E' stato il Comandante del (miticissimo) 4° Corpo d'Armata Alpino (quando io ero a naja).
Poi Comandante delle Forze Terrestri NATO- Sud Europa
Dopo è stato a Onorcaduti.
Prima credo che si sia sparato più o meno tutti i comandi "pennuti": Compagnia (o Batteria?), Battaglione (Gruppo), Brigata...
Mitico per il suo modo di fare. Probabilmente poco gradito ai suoi sottoposti ma di sicura presa su noi najoni. Ricordo ancora quando venne a trovarci al CAR a Merano e ci cazziò tutti pesantemente per gli incidenti d'auto che ogni tanto avvenivano coinvolgento militari in libera uscita sulle loro auto private. Ci assicurò che da quel giorno in poi, il primo di cui fosse venuto a conoscenza avrebbe comportato il trsferimento del malcapitato alla caserma del 4° CAA più lontana da casa, anche se il malcapitato non aveva colpe. Motivo: dopo un paio di incidenti piuttosto brutti (con vittime) i rapporti con le autorità locali (Altoatesine) si erano messe al molto brutto.
Venne poi (1987) a salutarci a Susa poco prima di lasciare l'incarico. Questa fu una scena mitica davvero: tutto il Pinerolo schierato nel piazzale della Cascino. Arriva l'elicottero (che poteva atterrare solo su una collinetta li vicino). Ultime cazziate degli Ufficiali per metterci in ordine (lo eravamo già

). Arriva l'A.R. 76 con lui dentro. Fischio alla Carraia, tutti sull'attenti, immobili. Non si sentiva ronzare una mosca. Lui scende, si guarda un po' intorno, specialmente verso il drappello del personale del Gruppo, Uff.li e Sottuff.li del Comando ecc. Intanto Il Ten. Col. Bernazza, comandante del Gruppo (200 cm di Montagnino) a grandi falcate, a mezza corsa, si porta verso di lui per salutarlo. Si pianta davanti a lui, si mette sull'attenti e saluta. Ma Gavazza praticamente non lo caga nemmeno di striscio, risponde più o meno al saluto e si precipita verso il drappello degli effettivi di cui sopra e (era pure lui un omone) saluta a gran voce il M.llo Maggiore Aiutante Castagnone, Respondabile dell'Autocentro, lo toglie letteralmente dai ranghi, qualche manata sulle spalle, se lo prende sottobraccio e con lui a braccetto si incammina verso il nostro schieramento. Immaginatevi le facce di tutti, da Bernazza in giù fino a noi... Poi durante il suo discorso di commiato da noi, dopo avrci ringraziato per il nostro lavoro, spiegò che Castagnone lo conosceva da più di 30 anni, dato che quando lui era Sten e l'altro Sergente, pattugliavano assieme il confine con la Jugoslavia...
Ripeto: viste dal punto di vista di noi najoni (che quindi non ci avevamo mai a che fare) il personaggio era mitico. Però penso che doverci lavorare assieme non fosse motl facile. E magari il Gen. aveva forse un po' il gusto dello spettacolo, per così dire (si spostava sempre in elicottero ad esempio, anch eper venire a Merano da Bolzano).
Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86