Avatar utente
Nicola
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1605
Iscritto il: lun dic 09, 2002 1:44 pm
Località: Vittorio Veneto

Legione Straniera

Di recente ho letto un libro intitolato "Dentro la Legione straniera", uscito da pochi mesi in libreria in versione tascabile. Confesso che sono rimasto un po' deluso perchè da quanto riportato sembra che la forza di questo leggendario gruppo dipendesse più che altro dal fatto che combattevano tutti fino alla morte, tanto che i reparti venivano ricostituiti partendo da zero con una sistematicità  impressionante. Insomma, più che un'effettiva capacità  militare superiore si puntava tutto sullo spirito di sacrificio estremo (tanto non morivano mica soldati francesi...).
Qualcuno di voi potrebbe suggerirmi qualche altro libro sull'argomento che ritiene ben scritto (Jolly, conto su di te)?
S.ten Nicola Pagotto
16° Rgt "Belluno"
79° Compagnia
171° corso AUC SMALP 3/98
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Giuseppe Bottai "Legione è il mio nome" Gianni Iuculiano editore, pp. 238, lire 32.000 nel '99.
E' la storia autobiografica di Bottai, gerarca fascista che si arruola nella Legione per sfuggire a un tempo dai tedeschi, che lo cercano per fucilarlo perché sfiduciò Mussolini la notte del 25 luglio, dai partigiani che volevano fargli la pelle e dagli alleati che volevano arrestarlo.
"(...) Una grande azienda della disperazione, per esempio dove non s'accolgono che uomini senza patria, senza famiglia, senza amore e senza ideali, un mostruoso campionario d'umanità  ai margini della vita sociale; e invano di codesta cupa atmosfera ricerca di indizi, tra incuriosito e preoccupato, in quest'aria limpida di buona vecchia caserma, percorsa piuttosto da zaffate di naftalina che da sentori di solfo infernale. (...)".
E' un bel libro, che raccoglie le riflessioni e impressioni di vita, intelligenti, di chi "è stato la Legione".
" Con i vecchi panni indosso e gli altri sott'il braccio, mi misi in giro per la corte.
In un forte di Savona, trent'anni prima, da coscritto, avevo passato un altro momento simile: tra panni e panni, per dir così. Il vecchio vestito pesa, e il nuovo impaccia.
Tra due vite, si esita un poco, soprappensiero."

Dello stesso editore Anonimo Legionario "Al servizio della Legione Straniera", che però non ho letto.

Immancabile un tour su legionestraniera.org uno splendido sito in italiano.
Navigando sui link, visita l'adunata degli anziani, dove trovi un elenco di chi havoluto mandare una sua foto con l'indicazione dei reggimenti nei quali ha servito.

Vive la Legiòn!!

Bricchetto
Avatar utente
jolly46
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1869
Iscritto il: lun dic 09, 2002 10:01 pm

Purtroppo non posso essere molto d'aiuto in materia.
Conosco i titoli citati da Bricchetto ed altri volumi, più tecnici, sulla Legione ma non ho mai letto nulla di specifico, dato che faccio a malapena a leggere ed a comprare quanto c'è di tematica italiana di argomento storico-militare (mi ci vorrebbe qualche euro in più da spendere e qualche mq in più in casa per conservare il tutto).
Della Legione ho comunque l'indimenticabile ricordo della visita al Museo che è ad Aubagne (Marsiglia), attuale "casa madre" della Legion.
Ci andammo qualche anno fa' mentre eravamo in viaggio per Montpellier dove dovevamo partecipare al "Raid Commando" per Ufficiali e militari in congedo (diurna/notturna di circa 40 km con massacrante marcia commando a tempo di 6 km con uniforme, anfibi e zaino).
Il Museo è veramente emozionante, si rivive la storia della Legione dal Messico ad oggi, ci sono dei reperti e documenti interessantissimi, una vetrina con qualche centinaia di distintivi smaltati di tutti i reparti della Legione, all'esterno ci sono alcuni veicoli corazzati avuti in dotazione.
C'è anche un piccolo "shop" dove acquistare ricordi vari, anche il kepy blanc (Bricchetto che fai? parti subito? ce l'hai un furgoncino?).
Ma la cosa più emozionante avvenne quando fu aperta la sala del Sacrario, un Ufficiale era in partenza e portava il suo saluto, la modesta cerimonia avvenne nel più completo e sacro silenzio, anche noi (cinque ufficiali in congedo italiani) ci fermammo alla soglia del Sacrario (l'occhiata del Legionario di servizio ci fece capire all'istante che non potevano valicare la linea immaginaria che lo separava il museo), sull'attenti a rendere gli Onori.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Caro Jolly, come faccio a non ricordare che il 30 aprile dopo le 12.00 la caserma di Aubagne, che non è il museo, si apre al pubblico, nella celebrazione, sacra ai legionari, della battaglia di Camerone?
Non sapevo che avessi visitato il museo. Che dire, visto che sono signorino, posso chiederti se hai sorelle in età  da marito... :D
Il kepì è una cosa che mi affascina da morire, ma non oserei mai comprarlo, non me ne sentirei degno.
In ogni caso, a proposito del kepì: originariamente non era bianco, assunse quel colore a ricordo della tela che veniva posta sul cappello e a riparo della nuca per il gran caldo;
in quello steso, ogni mese, viene riposta dall'ufficiale la paga del legionario;
e sempre in quello viene concessa l'unica "fuori ordinanza" del legionario: la foto della fidanzata all'interno della fodera;
viene consegnato al legionario nella seconda parte dell'addestramento basico.

