ma non avevamo già parlato molto tempo fa degli effetti dell'uranio impoverto e qualcuno aveva affermato che non c'era nessun legame fra le missione nei balcani-l'uranio impoverito e i tumori dei reduci? (come la verità ufficiale di Stato del tempo diceva)
beh...chi non ci ha mai creduto (come me) ha fatto bene anche se rimango stupito dei numeri.....
fonte ansa
Uranio, 37 militari morti dal 2006
Ministro Parisi riferisce in Senato
Secondo i dati forniti dalla Direzione di sanità militare, "sono in totale 255 i militari che hanno contratto malattie tumorali e che risultano essere stati impegnati nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq e in Libano nel periodo dal 1996 al 2006. Di questi militari, 37 sono morti". Lo ha riferito il ministro della Difesa, Arturo Parisi, davanti alla Commissione d'inchiesta del Senato sull'uranio impoverito.
Dei 255 militari malati di tumore che risultano essere stati impiegati in missione all'estero, 161 appartengono all'Esercito, 47 alla Marina, 26 all'Aeronautica e 21 all'Arma dei Carabinieri. Dei 37 morti, 29 erano dell'Esercito, 1 dell'Aeronautica e 7 dei Carabinieri.
Oltre ai dati relativi ai militari inviati inmissione all'estero, Parisi ha fornito anche le cifre riguardanti i militari che si sono ammalati tra il 1996 e il 2006 pur non avendopartecipato a operazioni internazionali. "Si tratta - ha precisato ilministro - di 1.427 militari (604 dell'Esercito, 45 della Marina, 49 dell'Aeronautica, 729 dell'Arma dei carabinieri). La direzione generale di sanità - ha rilevato Parisi - non è al momento in grado di verificare quanti di questi militari estranei alle missioni all'estero abbiano operato in poligoni di tiro nazionali".
Il ministro, secondo cui quello dei dati relativi ai militari malati è "un argomento molto controverso", ha affermato che "non esiste alcun segreto di Stato sull'argomento", ma "vari fattori ci hanno impedito sinora di raggiungere una solida base informativa". Per questo è stato deciso di "cambiare metodologia, utilizzando dati classificati in modo
omogeneo, con l'obiettivo finale di creare un data base accessibile a chi ne abbia titolo".
"Queste - ha detto Parisi - sono le cifre che risultano dalla raccolta dei dati in possesso del sistema sanitario nazionale". Cifre, ha avvertito, che possono variare di qualche unita' dopo le ulteriori verifiche di dati clinici e libretti personali, ma l'ordine di grandezza è questo. Dal conteggiano restano tuttavia fuori i casi di militari che si sono congedati da anni e che non hanno chiesto riconoscimento della causa di servizio, "con la conseguenza - ha spiegato Parisi - che la loro malattia potrebbe essere nota solo al sistema
sanitario nazionale e non anche a quello militare".
Nell'impiego di militari "in zonecritiche", la Difesa "sta applicando ogni misura precauzionale", ha sottolineato Parisi, che ha aggiunto: "La Difesa non intende in alcun modo sottovalutare il fenomeno e tantomeno dissimularlo".