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La frontiera dei nuovi contratti

che ne pensate?

IL SOLE 24 ORE - 21 giugno 2003
La frontiera dei nuovi contratti
La riforma Biagi - La legge estende le soluzioni flessibili per rispondere alle esigenze produttive delle aziende: dal job sharing all'impiego a chiamata
di SERENA UCCELLO

Gli ultimi dieci anni hanno segnato il compimento di una trasformazione tanto radicale quanto profonda per il mondo del lavoro. All'occupazione dipendente e a tempo indeterminato si sono affiancati nuovi rapporti di lavoro, i cosiddetti contratti «atipici». Una boccata di flessibilità  che ha alzato il tasso complessivo di occupazione. Non abbastanza però rispetto alle sollecitazioni che arrivano dalla Ue e soprattutto non abbastanza per eliminare squilibri e anomalie che imbrigliano il mercato italiano. Per superare queste rigidità  il Governo, nella legge Biagi e soprattutto nel decreto che la attua, ha predisposto l'introduzione di nuovi modelli contrattuali, in parte mutuati dall'esperienza americana. L'idea di fondo è mettere le aziende nelle condizioni di assumere, senza oneri eccessivi, e allo stesso tempo semplificare l'ingresso nel mercato delle donne, dei giovani, degli over 45.

Job sharing. Risponde a questa esigenza il lavoro ripartito: due lavoratori si "dividono" un'unica prestazione di lavoro della quale sono responsabili, entrambi, allo stesso modo. Si tratta per la verità  di uno strumento contrattuale non del tutto inedito per l'Italia. Una circolare ministeriale del 1998 aveva provato a disciplinarlo, e nel tempo un paio di contratti di settore lo hanno previsto. È questo il caso del contratto del tessile e del commercio. Ma esperienze, se pur isolate, ci sono state anche a livello aziendale: alla Nestlè ad esempio è stato inserito nell'ultimo rinnovo contrattuale aziendale. Ora dalla messa a sistema di questo modello, attraverso l'intervento legislativo, ci si attende il definitivo decollo. Vantaggi sono evidenti per i lavoratori che potranno meglio coinciliare i tempi di vita con quelli del lavoro. Ma anche per le aziende che, nei Paesi (America e Nord Europa) dove il contratto è applicato, hanno visto ridurre la quota di assenteismo.

Jon on call. Sulla stessa linea il lavoro intermittente che risponde in modo particolare alle necessità  di quelle aziende che sono soggette ai picchi di produzione. Anche in questo caso sarà  il contratto collettivo a stabilire come, quando e per quali situazioni sarà  possibile contrattualizzare un lavoratore solo per alcune fasi della produzione a fronte di una generale disponibilità  retribuita. In questo caso l'obiettivo principale dell'Esecutivo è quello di regolarizzare le situazioni di lavoro non dichiarate, in testa il fenomeno del «lavoro a fattura» che consiste «nell'emissione di fatture a titolo di lavoro autonomo» da parte di lavoratori che in realtà  sono dipendenti a tutti gli effetti. Anche questo modello contrattuale, per quanto mai disciplinato dal punto di vista normativo, ha un precedente. Risale al 2000 quando il tentativo di introdurlo alle Elettrolux Zanussi fu bloccato da un referendum dei lavoratori.

Staff leasing. Sempre più spesso le aziende evidenziano la necessità  di concentrarsi sullo sviluppo del proprio core business servendosi di manodopera esterna per la gestione delle altre attività . Per far fronte a questa esigenza il decreto Biagi ha introdotto, allargando quanto già  previsto dal lavoro interinale, il contratto di somministrazione di manodopera. Grazie a questo strumento un'azienda può affittare da un società  "appaltatrice" interi gruppi di lavoratori a tempo indeterminato o determinato. Durante il periodo "dell'affitto" i lavoratori sono a tutti gli effetti dipendenti dell'azienda che li utilizza, anche per quanto riguarda l'ammontare della retribuzione. Per il mercato italiano è una novità  assoluta, tanto che su questo modello si concentrano forti aspettative, vale a dire una crescita degli occupati pari a quella registrata dal lavoro interinale.
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Confesso che tutto ciò non si confà  al mio modo di vedere le cose e di pensare.
E non ho altro da aggiungere se non che non vedo bene il futuro lavorativo.
Non fatemi dire altro perchè non posso.
Ciao.
Omar.
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a me me pare na stronzata!
che vadano a cacare!
banda di ladri!
Legge Biagi...ma degli Americani dobbiamo sempre importare le puttanate?
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C.le Busbani ha scritto: Non fatemi dire altro perchè non posso.
Perche' non puoi?
Parla!!!!!!!
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Non gli far dir nulla che sennò sbotta!
Hai mai visto Omar incazzato! Ma che 6 grullo!
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Beppe ha scritto:Non gli far dir nulla che sennò sbotta!
Lo svoglio far sbotta, modello discorso con i Savoia......rimembri?
E' stata una discussione divertente anche se a volte un po' vivace.
dopotutto sono solo scambi di opinioni.
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Re: La frontiera dei nuovi contratti

