ROMA - Un'avaria improvvisa, poi il tentativo disperato del pilota di atterrare col velivolo che invece si avvita su se stesso, precipita incastrandosi tra due alberi di ulivo e prende fuoco: sono le drammatiche sequenze dell'incidente accaduto nel Tarantino in località Calzerosse, nelle campagne tra Grottaglie e Martina Franca ma in territorio di Crispiano. A cadere, per cause ancora da chiarire, è stato un elicottero Agusta Bell 212 della Marina militare: un morto e due feriti il tragico bilancio. La vittima è il capo di prima classe Paolo Di Giuseppe, di 34 anni, nato a Taranto e residente a Gioia del Colle (Bari), dove viveva con la moglie ed un figlio di quasi 4 anni. I feriti sono il tenente di vascello Mario Massacci, di 39 anni, di Roma, comandante e pilota dell'elicottero, e il sottotenente di vascello e co-pilota Mario Martino, di 26 anni, di Napoli.
Di Giuseppe, le cui condizioni sono apparse subito gravissime, è morto poco dopo l'arrivo dei primi soccorritori; Massacci e Martino hanno riportato ferite lievi e sono stati medicati nell'ospedale di Martina Franca. Per far luce sull'incidente sono state aperte due inchieste, una dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, condotta dal pm Ida Perrone che si è recata sul luogo della tragedia, e l'altra dalla Procura militare di Napoli. L'AB212, secondo quanto riferito dalla Marina militare, era decollato dalla base di Maristaer a Grottaglie per un'esercitazione di routine. L'ipotesi più plausibile al momento è quella di un'avaria del velivolo (peraltro collaudato da anni e in dotazione a diverse Forze armate, tra cui quella statunitense) che avrebbe costretto pilota e co-pilota a tentare un atterraggio di emergenza. Alcuni operai che stavano lavorando nella masseria Monti Del Duca, a breve distanza dal luogo in cui l'elicottero è caduto, avrebbero visto il velivolo avvitarsi su se stesso e poi finire tra due alberi di ulivo, prendendo fuoco. Accorsi sul posto, gli stessi operai hanno notato due persone correre nella campagna dopo essere uscite dall'abitacolo, e si tratterebbe di Massacci e Martino.
Il personale del '118', giunto sul posto dopo l'allarme dato dalla stessa masseria, avrebbe tentato inutilmente per circa mezz'ora di rianimare Di Giuseppe. Non è ancora chiaro se il sottufficiale sia morto per le ferite provocate dall'impatto o per le ustioni causate dalle fiamme che hanno avvolto l'elicottero. Unanime e vastissimo il cordoglio espresso dal mondo politico e dalle Forze armate per l'incidente. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha inviato tra l'altro un telegramma alla moglie di Di Giuseppe, esprimendo "profonda commozione" per il lutto che ha colpito la famiglia del sottufficiale. Parole di affetto per la vittima e di augurio di pronta guarigione per i feriti sono state espresse dal capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio di squadra Paolo La Rosa."Un lutto che addolora l'intera comunità tarantina e pugliese" ha definito la tragedia il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.