Innichen ha scritto:Però ti sei fermato troppo presto, mi aspettavo una lectio magistralis [...]
Per carità .
Je ne suis pas Savianò.
Per l'osservazione precedente...
La dimestichezza tecnica con le armi, alla fine, è semplicemente una questione pratica.
È la cultura delle armi che hanno annichilito.
Di questo processo, l'abolizione del servizio di leva è solo uno degli aspetti.
Ma si va dai delirà® contro la caccia di un attuale ministro (riuscito prodotto di un'operazione
softcore dell'agente Floris) alla scomparsa delle armi-giocattolo dai negozà®, all'eliminazione delle armi nelle storie della Disney Italia; e si potrebbe andare avanti ancora.
In compenso, TV e gazzette somministrano violenza in quantità ogni giorno crescente e ormai insopportabile.
Chissà perchè...
Nicola ha scritto:Giova ricordare (non a Luigi, al popolo tutto) che questo tipo di televisione è stato importato in Italia dallo sgherro bidivorziato che ha strappato tanti applausi (e voti) ai family day.
Si, quello a cui l'infanzia allungata (17-18 anni) piace sempre molto, tanto da farsene vanto in conferenza stampa
So benissimo che il fenomeno era nell'aria e che ci si sarebbe arrivati lo stesso, ma dall'"Unto del Signore" mi sarei aspettato ben altre e più alte forme di integerrima moralità .
Guarda che non esiste alcuna inconciliabilità logica fra le trasmissioni televisive di Berlusconi e la sua partecipazione al "Family Day".
La stessa sua frase che hai ricordato, e su cui l'industria dell'indignazione - tutta, compresa la sua - ha realizzato non pochi guadagni, è esemplare, perchè non si tratta di un giudizio di valore, ma della semplice espressione di una opinione, di una questione di gusti.
È come se, per fare un esempio, un impresario di dolciumi avesse detto "io preferisco la torta di mele alla crostata di prugne". Nella sua specificità di impresario di spettacoli ha espresso la sua preferenza per le ragazze.
Più in grande, il "Family Day" (o le conferenze sulla famiglia) è la stessa cosa del "Gay Pride", anche nel simbolico prostarsi all'idioma delle truppe d'occupazione.
Orgoglio familistico auto-identitario e auto-referenziale, del tutto similare al tifo calcistico nella sua sterilità .
Nulla più.
In realtà non ci sono due opzioni - o tre o quattro - in lizza.
C'è la famiglia, e basta.
È come la difesa della Patria: o si fa con le armi (e torniamo ancora lì), o non si fa. L'obiezione di coscienza è solo una menzogna disgustosa, non una possibilità alternativa di pari dignità .
Ecco perchè io spero - naturalmente destinato alla disillusione - che dopo vent'anni di promesse non onorate, almeno Berlusconi mantenga l'ultima.
Mandi.
Luigi