Lele ha scritto:Durante il periodo "dell'affitto" i lavoratori sono a tutti gli effetti dipendenti dell'azienda che li utilizza, anche per quanto riguarda l'ammontare della retribuzione.
Sono tutte stronzate.
Sono 3 anni che sto in affitto pur essendo dipendente di un'altra società  (e sono arcifortunato), non ho mai mai mai sentito parlare di una legge, mai sentito parlare di un emerito c....
Non mi lamento assolutamente del lavoro (se non battute a parte ma insite nella natura dell'uomo), ma la frase "a tutti gli effetti" mi fa veramente ridere. Io come altri, oppure i cosidetti "esterni" non percepiamo una mazza in più se andiamo da un cliente o un altro, e molto spesso capita che se le commissioni vengono affrontate in tempi esatti e con piena soddisfazione del cliente, l'una tantum chissà  perchè è solo rivolta agli "interni" oppure se volete possiamo parlare di extra o tabella degli orari di entrata o uscita diversi. Solamente se si incontrano dal cliente persone con le quali si può ragionare gli orari vengono ritoccati giustamente, altrimenti scatta una bella pernacchia. E' giusto? Ci sono delle leggi? Sai che ti dicono? Chi se ne frega: e così l'Italia va avanti.....gli fai casino? Si, ti accontentano, poi chissà  perchè ti ritrovi a Canicattì o Milano o Torino a partire dal giorno prima.
Evito di parlare anche di contratti del cliente....mesi? anni? ma de che....ti dicono: "siediti e poi vedremo".
Diritti? Qua mi pare di vedere solo doveri.
Con questo vorrei concludere e sottolineare il solito ragionamento italiano: le leggi ci sono, se ne fanno altre ma tutti fanno come ca**o gli pare e non le rispettano.
Pochi giorni fa su repubblica c'era un articolo che parlava dei co.co.co: bene, diceva che molte aziende tra un po' di tempo si troveranno davanti al bivio di assumerle a contratto o mandarle a lavorare "all'ultimo" scalino dei lavoratori: quelli in nero.
E secondo voi quale strada prenderanno? E vogliamo parlare di lavoro? ma è meglio che non ci pensiamo e continuiamo "a mettere il ciuccio dove vuole il padrone". E' triste, ma è così.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Papale, papale, per me è l'ennesimo tentativo del "padrone" (e penso che questa volta ci riuscirà ) di avere fra le mani dei dipendenti "ostaggi", dei quali fare ciò che vuole, compreso mandarli via a calci al momento opportuno.
Con questa precarietà , creeremo persone e soprattutto famiglie non in grado di pianificare un'esistenza tranquilla e con traguardi certi.
Comprarsi una casa con un mutuo, mettere al mondo dei figli e dedicarsi alla loro crescita ed educazione, pianificare certi traguardi della vita familiare, sarà  ancora possibile? Chi avrà  il coraggio di affrontare certe situazioni?

Avere altri interessi, culturali e no, hobby, sport, altro, cose oramai acquisite e tutto sommato piacevoli dopo che uno ha assolto ai suoi doveri lavorativi, potranno ancora avere spazio?

