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axtolf
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Timone Fermo

In relazione a quanto avevamo discusso in parte qui:

viewtopic.php?f=6&t=2650&start=30

Riprendo questo articolo apparso su ANA.it a firma Vittorio Brunello, da cui prendo anche il titolo per aprire il thread, appunto, timone fermo. Credo che i piu' attenti potranno leggere tra le righe qualcosa di inerente anche ai discorsi fatti negli interventi citati nella sezione off topic e di cui si era parlato anche di persona con alcuni. Bhe leggete e vedere un po':

""""


È ormai una decina d'anni che nella nostra Associazione circolano voci, preoccupazioni, dubbi sul futuro degli alpini. A dare esca in modo definitivo ad una ridda di voci allarmate ci hanno messo tutto il loro impegno le forze politiche con l'approvazione della legge sulla sospensione della leva obbligatoria.



L'ANA si è battuta con determinazione proponendo altre soluzioni alla ristrutturazione dell'Esercito, ma le cose sono andate come tutti sappiamo. Con realismo prendiamo atto che da un punto di vista dei numeri il futuro pone più di un interrogativo. Solo puntando sulla qualità  del nostro operare e sulla ricerca di iniziative idonee a perpetuare un patrimonio che ci è caro possiamo sentirci ragionevolmente ottimisti.

A darsi da fare in questo senso però non sono solo gli alpini, che, forti di uno spirito e di una vitalità  mai così presenti nella vita della società , continuano ad essere un motore in piena efficienza, ma anche, e forse soprattutto, alcune "correnti di pensiero" che con insistenza prospettano una fine imminente della nostra associazione e spingono verso "aperture" non chiaramente definite.

Cerchiamo di sintetizzare le posizioni finora emerse. I "duri e puri" camminano senza porsi domande sul futuro, convinti che tutto finisce e che a noi compete l'onere di conservare l'ANA nell'ambito dell'ortodossia, senza cedimenti. I "riformisti" invece, a fronte di una società  impoverita di valori, ritengono necessario, comunque, di "reclutare" nuovi soci, anche non alpini, per dare forza e continuità  ad un'associazione ritenuta importante per la società  civile.

Le due posizioni sono lontane e vanno valutate con attenzione per non creare allarmismi o delusioni. Nei suoi novant'anni di storia l'ANA ha tenuto fermo il timone sul sentiero dell'alpinità , che si traduce in pochi punti fondamentali: onorare i Caduti, difendere il tricolore quale simbolo dell'integrità  della Patria, essere vicini agli alpini in armi, credere nel valore educativo della montagna, rendersi disponibili nei confronti di chi è in difficoltà , portare il cappello alpino.

È stato ribadito qualche anno fa sull'Ortigara che si vuole continuare a camminare "sulle orme dei padri". E così sarà . Nella riunione di novembre dei presidenti di sezione, dopo un lavoro di approfondimento su un documento del CDN, preso in esame e valutato da almeno la metà  delle sezioni, è emerso che gli amici degli alpini o soci aggregati costituiscono una risorsa importante per l'affetto e la simpatia che ci dimostrano.

Spesso sono figli, nipoti o congiunti di alpini. Poiché costituiscono già  una forza rilevante, si tratta di trovare una modalità  corretta per il loro inserimento nell'attività  dei gruppi e delle sezioni, in considerazione anche delle nuove normative sulla sicurezza. L'obiettivo della riflessione mira alla valorizzazione di questo moltiplicatore di potenzialità , finalizzato alla conservazione e diffusione di una grande tradizione civile e morale, senza toccare i principi sanciti dallo statuto.

Lo ha ribadito con forza Corrado Perona nel suo intervento conclusivo, escludendo che sia messo in discussione lo statuto e l'uso del cappello, inteso come parte di una divisa indossata per mesi, anni, qualcuno decenni, in forza di un servizio reso alla Patria.

Per fare sinergia bisogna però accantonare le spinte di chi non vuole dare niente a nessuno e di chi invece vuole avere tutto. Credo che, fermo restando il rispetto delle regole e delle tradizioni che mantengono l'Associazione nel solco della sua storia, con equilibrio e lungimiranza si possano accogliere al nostro fianco persone amiche, accantonando diffidenze da un lato e pretese dall'altro, facendo leva su un corretto spirito di Corpo, cardine fondamentale della nostra vita associativa.

""""
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Abbadia
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Re: Timone Fermo

Come ho scritto sul forum ANA , vedo pochissime diffidenze e altrettantoe pretese....ma non sia mai detto che lo dica...basta cazziatoni .....
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cavalli
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Re: Timone Fermo

nulla di nuovo! il solito colpo al cerchio e poi alla botte. alla fine l'importante è che non cali il numero degli associati :mrgreen:
La Max Trid.
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Luigi
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Re: Timone Fermo

Mi sembra il solito, buon vecchio circolo hegeliano di "tesi, antitesi, sintesi".
Dacchè non si possono conciliare i "duri e puri" con i "riformisti", ecco il papocchio.
Nè vino, nè acqua, solo mistura imbevibile.

Penso sia intuibile da che parte stia il sottoscritto.
Che tutto finisca, di quanto è umano, mi sembra altrettanto intuibile.
Per me si può anche aprire l'ANA a tutti - cosa già  in parte fatta, volendo essere sinceri - però allora si smetta di chiamarla associazione d'arma.

Se poi preoccupa il trasmettere un patrimonio avito anche in caso di mancanza di eredi, mi sembra sia sufficiente costituire un Associazione ad hoc, non più d'arma, dove finalmente gli amici avrebbero pari doveri e pari diritti.
Le due realtà  potrebbero tranquillamente coesistere, convivere e collaborare, fino a che giungesse il momento dell'ultimo ammainabandiera per il 10° Alpini.
Da allora il testimone, per lo meno del ricordo, passerebbe all'altra.

Mandi.
Luigi
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cavalli
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Re: Timone Fermo

come non concordare con quanto scritto da Luigi!
una domanda: esiste una statistica su quanti volontari congedati per fine ferma si iscrivono all'A.N.A.?
La Max Trid.
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Nicola
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Re: Timone Fermo

Bisognerà  pensare preventivamente ad un evento celebrativo da tenere al momento del sorpasso numerico degli Amici degli Alpini nei confronti degli Alpini. Che so, ci vorrebbe che gli Amici degli alpini festeggiassero facendo "pum" con la bocca e puntando verso l'alto dei fucili di legno :D ....
E quando non ci saranno più gli Alpini? Mi viene in mente che da queste parti c'è ancora il circolo "Amici di Piero" (morto nel 76 o giù di lì...).
Condivido pienamente l'osservazione di Luigi sulla fine ineluttabile di tutto quanto è umano, l'accanimento terapeutico sulle persone è discutibile, quello sulle associazioni è risibile.
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Abbadia
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Re: Timone Fermo

Bella domanda Andrea , da completare con : quanti sono ancora iscritti al secondo anno e quanti al quarto .......perché sai il primo anno molti lo fanno gratis........
sarebbero statistiche interessanti, forse per quello non si fanno.....
Beppe
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Re: Timone Fermo

forse non si fanno perchè non fa comodo farle...
avremmo paura di leggerne i risultati?
ormai è chiaro che l'80% di chi fa il servizio militare lo fa perchè o non ha lavoro oppure
perchè altrimenti non può accedere ai vari concorsi nella polizia etc etc.
sai quanto gliene frega a questi degli alpini? bah
Beppe - http://www.gruppoalpiniprato.it - Riservismo Estremo
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