Avatar utente
51Stinger
Maresciallo Capo
Maresciallo Capo
Messaggi: 1110
Iscritto il: lun gen 19, 2004 4:29 pm
Località: Gavardo (BS)

UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Da Ansa.it

AFGHANISTAN, UCCISO UN MILITARE ITALIANO

Un militare italiano, il primo Maresciallo Giovanni Pezzulo - avrebbe compiuto 45 anni il prossimo 25 febbraio - del "Cimic Group South" di Motta di Livenza, e' stato ucciso vicino Kabul ed un altro soldato, il maresciallo Enrico Mercuri, di 31 anni, originario delle Marche (in servizio al 4/o reggimento alpini paracadutisti di Bolzano) e' stato ferito in modo lieve.

I due militari, entrambi dell'Esercito, sono rimasti coinvolti in un attacco con armi da fuoco portatili mentre stavano svolgendo una missione nel distretto di Uzeebin, a circa 60 chilometri da Kabul.

Lo scontro a fuoco, ricostruisce lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto alle 15 locali (le 11.30 in Italia), nei pressi della località  di Rudbar, nella zona di responsabilità  italiana.

Il Cimic Group South di Motta di Livenza è un reparto che si occupa prevalentemente di attività  di cooperazione civile-militare (Cimic, appunto).


Ogni volta spero sia l'ultima... ma non é così purtroppo...

Condoglianze da parte mia alla famiglia del Maresciallo del Genio Pezzulo e un augurio di pronta e veloce guardigione al Maresciallo Para-alpino Mercuri.

Rest in peace...
...Ma gli alpini non hanno paura

Art. Marco Zanetti
Gavardo (BS)
12/93 - 63D
5° Rgt. da Mont.
51° Batteria C/A Stinger
Silandro (BZ)
Avatar utente
Francesco
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 354
Iscritto il: ven giu 04, 2004 4:17 pm
Località: Prato

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Una preghiera anche da parte mia.
Ten. Francesco Papi
5° a. mon.
Gr. Bergamo
32^ btr.
Avatar utente
Lele
Colonello
Colonello
Messaggi: 6575
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:08 am
Località: Anzola dell'Emilia (Bo)
Contatta: ICQ Yahoo Messenger

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

:(
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Avatar utente
cupro
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 336
Iscritto il: mer ott 17, 2007 10:22 pm
Località: Dueville (VI)

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

un pensiero e una preghiera :cry:
non rimpianti, ma solo sane nostalgie.
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

non è che sia il caso di rivedere le regole d'ingaggio? (:-x)
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Avatar utente
Abbadia
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2136
Iscritto il: mer feb 26, 2003 12:42 pm
Località: imperia

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Non é che sia il caso di tenerli a casa?
Avatar utente
stefano66
Soldato
Messaggi: 40
Iscritto il: dom gen 20, 2008 3:50 pm
Località: Ferrara
Contatta: Sito web

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Immagine
63° Cagliari
Procedere non Recedere
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

scusate la mia ignoranza! si parla caduto per la libertà , chiedo libertà  di chi? non mi pare che i coltivatori d'oppio gli interessi poi tanto essere liberi (:-x)
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Avatar utente
Abbadia
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2136
Iscritto il: mer feb 26, 2003 12:42 pm
Località: imperia

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Sai Vecio, sono quelle parole che rimbombano: liberta', popolo, democrazia,onore,eroismo sono camicie che vanno bene per tutte le feste :roll:
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

cavalli ha scritto:scusate la mia ignoranza! si parla caduto per la libertà , chiedo libertà  di chi? non mi pare che i coltivatori d'oppio gli interessi poi tanto essere liberi (:-x)
Non so quale libertà  intendesse Stinger. Posso dirti quale libertà  intendo io :wink:

Prima di tutto la sua libertà , la libertà  di rimanere fedele al giuramento prestato a vent'anni.
In una civiltà  che, prima nella storia, si fonda - vantandosene - sulla licenza di infrangere i patti e venir meno alle promesse questa non è cosa da poco.
Ed anche la libertà  che sua figlia potesse chiedere ai concittadini di esporre la bandiera della Patria in memoria sua è privilegio raro.
Non penso che un Napolitano o un Mastella potrebbero tanto.

E poi la nostra libertà .
Non quella dai terroristi - sempre che esistano. O quelle di dire la prima fesseria che ci passa in mente, o partecipare ai ludi elettorali.
Queste non sono libertà , sono licenze. Concessioni. Panem et circenses del XXI secolo.
Non ci costano nulla, non valgono nulla.