Sniff, sniff
VIVE LA LEGION!
Bricchetto
Avatar utente
wintergreen
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1677
Iscritto il: mar gen 28, 2003 9:18 pm
Località: Bergamo

Se mastichi unpoco di francese, consulta due siti interessanti di ediotri francesi
http://www.lavauzelle.com
http://www.stroe4war.com
entrambi contengono un notevole numero di volumi sulla legione straniera (oltre che su svariati argomenti di carattere militare) sia di tipo generico che su specifici periodi o reparti.
il secondo accetta anche ordini via internete con carta di credito, il seconso solo con assegni circolari in Euro; in entrambi i casi il servizio è molto sollecito

NB L'editore Lavauzelle presenta anche un bel volume sui Montagnard, i cugini francesi degli alpini. (i nostri sono nati dopo!)
Avatar utente
wintergreen
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1677
Iscritto il: mar gen 28, 2003 9:18 pm
Località: Bergamo

Se mastichi un poco di francese, consulta due siti interessanti:
http://www.lavauzelle.com
http://www.strore4war.com
entrambi contengono un notevole numero di volumi sulla legione straniera (oltre che su svariati argomenti di carattere militare) sia di tipo generico che su specifici periodi o reparti.
il secondo accetta anche ordini via internet con carta di credito, il primo solo con assegni circolari in Euro; in entrambi i casi il servizio è molto sollecito

NB L'editore Lavauzelle presenta anche un bel volume sui Montagnard, i cugini francesi degli alpini. (attenzione i nostri sono nati dopo!)
Avatar utente
Nicola
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1605
Iscritto il: lun dic 09, 2002 1:44 pm
Località: Vittorio Veneto

Grazie a tutti per le dritte. Certo, la Legione è qualcosa che trova un posto tutto suo nell'immaginario collettivo. In particolare ho letto di alcuni personaggi dotati di una resistenza sovrumana che il buon John Rambo se lo sarebbero mangiato in insalata.
S.ten Nicola Pagotto
16° Rgt "Belluno"
79° Compagnia
171° corso AUC SMALP 3/98
Avatar utente
wintergreen
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1677
Iscritto il: mar gen 28, 2003 9:18 pm
Località: Bergamo

Per me il richiamo della legione straniera nel corso degli anni non è stata la forza dei suoi uomini, ma lo spirito e la malinconia di chi decideva di andarci (che poi diventava il cafard del legionario).
Per qualcuno era simile a quello dei cavalieri erranti o dei templari del medio evo, per altri serviva a coprire sensi di colpa, per altri ancora la ricerca di una nuova famiglia ed una nuova diversa identità  in un ambiente dove il passato non aveva significato.
La grande abilità  delle autorità  francesi è stata quella di utilizzare questi sentimenti per i propri scopi politico/strategici, facendo fare alla Legione gli affari sporchi e pericolosi, mitizzando all’inverosimile un corpo che, all’inizio della sua vita (1831/1850), era il risultato della fusione di avanzi di galera con romantici ottocenteschi, fuggiti alle repressioni dei movimenti rivoluzionari di quegli anni.
Infatti chi si sarebbe preoccupato di morti senza nome, in luoghi sconosciuti e per obiettivi non onorevoli per reparti ordinari?
Non dimentichiamo che, per oltre un secolo, i reparti della legione non potevano essere di stanza in Francia, perché ritenuti pericolosi e non degni di rispetto!
Potremmo dire che la legione straniera nasce da una grande azione di marketing!
pS
Lo sapevate che anche il musicista Cole Porte è stato legionario, come lo scrittore Curzio Malaparte, il principe Luigi II Grimaldi di Monaco
Bricchetto
Sergente maggiore
Sergente maggiore
Messaggi: 445
Iscritto il: lun dic 09, 2002 11:12 pm
Località: Ostia (Roma)
Contatta: Sito web