No, questa strada non mi piace ...................... sono molto, molto più a sinistra di un Bertinotti qualsiasi su questi tempi e pensare che ho delle distanze abissali ed incolmabili da quell'ideologia politica!
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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eh eh!
ma ne vogliamo parlare di come un precario possa permettersi di impegnarsi nel pagare un mutuo o pensare di sposarsi e metter su famigli, figli etc?
ma come ci chiedono di fare + figli, di spendere etc?
con che faccia!
poi si lamentano che i giovani stanno in famiglia fino a 30 anni.
anche di più gli dico io! e come fare altrimenti?
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jolly46 ha scritto:Con questa precarietà , creeremo persone e soprattutto famiglie non in grado di pianificare un'esistenza tranquilla e con traguardi certi.
Comprarsi una casa con un mutuo, mettere al mondo dei figli e dedicarsi alla loro crescita ed educazione, pianificare certi traguardi della vita familiare, sarà  ancora possibile? Chi avrà  il coraggio di affrontare certe situazioni?
Ecco un altro argomento che mi fa imbestialire.
Ma come cazzo si può comprare una casa con contratti di collaborazione o simili? Per comprare un 40 mm da queste parti, ne parlavo con Beppe in email poco tempo fa, minimo la banca ti chiede 5 anni di dipendenza da un'unica società  con un minimo di garanzia da parte dei genitori se sono proprietari di un immobile. E questo solo per attivare un mutuo, non oso parlare della cifra del prestito.
Ma il bello è che ora sta andando per questa strada anche l'affitto: devi avere una buona retribuzione garantendo un minimo mensile e devi avere un contratto a t.d.
Penso che sia così ovunque in Italia se non peggio.
E in che modo si vuole fare una famiglia poi? Bo......per me tra 10 anni saremo 4 gatti e tutti per strada con un milardo di extracomunitari. Bah...no sono contrario a loro, ma a me sembra che hanno più diritti di noi.
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almeno a molti gli danno una casa popolare! ahah!
è meglio prenderla sul ridere..
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Beppe ha scritto:almeno a molti gli danno una casa popolare! ahah!
è meglio prenderla sul ridere..
'nfatti.
Meglio farci 2 risate su.
popolare...popolare...ma popolare de che!!!! tacci loro. Me prendo un paio di cartoni, uno straccietto e vado sotto il secondo cavalcavia dell'A24, almeno un po' di venticello provocato dalle auto in corsa, passa.
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Quello che penso io è che:
1) questi contratti servono per disciplinare forme di collaborazioni già  esistenti nella realtà  (vedi Mauro)....quindi per alcuni lavoratori diventa sicuramente più vantaggioso xchè almeno ha un inquadramento secondo legge...non una cosa che non sa neanche lui se è un contratto o cosa.... con tutto quello che consegue per contributi, infortuni, maternità  ecc.....che in questi nuovi contratti, appunto, sono disciplinati
2) il mercato del lavoro non avrà  solo questi contratti...qs nuove forme si affiancano a quelle già  esistenti.... per noi accettare questo nuovo modo di lavorare non sarà  facile però se in tanti altri paesi europei questo lavoro flessibile, di cui si parla tanto, funziona..xchè non può funzionare anche da noi??? 
3) è vero che dici chi vuole fare un mutuo, un finanziamento....è ovvio, xò, che conseguentemente al cambiamento del mercato del lavoro, si trasformeranno anche altri mercati primo fra tutti quello bancario....xchè si dovranno uniformare alle nuove esigenze dei loro clienti....

Non voglio fare il super ottimista .....ma non credo neanche che sia così negativo.....
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Il vantaggio non va al lavoratore, ma al grande capo toro seduto, che pur avendo dei dipendenti propri usufruisce di altri proponendo alle aziende partecipanti delle commesse a tempo e spesa, e nel caso di malattia o ferie non cacciano una lira. In questo caso: il grande capo toro seduto risparmia molto, il secondo capo più piccolo è felice perchè ha un cliente pagante, e il lavoratore si ritrova con un contratto in piena regola e mensile fisso, con la differenza che oggi sei qua e domani.....bo (e non menziono il rapporto mensile dipendenteA e dipendenteB). In questo modo ti puoi sognare un abbonamento annuale ai mezzi pubblici, al pasto e altre piccole cose che messe insieme formano una barca di soldi bruciati a carico dell'omino dipendente e MAI rimborsati.
W l'Italia. :wink:
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Dimenticavo la risposta all'ottimismo: io sono ottimista ma stavolta la vedo dura, come il fatto che le banche un giorno si possano adeguare ai clienti......seeeeeeeee, il mondo delle favole!!!! Sarà  sempre peggio. I mercati non si trasformano, il pesce viene venduto da milioni di anni, sono le persone, noi che ci modifichiamo al tipo di vita......proposto.
E dico proposto perchè il convento passa questo....altrimenti, Venezuela, Cina, Perù etc.etc.etc.
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