Ma quella di avere, ogni tanto, un esempio più alto di Veronica Ciccone o Diego Armando Maradona.
Di avere qualcuno che mostri - come tentavo inutilmente di spiegare a Xenos - che onore degli uomini e libertà  non consistono semplicemente nella possibilità  di scegliere, ma nello scegliere giustamente.
Anche quando ciò impegna, soprattutto quando si tratta di dovere.

E poi c'è quella porzione di libertà  che sempre un sacrificio, per piccolo e umile che sia, contribuisce a restaurare opponendosi alla caduta, laddove per sacrificio si intende la serena scelta di una perdita per avere in cambio qualcosa di più alto.
Considerato come ormai per sacrificio si intenda invece, ad esempio, la rinuncia a qualche pasto così da poter entrare nella minigonna ascellare o nei pantaloni attillati da ermafrodito, anche questo particolare mi pare in fine degno di menzione.

A questo punto tu potresti obiettare che forse il maresciallo era partito solo perchè doveva pensare agli studi della figlia, e perciò gli faceva comodo l'indennità  di missione, o perchè non aveva avuto abbastanza faccia tosta per presentare un certificato medico equivoco.
Potrebbe essere andata proprio così.
Ma gli effetti reali rimarrebbero, brutalmente, inalterati.

Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Vedi Luigi quel tu scrivi è anche vero è può essere più o meno condiviso, quello che contesto è quell'enfasi che c'è sempre dietro a questi tragici fatti,
allego il seguente articolo a firma del gen. Calligars che capita a fagiolo sull'argomento.

