...
a suo tempo ho "imbrogliato" i medici dell'esercito per fare un anno di naja. per l'esercito ci vedevo normalmente, in realtà  poi ha sparato "da mancino" altrimenti con l'occhio destro col.....che vedevo il mirino del Garand :--""
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

andrzup ha scritto:Ricordo che, nelle forze armate, ora, ci sono solo professionisti e come tali, essere di servizio al nord o al sud non fa nessuna differenza. Nel momento dell'arruolamento si è coscienti che il proprio posto di lavoro potrebbe essere lontano da casa (questo accade anche nella vita civile). La predominanza della gente del sud, non denigra il corpo degli alpini, anzi, in questo momento lo mantengono vivo, quanti giovani del nord, abituati ad una vita tranquilla, potrebbero scegliere una vita di sicuri sacrifici. Ad ogni modo, ricordiamo che per il centro-sud, le forze armate sono una possibilità  di un lavoro sicuro ed è questo che determina le percentuali tanto pubblicizzate. Personalmente, preferisco avere dei ragazzi di Palermo negli alpini piuttosto che vadano a rinfoltire i ranghi della mafia. Non nego che come veneto conclamato, preferisco sentir parlare il mio dialetto e credo sia normale anche per gli appartenenti alle altre regioni. Per concludere, questa è la notizia di oggi dell'Ansa http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 37942.html "rinviare in commissione la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine".
m57 ha scritto:non è colpa dei "terroni" se gli alpini non parlano più veneto (o lombardo o.....)
evidentemente i nostri giovani "polentoni" hanno altri possibilità  d'impiego.
Il militare di mestiere (a parte qualche idealista e/o avventuroso) è una prerogativa di chi non ha altri sbocchi occupazionali.
e sono convinto che questo vale anche per gli altri paesi.
Una cosa sola vi chiedo, in quanto veneti... A quando gli slogan sul "Ricco N-E" e la "gioventù sprizzettara"?

Pietro Maso è già  in via di scarcerazione quindi non fa testo, ma mi tocca rilevare con dispiacere l'autolesionismo spinto dei miei conterranei che si accodano alla linea di pensiero dettata da StudioAperto, Santoro e Gian Antonio Stella, che ci vuole tutti bestemmiatori e puttanieri col SUV, evasori e baciapile, tirapelle ignoranti o cafoni arricchiti. Comunque colpevoli di esistere in quanto tali.

Evidentemente vivo in un Veneto diverso dal vostro, un Veneto che ora può vantare una disoccupazione endemica tra i giovani, milioni di ore di cassa integrazione, e soprattutto stipendi che si aggirano sull'ordine dei 1.000/1.200 euro, che rapportati al nostro costo della vita sono a tutti gli effetti una miseria.
Vorrei tanto conoscerle queste altre possibilità  d'impiego...
Se all'alpino di cui sopra serve il par.(:-x).lo per finire in missione, dalle mie parti serve comunque per trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato in fabbrica.
Fatevi un giro nei distretti di Arzignano, Valdagno e Schio, e poi ne riparliamo.
Sfido a non trovare un giovane che, in attesa di trovare lavoro, non vorrebbe farsi un annetto tutto spesato a 800 euro netti al mese (che diventano 900 a destinazione e con la "promozione" a caporale).

Quanto al panciafichismo di certe conclusioni: chi combatte la mafia mentre dichiariamo guerra ai talebani?
m57 ha scritto:non ho (più )l'età  ..come diceva la Cinquetti.. ma se avessi vent'anni almeno un'anno VFA lo farei: sono "malato"...
a suo tempo ho "imbrogliato" i medici dell'esercito per fare un anno di naja. per l'esercito ci vedevo normalmente, in realtà  poi ha sparato "da mancino" altrimenti con l'occhio destro col.....che vedevo il mirino del Garand :--""
Che dire, dopo il danno anche la beffa...
A quel tempo c'era bisogno di carne da cannone, ora non più (a meno che qualche idiota non decida di violare militarmente la sovranità  nazionale della Repubblica Islamica d'Iran).
A parte il fatto che gli ultimi VFA sono stati congedati nel 2005, ora esiste il VFP1 e non potresti scegliere la caserma dove prestare servizio (ma era evidentemente un'opzione palesemente cripto-legaiola ed è stata giustamente liquidata).
Imbrogliare le commissioni mediche alla tua età  era come sfondare una porta aperta, l'occhio, se permetti, lo chiudevano loro!
Prova a farlo ora, il tuo difetto mi pare un qualcosa di seriamente debilitante (se finisci, in qualità  di cittadino settentrionale, a Bologna): qui ci scappa tranquillamente una 3a categoria, ne basta una, quella della visita oculistica, verresti segato già  il primo giorno di visite.
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Luigi
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Dibattito molto interessante. La mia modesta opinione è che abbiate tutti un poco ragione, e tutti un poco torto.
Questa combinazione deriva dal fatto che adottate una visuale modello "feritoia di bunker", che dà  sicurezza ma limita l'orizzonte.
Arrischiamoci a salire allora sul tetto.

