gioca ha scritto:Sì, esatto o, almeno, così lo interpreto io da neofita.
A me non è mai capitato quel problema neppure su quelle smilitarizzate a mazzate!
Mai avuto quel problema neppure noi.
I problemi che avevamo noi con il nostro parco di RV2 e RV3 erano soprattutto di portante, o più precisamente di scarsa potenza in emissione a determinate frequenze, ogni singolo apparato radio coi picchi (uscita a potenza nominale massima) e buchi. Il che era un problema serio, come puoi intuire, perchè rendeva certe frequenze impraticabili (unworkable) per noi, con l'aggravante che per "mettere d'accordo" tutte le radio (averle tutte funzionanti al massimo) era necessario limitare di molto il range nominale di frequenze delle stesse.
Fino all'estate 1986 la cosa era affrontata alla membro di cane

. Questo tipo di procedura per affrontare il problema aveva un unico risultato certo: palate di merda per il radiofonista che non poteva lavorare su una determinata frequenza (o meglio: che non aveva avvertito in anticipo del problema alla radio. E come poteva farlo se non c'era una scheda/registro per tener traccia della cosa? Gli anziani, oviamente, ne sapevano di più ma la faccenda non era organizzata. Si beccavano le radio che la stecca gli diceva essere migliori, e si andava avanti così). Allora noi rospi, stufi di essere cazziati per nulla, con l'aiuto di un rospo appena arrivato che era radioamatore/radiotecnico da civile, affrontammo la cosa come si deve.
Lui si ortò da casa un rosmetro, e radio per radio, click per click di frequenza, le testammo tutte, segnando per ogni click di frequenza per ogni radio la potenza di uscita. La vecchia volpe del Capitano vide, capì, non disse nulla (tranne " siete dei rospacci, ma siete dei cazzuti della 40") e cazziò a suo modo lo Sten responsabile del magaradio (il capo dei Radiofonisti nonchè responsabile del parco radio (non credo che ne fosse nominalmente l'assegnatario. Ma di certo certa burocrazia dipendeva da lui)), uno che aveva dei lati di stortezza insuperabili. Il modo migliore di cazziare uno, in modo tale che impari la lezione e non ripeta l'errore, oltre a produrre qualche cosa di utile era spesso (non sempre) il suo modo di agire. Fece arrivare allo Sten la voce che di li a pochi giorni, forse pochissimi, anzi domani stesso!, sarebbe giunta un'ispezione alle radio da non so più quale comando superiore. I registri radio erano a posto? Lo Sten entrò in fibrillazione: passo 72 ore (non scherzo: 3 giorni continuativi!) a riempire pagine a pagine di registri radio (ogni radio aveva un registro su cui segnare tutto di lei. Ore di funzionamento, in che giorni, guasti, riparazioni, malfunzionamenti eccetera).
Alcune radio le smontammo pure (cosa inaudita e super-vietata) perchè certi malfunzionamenti potevano pure essere dovuti a sporcizia entrata al suo interno o a qualche saldatura rovinata. Riparammo ciò che poteva essere riparato coi nostri mezzi di fortuna (saldatore a stagno)) e le rimettemmo in un sesto un po' migliore di prima della cura.
In sostanza: dopo una settimana o poco più di lavoro, si aveva una situazione "certificata" del parco radio, cosa che permise almeno di evitare cazziate inutili a noi e di decidere in anticipo su che range di frequenza operare in esercitazione. In più consentì, ritengo, al Capo di alzare un po' la voce, dove conta, per lo stato miserrimo del materiale. All'estero mica potevamo andare a dire, alt fermi tutti noi a quella frequenza non possiamo lavorare.
Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86