
Dal sito "Congedati Folgore"
GLI ALPINI PARACADUTISTI PRESTO A VERONA
Sabato, 6 Febbraio 2010
L'ADIGE del 6 FEBBRAIO 2010
Trasferimento imminente per gli alpini, nuove case al posto della caserma
L'OPERAZIONE I militari sicuri: «Ad aprile il reggimento verrà spostato a Verona». L'area passa alla Provincia
BOLZANO. Nulla di ufficiale, ma tutti al 4º reggimento Monte Cervino, in servizio alla caserma Vittorio Veneto, danno ormai per certo, ad aprile, l'inizio del trasferimento di uomini e mezzi a Verona. La notizia sta creando forte agitazione tra i militeri e le loro famiglie che non vogliono lasciare Bolzano. In una lettera firmata da alcune mogli, un appello alle autorità militari, perché ci ripensino.
Nato a Bolzano una ventina d'anni fa, il reggimento paracadutisti e ranger Monte Cervino è il fiore all'occhiello delle truppe alpine. Per l'alta preparazione, i suoi uomini sono spesso impegnati in missioni all'estero. Complessivamente sono circa 600.
I single in genere vivono alla caserma Vittorio Veneto. Quelli con famiglia sono in affitto oppure hanno sottoscritto il mutuo per comprare casa qui. E adesso, almeno una parte di loro, non vuole più andarsene: perché le mogli hanno trovato lavoro, i figli vanno a scuola.
Ma il Ministero della difesa, non da oggi per la verità , ha deciso che innanzitutto per ragioni logistiche il Monte Cervino deve spostarsi nella città scaligera.
BOLZANO INOSPITALE E OSTLE?
Se una parte delle mogli auspica il trasferimento, giudicando la città - queste le parole usate da un gruppo di compagne di militari in una lettera inviata a luglio al nostro giornale - “inospitale e ostile”, quelle che ci hanno inviato la e-mail che pubblichiamo a fianco, sperano che ciò non avvenga. Ma ormai sembra tutto deciso. La prima parte dei trasferimenti dovrebbe iniziare ad aprile: si calcola di completare gli spostamenti del reggimento prima della fine dell'anno.
CASE PER MILITARI AL POSTO DELLA EX CASERMA
La seconda parte del piano prevede che i militari della caserma Huber di via Druso si spostino alla Vittorio Veneto. Una volta liberata, la Huber verrà trasferita - come da accordi con il ministero della difesa - alla Provincia. Non si è ancora calcolato quanti alloggi si potranno realizzare su quel terreno, ma è già stato inserito come area di recupero all'interno del masterplan approvato dal consiglio.
Il piano del Comune punta ad utilizzare aree dismesse, per rispondere al fabbisogno casa senza dover consumare campagna vergine. Sull'asse di via Druso, di fronte alle Huber, c'è la zona artigianale. Anche in quel caso il masterplan prevede il trasferimento delle aziende in zona produttiva, al loro posto si faranno alloggi.
La caserma Huber rientra nell'accordo che Provincia e Ministero della difesa avevano siglato nel 2008 per la cessione di aree in cambio della costruzione di alloggi per militari sulle superfici residue. «L'impegno - spiega l'assessore Florian Mussner - è di investire 36 milioni di euro, di cui ne abbiamo già spesi 9».
L'intesa, sottoscritta dal presidente Durnwalder e dal generale Ivan Felice Resce, prevede che lo Stato ceda alla Provincia alcune aree militari a Bolzano, Merano, Bressanone, Varna, Appiano, Brunico, Dobbiaco e Stilves, in cambio della realizzazione di circa 350 alloggi e di altre strutture per i militari.
Dopo la fase di progettazione, si è ora passati a quell'esecutiva, con il via ai lavori. La prima tappa ha riguardato la ristrutturazione di sette appartamenti ai civici 15 e 27 di via Marconi a Bolzano, già consegnati alle famiglie.
L'intesa comporterà un dimezzamento della superficie occupata attualmente dalle caserme in provincia di Bolzano: a fine operazione ne rimarranno circa 90 ettari. «I militari continueranno comunque - ha più volte assicurato il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder - ad avere a disposizione aree più che sufficienti per lo svolgimento dei loro compiti». (an.ma)
APPELLO DELLE MOGLI: VOGlIAMO RIMANERE A BOLZANO
Appello delle mogli al ministero: «Ripensateci, vogliamo stare qui»
BOLZANO. A luglio una lettera firmata da un gruppo di mogli di militari del Monte Cervino auspicava il trasferimento del reggimento a Verona, in quanto Bolzano sarebbe “ostile e inospitale”. La decisione di spostare a breve i paracadutisti se da una parte accontenta loro, dall'altra scontenta un altro gruppo di mogli che non vogliono andarsene. I motivi sono elencati in una e-mail di cui pubblichiamo alcuni passaggi. «Chi scrive, lo fa unicamente a nome delle mogli di quei militari, del 4º Reggimento che in questi anni, anziché piangersi adosso, hanno ritenuto opportuno rimboccarsi le maniche e, senza preconcetti o manie di persecuzione, intraprendere un percorso di integrazione, in una città¡ ed in una regione, che pur non esenti da situazioni di criticità¡, costituiscono un modello cui ispirarsi per l'intero territorio nazionale». Neppure il patentino per le firmatarie della e-mail ha rappresentato un limite, “bensì un'opportunità¡ non solo economica, ma anche e soprattutto, per calarsi meglio nella realtà¡ locale e con sforzi commisurati a livello rischiesto, siamo riuscite a conseguirlo”. Queste donne lavorano, con o senza patentino, “contribuendo ad elevare il tenore di vita della nostra famiglia di cui ci sentiamo orgogliose”. «Grazie a cià³, assieme ai nostri mariti abbiamo potuto progettare il futuro, acquistando una casa e mettendo al mondo dei figli, a loro volta perfettamente integrati e, pur districandoci tra mille difficoltà¡, guardiamo al futuro con la speranza di chi ha la percezione di vivere in posto privileggiato, dove la qualità¡ della vita é sicuramente superiore alla media nazionale». Per tutte queste ragioni chiedono al Ministero della difesa di ripensarci e non trasferire ill reggimento Monte Cervino.