Continuare così non fa bene a nessuno

Luigi Caligaris, 18 febbraio 2008
Innanzi tutto ringrazio Pagine di Difesa e l'amico Bernardi non tanto per avermi dato spazio quanto per averne creato per tutti quelli che vogliono parlare di problemi “di difesa”. E' un servizio importante poiché aiuta a rompere il muro di silenzio e d'incomprensioni che circonda questi temi. Ora qualche chiarimento a proposito delle osservazioni al mio articolo.
Qui non è tanto in discussione l'Aghanistan bensì la natura della professione militare. Se il fascismo, con l'aiuto irresponsabile dei vertici militari, ha fatto enormi danni con la sua retorica eroica, guerriera e militare, questo dopoguerra rischia di farne altrettanti sul fronte opposto. In tutte le operazioni compiute da militari italiani negli ultimi anni la motivazione, con qualche sfumatura, è stata sempre “di pace” implicando che non si sarebbero dovuti battere. Morire sì, quello a loro veniva e viene concesso ma non combattere. Non per nulla i modelli positivi della nostra cultura militare sono i militari fucilati alle Ardeatine, quelli giustiziati a Cefalonia (e non quelli morti combattendo pur sempre a Cefalonia, vedansi ricostruzioni di Filippini) o assassinati a Nassiriya.
Negli ultimi anni quasi tutte - se non tutte - le decorazioni non sono state assegnate per atti di coraggio quasi che il coraggio fosse cosa di cui vergognarsi. Se questa fosse una scelta deliberata degli italiani, si dovrebbe prenderne atto e per coerenza sciogliere le forze armate. Armi non impiegate sono solo uno spreco, con l'unico scopo di dare una mano all'industria (questo sarebbe cinismo massimo perché le stesse armi cedute ad altri vengono impiegate per combattere). Gli uomini non sarebbero soldati bensì, scelta rispettabile ma incongrua, addetti alla protezione civile, eccetera.
A questo punto il ministero della Difesa va chiuso, le parate abolite, le stellette relegate al Museo. Tutto legittimo, ma chi lo ha scelto e chi ha subito questa scelta? E perché? Qualcuno ha provato a chiedere ai soldati un parere? Se questa è o deve essere la cultura militare del nostro paese, va bene: ognuno ha il diritto di scegliere purché consapevolmente per coerenza si levi l'aggettivo militare dal lessico. Ora qualche commento, spigolando fra le osservazioni.
La situazione in Afghanistan non si risolve né con la forza né con il dialogo. Il termine “soluzione politica”, come lo usiamo in Italia, vuole dire poco o nulla Non mi pare che il dialogo in Italia ci abbia fatto fare enormi progressi nel campo della sicurezza interna. Le parti in gioco, dentro e attorno all'Afghanistan non sono solo i talebani ma sono molte e con interessi divergenti. Lasciare sui due piedi il paese con una exit strategy approssimativa e strumentale, soprattutto con un Pakistan che rischia di essere fuori controllo, è una non soluzione, mentre continuare così non pare che porti da nessuna parte. Se gli americani non riescono a vincere, gli europei non riescono a convincere. Solo da un più forte e convinto sforzo comunue può uscire qualcosa di buono.
Una qualsiasi cultura si regge sulla profondità  del pensiero che la correda, quando il pensiero si traduce in slogan, la cultura diviene incultura e se sottintende fini promozionali è solo stratagemma furbesco per darla a intendere. Cosa vuole dire il termine “soldato di pace” e perché lo si usa? Il fine promozionale è in questo caso palese. Aggiungendo al termine soldato - di per sé esaustivo e bellissimo - il predicato “di pace” lo si rende accattivante; fa sentire gli italiani più buoni, rendendoli insopportabili agli altri che altrettanto virtuosi non sono. La turbata è tanto fasulla da far ricordare il Grande fratello, quello beninteso del 1984 di Orwell e non quello della Tv, nel quale in una operazione di plagio collettivo il termine “pace” sostituisce quello di “guerra” a cominciare dal “ministero della pace” il cui nome è convertito in “ministero della guerra”. Se poi si va a caccia d'ossimori, perché non definire i vigili del fuoco vigili d'acqua? La battuta è scema ma non patetica. Invece, se si conviene con Clausewitz che “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”, si sa che spetta alla politica essere di pace, ai militari solo l'essere “gli altri mezzi” a sua disposizione.
Una ulteriore osservazione. Il soldato non cambia ruoli come Fregoli cambiava vestiti. Se per troppo tempo lo si configura per impegni a bassa intensità  non è che di colpo lo si converte in un abile, autonomo e determinato combattente, anche se ha le doti per esserlo e ha ricevuto la preparazione necessaria in anticipo. Una cosa è operare in un contesto statico con una minaccia relativamente prevedibile e identificabile in tempi, luoghi e modi; tutt'altra cosa è combattere in uno scenario mutevole. Come possono poi i soldati agire e reagire con responsabile prontezza e autonomia se si sono seminate attorno a loro carrettate di dubbi inducendoli a temere che quanto fanno per assolvere il compito sia oggetto d'ingenerosa critica da parte del loro stesso paese?
Nessuno - io per primo - è ansioso che i nostri si battano. I motivi sono tanti e li ho esposti nel 1993 sul Giornale di Montanelli a proposito degli scontri in Somalia. Non ho cambiato idea. Riguardo al combattere, se uno commenta i fatti da casa deve avere il buon gusto di non chiedere ad altri di fare quello che lui non può o non vuole fare. Sono invece convinto che non si va a fare qualcosa dicendo invece che se ne fa un'altra e che in una impresa multinazionale siano importanti le comunità  d'intenti e le divisioni di ruoli. Se gli europei devono chiedere agli americani di costruire assieme un comune indirizzo politico, loro possono pretendere in cambio la condivisione dei rischi. Infine, ai militari spetta fornire sicurezza, e si addestrano e armano per farlo bene; ai civili spetta invece intervenire nei campi che loro sono propri. Che i militari vengano uccisi quando e perché fanno quello che dovrebbero fare i civili non ha alcun senso. Pensavo di essere stato chiaro; evidentemente sbagliavo. Non sono peraltro in grado di fare un confronto fra le perdite Nato a sud in combattimento e quelle a nord per agguato, ma non mi pare che ci sia enorme differenza. Apprezzerò qualche dato.
Gli americani: quanto sono brutti e cattivi. Ho lavorato con loro per anni a livelli molto alti e su programmi difficili e ho constatato una loro disponibilità  ad accettare le posizioni degli altri, purchè ben presentate e tenacemente difese, cosa che non ho riscontrato spesso presso i nostri alleati europei e fra gli stessi italiani. Il fatto è che non trovano spesso convenienti interlocutori che siano disposti a tenere loro testa.
La Nato. Oggi più che mai è governata dagli americani e questo non fa bene a loro né agli europei, che raramente però presentano un fronte comune. Di qui le scelte azzardate: la Nato in versione europea in Afghanistan; la proclamazione della Nato Reaction Force, che ha quanto pare non si fa più; la coalizione approssimativa in Irak; gli allargamenti europei frettolosi; l'indipendenza concessa al Kossovo, eccetera. Gli europei prima flebilmente protestano poi fanno a gara per accontentare gli Stati Uniti. “Lo dice la Nato” non vuole dire lo afferma il Vangelo; quel che essa dice è solo il prodotto di compromessi fra le parti. La Nato può commettere errori anche gravi, ma occorre chiedersi di chi sia la colpa. Un organismo multinazionale è fatto di molte nazioni e ognuna dice la sua. Se agli Stati Uniti a volte si concede più del dovuto è perché gli altri paesi membri non costruiscono una soluzione alternativa e poi non fanno coerentemente fronte comune per sostenerla.
Italia e altri. L'Italia in termini di operazioni militari fa spesso almeno quanto fanno gli altri, ma non riceve altrettanto credito né come eco mediatica né come peso politico. Frequenti sono i casi in cui tre grandi d'Europa si incontrano non invitando l'Italia che può solo, a cose fatte, darsi da fare per contribuire ad assolvere compiti che altri hanno deciso. Ci si domandi il perché. Vi è chi sostiene che i nostri fanno e rischiano molto di più di quanto non appaia. Mi auguro che non sia vero perché una scelta di questo tipo li aggraverebbe di rischi e responsabilità  improprie e non porterebbe vantaggio alcuno al Paese.
Attività . Se si vuole stare alla pari con altri si devono anche avere le idee chiare su quanto si vuole fare e avere il coraggio di sostenerlo apertamente. La storia degli impegni militari italiani è corredata di scuse (excusatio non petita accusatio manifesta), così che un'aura di illegittimità  sovrasta l'opera delle nostre truppe e le rende inevitabilmente insicure. L'esempio degli AMX, che non conoscevo, è solo uno di una lunghissima lista. Che gli italiani debbano e possano essere presi in giro più dei cittadini di altri paesi non mi convince affatto.
In definitiva quello che a mio parere occorre è fare chiarezza su quanto vi è collettivamente da fare nel quadro politico e strategico più appropriato e poi decidere quale parte debba giocare l'Italia. E poi spiegarlo agli italiani. Sarebbe contributo prezioso alla nostra cultura militare che è fatta di “qui lo dico e qui lo nego”. Sarà  difficile ma non impossibile. Continuare così non fa bene a nessuno.