Non è che Bush I e Napolitano parlino di un prossimo "Nuovo Ordine Mondiale" giusto per dire qualcosa di fronte alle telecamere, o solleticare fantasie perverse nelle menti complottiste. Lo fanno perchè devono farlo, e parlano di cose che conoscono molto bene.
Questo è il punto di partenza.
Il secondo passo si limita ad una semplice constatazione: nella formazione di questa realtà  le differenze - fra popoli prima, fra gli individui poi - devono essere annullate.
È quello che ha perfettamente compreso Ida Magli nel suo "La dittatura europea" (aggiungo che, per la verità , è anche la sola cosa che abbia capito...).

Come in due vasi comunicanti pieni di acqua non esiste movimento quando le superfici libere sono alla stessa quota, così non esiste movimento sociale quando gli uomini sono pressochè intercambiabili.
Ma gli uomini, magari non consapevolmente, avvertono che non si può vivere così, ridotti a molecole. Ecco il motivo del mostruoso disagio psichico diffuso in Occidente (prima civiltà  della storia a conoscere un simile fenomeno); ecco perchè differenze residuali, come la marca di birra bevuta o il tifo calcistico, per disperazione sono innalzate a fondamenti di un'identità .
Anche nei vasi comunicanti, a livello molecolare, il movimento esiste; ma macroscopicamente non accade proprio nulla.

Parliamoci chiaro: con una sola eccezione, non esiste altra "attività " che meglio del mestiere delle armi formi gli individui.
O, come avrebbe detto Bricchetto, "le virtù militari fanno parte delle virtù civiche".
Per questo motivo le Truppe Alpine, come sono state per 130 anni, non avevano scampo.
Quel mondo è morto, e non tornerà  più.
Sotto questo aspetto, il variare le provenienze dei volontari o il soprassoldo concesso a suo tempo non servono a niente, se non a gettare fumo nell'occhio.

(Nota: allo stesso compito serve la Lega, manifestazione italiana di un ben preciso état d'esprit diffuso in tutto l'Occidente, che prende il falso nome di "federalismo" e che in realtà  è becero regionalismo; ossia la parodia del federalismo.
Purtroppo, come ho già  inutilmente spiegato, usare la Bandiera per celebrare massacri e saccheggi toglie ogni autorità  morale nell'opporsi a chi la usa per igiene personale; un po' come avviene per i magistrati, i quali non hanno l'autorità  per indagare Berlusconi. Magari ne hanno il potere, ma non è la stessa cosa)

Non vedremo mai più la "Cadore", o il 5° da Montagna, o il battaglione Gemona; e se li rivedremo, non avranno nulla di quanto abbiamo conosciuto.
Ho già  spiegato in diverse occasioni (avendola vissuta) la differenza che passa fra le Truppe Alpine dell'Esercito Italiano e quelle dell'It Army.
Nelle prime c'erano i muli e l'Artiglieria da Montagna, non c'era personale femminile e al rientro dai poligoni notturni si puliva l'arma individuale.
Nelle seconde avviene il contrario.
Ed è così, ancora una volta, non per il volere del Fato cieco e crudele; ma perchè è quanto si è voluto.

(Nota: chi ha capito non ne ha bisogno, e chi non ha capito temo continuerà  a non volerlo fare; ma una lettura qui:
http://www.grnet.it/news/95-news/1954-d ... orini.html
dimostra chiaramente quanto affermo, senza possibilità  di smentita.
Non per niente, in tempi più civili, i generali li fucilavano un tanto al chilo, i pacifisti...)

Quando scrivo che così si è voluto, non mi riferisco a ristrette conventicole più o meno esoteriche, ma a tutti noi.
Nessuno di noi - io per primo - ha ritenuto opportuno difendere il patrimonio che era la Leva, alpina in particolare, quando esisteva. Dilapidatolo, è quasi impossibile ricostituirlo (come diceva sir A. B. Cunningham, "occorrono tre anni per rifare una nave, ma ne servono trecento per rifare una tradizione").
La decadenza è iniziata nel 1972 (il motivo della data è stato già  spiegato a suo tempo); da allora alla fine quale è stato il gesto più forte nel difenderla?
Il famoso Cappello sul cuore, nel 1997 a Reggio Emilia.
'Sti cazzi!!!

Se allora la situazione della gioventù di Palermo o Vicenza è quella da voi descritta, e così è, non posso che concludere: si meritano, ci meritiamo, tutto.
"Nell'ordine sensibile come nell'ordine superiore la legge è la stessa ed è antica quanto il male: il rimedio al disordine sarà  il dolore" (Joseph de Maistre)

Mandi.
Luigi

P.S.: scusa l'ignoranza, Innichen, ma cosa c'è (o c'era) al n°. 2 di Georg Paprion Strasse?
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

al n°. 2 di Georg Paprion Strasse c'è una caserma...
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Re: L'alpino tornerà a parlare veneto.

Manca che facciano lo stemma con su scritto -Repubblica Italiana- anche in tedesco......
E' vero, come scrive Luigi, che la decadenza è iniziata nel 72: quando mi sono congedato io. :wink:

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