Condivido pienamente quanto dice Winter sulla Legione.
Vorrei solo precisare, ciò che si legge, mi pare, tra le righe del suo post, che la maggiore aliquota di legionari era formata da uomini in fuga dalla giustizia del loro paese. Questo perché la Legione, come è noto, assicura la falsa identità  a chi la desidera.
Non solo, ma aver avuto dei guai con la giustizia, può essere titolo preferenziale, perché scoraggia il Legionario dalla diserzione.
Attualmente le cose sono un pò cambiate. Sono accettati solo coloro imputati di reati punibili, per la legge francese, con un massimo di cinque anni di detenzione. Sono respinti i coinvolti in reati a sfondo sessuale o che riguardano gli stupefacenti. I ricercati dall'interpol vengono direttamente consegnati all'autorità  giudiziaria per l'estradizione.
Se questo profilo, quindi, è mutato nel corso degli anni, rimane ferma l'idea della Legione come rifugio per chi non lascia nulla dietro le sue spalle e non ha alcuna prospettiva per il futuro.
La selezione per l'ingresso è severissima e, più o meno, solo due engagè volontaire diventano da bleu a rouge, cioè
arruolabili.
Questi firmeranno un contratto senza condizioni a favore della legione straniera, impegnandosi, oltre a che a tagliare i ponti con la propria famiglia e la propria patria, a servire la Legione con onore e fedeltà .
Dopodiché partiranno per Castelnaudary, dove nel più completo isolamento verrà  impartito loro un severo addestramento basico.
Solo dopo, da legionario di 2° classe a legionario di 1° classe questi diventeranno, per le campagne, i corsi e la disciplina dei soldati d'elite.
Conta molto la disciplina, inflessibile, e la speranza in chi riuscirà  davvero a cambiare vita, di poter vincere le debolezze in loro che li hanno portati a vivere con difficoltà  o la speranza di una nuova vita, con la cittadinanza francese, ed un mestiere che è stato imparato prima del congedo.
Una curiosità : l'engage volontaire viene spoglaito di tutto, tranne gli effetti personali, che gli verrano restituiti se non supera la selezione. Se diventa rouge, quelli vengono donati alla CR. Al mometo del congedo, al legionario verrà  offerto un nuovo abito civile fornito dalla Lagione.
Bricchetto
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Re: Legione Straniera

Nicola ha scritto:...sembra che la forza di questo leggendario gruppo dipendesse più che altro dal fatto che combattevano tutti fino alla morte, tanto che i reparti venivano ricostituiti partendo da zero con una sistematicità  impressionante. Insomma, più che un'effettiva capacità  militare superiore si puntava tutto sullo spirito di sacrificio estremo...
In realtà  i due aspetti non erano e non sono disgiunti.
La capacità  di sacrifici superiori alla media si è quasi (ma non) sempre accompagnata ad un addestramento decisamente duro dei "reparti stranieri" rispetto alla norma delle altre unità  francesi e ad un innato spirito di corpo, tanto che, per fare un esempio, uno dei passi fondamentali per divenire legionario è la conoscenza delle canzoni di marcia (a dimostrazione di come la riduzione del "mestiere delle armi" ad una professione impiegatizia con straordinari ed altre amenità  non serva certo a forgiare soldati).
D'altronde non si diventa una delle migliori fanterie leggere del mondo solo con lo spirito di sacrificio, ma anche la preparazione al combattimento riveste importanza fondamentale; non così invece per armamenti ed equipaggiamenti, per i quali si è sempre privilegiata una certa "rusticità ".
Il tutto senza ovviamente dimenticare che quando la 13^ DBLE si trovò di fronte i paracadutisti della "Folgore" non avanzò di un metro.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Re: Legione Straniera

Luigi ha scritto:...
Il tutto senza ovviamente dimenticare che quando la 13^ DBLE si trovò di fronte i paracadutisti della "Folgore" non avanzò di un metro.
Mandi.
Luigi
Fatto la cui memoria, aggiungo (e sempre che si sia conservata), brucia ancora parecchio ai cugini d'oltralpe.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Nicola
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1605
Iscritto il: lun dic 09, 2002 1:44 pm
Località: Vittorio Veneto