ciao
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Avatar utente
51Stinger
Maresciallo Capo
Maresciallo Capo
Messaggi: 1110
Iscritto il: lun gen 19, 2004 4:29 pm
Località: Gavardo (BS)

Re: UN ALTRO CADUTO ITALIANO

Ho aperto questo Topic solo perché di potesse ricordare un nuovo caduto italiano (come é già  successo in altre circostanze simili). Pensavo che almeno in queste circostanze ci si limitasse a lasciare un pensiero a chi é andato avanti e se si intedeva fare considerazioni su quanto scritto si sarebbe potuto aprire un altro Topic. Purtroppo vedo che ogni occasione é buona per criticare e cercare il pelo nell'uovo.
Pazienza.

Libertà  per me é anche aiutare persone che purtroppo non hanno questo diritto ma lo vedono solo come un privilegio di altri (e una sogno per se stessi) e fare di tutto perché questo sogno possa diventare realtà  anche per loro. Io credo che la Missione italiana sia da intendere così... e non mi dilungo oltre perché non voglio annoriare nessuno...

Evidentemente non la pensiamo tutti così... quindi se Ax é d'accordo e onde evitare altre polemiche chiedo se é possibile cambiare il titolo del Topic in "ALTRO CADUTO ITALIANO".

Scusatemi per l'errore

P.S. Volevo aprire un nuovo Topic ma tanto ormai...
...Ma gli alpini non hanno paura

Art. Marco Zanetti
Gavardo (BS)
12/93 - 63D
5° Rgt. da Mont.
51° Batteria C/A Stinger
Silandro (BZ)
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Sono davvero dispiaciuto, Stinger.
Avevo in effetti pensato di aprire un'altra discussione, ma poichè consideravo il mio intervento come in memoriam lo avevo infine posto qui.
Però devo aver esagerato.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
51Stinger
Maresciallo Capo
Maresciallo Capo
Messaggi: 1110
Iscritto il: lun gen 19, 2004 4:29 pm
Località: Gavardo (BS)

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Non scusarti Luigi...
Non era riferito al tuo messaggio...
...Ma gli alpini non hanno paura

Art. Marco Zanetti
Gavardo (BS)
12/93 - 63D
5° Rgt. da Mont.
51° Batteria C/A Stinger
Silandro (BZ)
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

Re: UN ALTRO CADUTO PER LA LIBERTA'

Luigi era riferito al mio!
comunque egregio non ci credo in tutto questo buonismo, leggi bene cio che Calligaris ha scritto.
In ogni caso il mio intervento finesce qua con una stetta di mano virtuale a tutti. :D
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper

Torna a “Vita Alpina di tutti i giorni - Sola Lettura”