Ho sempre trovato singolare il fatto che questi soggiorni di vacanza vengano definiti "basi logistiche" quasi fossero delle strutture operative. E come strutture operative sono trattati, visto che hanno un comandante (di solito un ufficiale superiore) e sono gestiti da strutture amministrative di forza armata ( tra l'altro non si capisce perché debbano essere di forza armata e non interforze). Così come le spese di manutenzione degli immobili eccetera. Sia chiaro, non contesto il fatto che le FA abbiano delle strutture riservate al benessere del personale. Ma non mi piace lo sperpero. Perché questi alberghi non sono gestititi da personale civile che costa la metà dei militari? Lo so che adesso, a differenza di qualche anno fa, molti servizi quali il ristorante o le pulizie sono dati in appalto. Ma c'è sempre personale della FA che sovraintende a tutto ciò, che mantiene l'immobile, che fa l'amministrazione e spesso anche altro che di militare ha ben poco. Nel merito del documento tre cose mi balzano all'occhio: a) sono ammessi solo militari regolarmente sposati: e chi convive, c'è una legge che vieta le convivenze?; b) i posti sono attribuiti in percentuali diverse in base al grado: ha senso? non dovrebbero essere privilegiate le condizioni familiari a prescindere dai galloni? c) tra i simboli uso albergo che si ritrovano nel documento c'è di tutto: minibar, piscina, eccetera. E l'accessibilità ? Agli stati maggiori non viene in mente che un militare potrebbe avere un familiare handicappato? O se il militare stesso fosse invalido perché magari ferito in operazione o anche soltanto perché ammalato? Tutti a fare il salto nel cerchio di fuoco?