Forse proprio perchè i nostri combattevano per la Patria?
E' un'ipotesi che mi passa or ora per la testa...
I legionari combattevano per la Legione, non so se le due cose possano dare le stesse motivazioni.
Certo non si tiravano indietro :shock: .
S.ten Nicola Pagotto
16° Rgt "Belluno"
79° Compagnia
171° corso AUC SMALP 3/98
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Nicola ha scritto:Forse proprio perchè i nostri combattevano per la Patria?
E' un'ipotesi che mi passa or ora per la testa...
I legionari combattevano per la Legione, non so se le due cose possano dare le stesse motivazioni.
La Legione è la patria dei legionari (ma su questo Brick ne sa certo più di me).
In ogni caso, leggendo testimonianze di reduci di diversi conflitti mi sono convinto che prima o dopo possa esserci la patria, ma "durante" si combatte per il reparto ed i camerati (alla tedesca, fur unseren kameraden, senza alcuna sfumatura politica); non per niente uno dei più famosi libri sui para ad Alamein si intitola "Folgore!... e si moriva".
Così dice Andy Mc Nab in "Azione immediata", non si muore per l'Inghilterra e tanto meno per la regina, si muore per il reggimento ed i commilitoni; così ricorda Carlo Vicentini in "Noi soli vivi", gli Alpini in Russia combattevano per l'onore del battaglione che portava il nome del paese, e dove non si poteva sfigurare di fronte al cugino, all'amico d'infanzia, al padre (e gli Alpini diventavano feroci solo quando un "pais" era toccato fuori dalle "regole"). Così ricordava Revelli, come le reclute della "provincia granda" arrivassero alla visita di leva senza praticamente sapere chi fosse Mussolini, bestemmiando alla naja che li toglieva dai campi, ma... ma tutti chiedevano di essere arruolati negli Alpini, e così riempirono liste senza fine sui monumenti ai Caduti.
Allo stesso modo nel libro da cui venne tratto FMJ: della guerra nessuno voleva sapere, ma in combattimento mai abbandonare gli altri "grunts" (e Kubrick rende benissimo questo sentimento nell'arrivo di Joker al reparto, e poi nella scena finale: i marines non abbandonano mai morti e feriti...).
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Infatti.

Ed ecco perchè, comun denominatore di tutti i reparti che hanno alle spalle una Storia fatta di ottime prestazioni sul campo, e quindi di eroismi, medaglie eccetera, è il cosiddetto Spirito di Corpo. Marines, SAS, Legione Straniera, Parà  USA, Rangers..., e, per restare a casa nostra, Folgore, Alpini eccetera possono tutti vantare uno Spirito di Corpo al di fuori del comune. E' questo il movente principale secondo me. Il fatto di non voler essere da meno del tuo compagno, di colui che ti sta di fianco non solo fisicamente ma anche idealmente e cioè coloro che ti hanno preceduto nella vita del Reparto cui appartieni. Nessuno vuol far vergognare di se il nonno, il padre od il fratello.

Saluti
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Nicola
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1605
Iscritto il: lun dic 09, 2002 1:44 pm
Località: Vittorio Veneto

Trovo i vostri ragionamenti molto sensati.
A ben pensarci chi non ha vissuto quelle esperienze in prima persona non potrà  mai capire a fondo i sentimenti e gli stati d'animo di chi invece lo ha fatto, ed è giusto quindi rifarsi alle testimonianze di questi ultimi.
Vero che al fronte si combatteva pensando al dovere nei confronti di mogli, madri, padri, figli, fratelli... ma vero anche che ci si trovava fianco a fianco con uomini parificati in tutto dall'esperienza bellica.

Mi ricordo poi qualcosa che ho letto al riguardo degli eserciti di Roma imperiale: l'unità  del reparto era fondamentale allora più che oggi, un minimo sbandamento individuale poteva portare alla distruzione di tutto il reparto (non c'erano ovviamente armi da fuoco, per cui unità  addestrate al movimento compatto come la famosa "testuggine" potevano risultare micidiali anche nei confronti di truppe molto più numerose). Da qui un vero e proprio culto per lo "spirito di corpo", che contribuì a rendere le legioni imperiali delle quasi imbattibili macchine da guerra.
Non a caso il declino militare di Roma avanzò parallelamente alla lenta erosione dei valori - anche bellici - che avevano reso possibile la sua ascesa.
S.ten Nicola Pagotto
16° Rgt "Belluno"
79° Compagnia
171° corso AUC SMALP 3/98

Torna a “Storia, Tecnica e argomenti militari”