L'ho trovato su combatweb e mi è sembrato quantomeno curioso.
L'ufficiale di servizio
All'armi siam borghesi
Mai sottovalutare i pregi di una solida educazione borghese, di quelle come oggi ce le sogniamo. La mamma ti insegna a dire grazie e per favore, a fare i compiti prima di andare a giocare e a dire sempre, ma proprio sempre, di no quando qualcuno ti offre qualcosa. à‰ inutile opporsi, l'imprinting è micidiale e non perdona: gira gira, ci ricaschi. Basta guardare i militari.
Antefatto: siccome non abbiamo niente di meglio da fare, ci siamo chiesti come si fa a mandare dei generi di conforto ai militari in missione all'estero. Robe normali per noi, semplici prodotti di largo consumo, ma che magari a Khost o a Kabul non si trovano proprio dappertutto, tipo rasoi usa e getta, salviette umidificate, dentifricio o palloni da calcio. La lista non è frutto di un nostro momento di follia, ma è tratta da un elenco (molto più esteso) di oggetti suggeriti dall'organizzazione che da decenni si occupa di distribuirli ai militari americani, la United Service Organization.
La nostra debole logica ha concluso che se gli americani, dall'alto della loro supremazia militare a tutti i livelli, non solo non si vergognano a chiedere questi prodotti, ma ti dicono anche esattamente cosa serve, figuriamoci noi. E poi è un buon modo per incentivare o rafforzare il famoso contatto fra cittadini e forze armate, sapete, quella cosa che tutti invocano e che tra un po', il 2 giugno, sentiremo nominare ogni due secondi. Così abbiamo fatto i cittadini disinformati e abbiamo chiesto al sito dell'Esercito come fare, firmando con nome e cognome.
A stretto giro di posta un messaggio pre-formattato ci informa che "qualora l'oggetto della sua domanda ricada in una delle FAQ, oppure sia relativo ad argomenti già trattati nelle sezioni del sito, non sarà dato corso ad ulteriore risposta". Parbleu, che ci sia sfuggito qualcosa? La risposta è no. Le FAQ del sito EI sono 20 e non riguardano l'invio di generi di conforto; le altre sezioni del sito nemmeno. E anche se fosse, ci vuole tanto a dire: "gentile imbecille, segui il link allegato e otterrai tutte le informazioni"?
Sempre i soliti americani, le istruzioni per inviare i famosi "care packages" le mettono dappertutto; gli israeliani per i loro soldati hanno messo su un paio di siti dove comprare pizze e altro ai militari in zona di operazioni. Noi, niente, siamo superiori. Non vogliamo mica che gli alleati pensino che i nostri militari possano restare senza rasoi o senza shampoo, come niente quelli ci sbattono fuori dalla NATO.
Proprio un tenero atteggiamento vecchio stampo, il riflesso condizionato di rifiutare a prescindere, come dice mamma. E va be', pazienza; certo che tutto ci saremmo aspettati, tranne scoprire che in Italia gli ultimi borghesi sono proprio i militari.
Buona Pasqua a tutti.