Un commento di Cavalli in un'altra discussione:
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originale ed efficace il mascheramento
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mi ha fatto rinascere una domanda.
Ma il mascheramento delle opere era poi così efficace?
Dubbi:
a) Bene o male le posizioni erano ben note a tutti gli abitanti, anche  temporanei, della zone  e, comunque,  un servizio di informazione appena appena decente le avrebbe identificate. Sarebbe bastato mandare un turista attento che avrebbe subito evidenziato certe stranezze, tipo falsi covoni, magazzini posti in posizioni scomode o strani buchi nella roccia, magari con vicino il cartello di zona militare!.
b) I nuovi sistemi di analisi, già  in essere negli anni 80, tipo i sensori all'infrarosso avrebbero  segnalato all'attaccante le anomalie del terreno.
c) In presenza di uno sbarramento anticarro, magari con denti di drago che attraversava una valle o buchi sulla carreggiata per l'inserimento  di ostacoli sarebbe stato naturale guardarsi in giro e rilevare le posizioni.
Quindi, prima di un attacco, un bel passaggio di aerei a saturare le aree e poi largo alle truppe di terra. E non sarebbe stato necessario distruggerle: guardando diverse foto di opere in caverna mi sembra che sarebbe stato sufficiente far cadere parte della  copertura naturale per renderle inutilizzabili o limitarne l'arco di visuale.   
Non è che queste mimetizzazioni avessero lo scopo principale di dare un senso di sicurezza a chi  doveva viverci, illudendolo sulla possibilità  di sopravvivere
					
					
															
															
										
					


