Max D'Alema, dopo l'incontro con Condoleeza Rice a New York il 20-III-2007:
Sulla liberazione del Sig. Mastrogiacomo: "(la Sig.ra Rice)...si è compiaciuta per l'esito della vicenda"; "E' evidente che non ci sarebbe stata una soluzione positiva di questa drammatica vicenda senza la cooperazione del governo afghano e senza la comprensione del governo americano".
Sulla situazione in Afghanistan: "C'è un largo consenso sulla necessità di rafforzare l'impegno politico, di natura economica e civile, e anche di evitare che la missione militare della Nato sia isolata sulla base dell'illusione che la soluzione possa venire in modo prevalente sul piano militare"; "Non spetta a noi invitare i talebani, noi sosterremo il piano di pace del governo afgano" aggiungendo che il Governo Afghano ha:"un piano per la riconciliazione nazionale e ha più volte invitato coloro che si oppongono anche con le armi a deporle, a discutere e ad essere parte di un processo di riconciliazione"; in pratica non conferma nè smentisce l'uscita di Fassino che aveva lanciato l'idea di invitare i Taliban all'eventuale conferenza di pace.
Fast forward a ieri sera, apertura di tutti i TG, quasi: il Dipartimento di Stato USA, subito seguito dal Foreign Office, esprimono "sconcerto ed irritazione" per le modalità seguite per ottenere il rilascio del Sig. Mastrogiacomo. Gli Stati Uniti sono "colti di sorpresa" per come si è ottenuta la liberazione di Mastrogiacomo, esprimemndo il loro disappunto sia al governo afghano che a quello italiano. La liberazione dei 5 capi Taliban "aumentano i rischi per le truppe della Nato e dell'Afghanistan e per lo stesso popolo afghano"; "Non abbiamo mai approvato e non approviamo le concessioni fatte ai terroristi", è stato riferito dall'anonimo funzionario del Dipartimento di Stato, che ha sottolineato come gli USA fossro all'oscuro della vicenda. "Siamo ovviamente contenti per il rilascio di Mastrogiacomo ma abbiamo alcune preoccupazioni sulle circostanze che la riguardano".
Si oltrepassa la farsa. Sottolineo che qui non c'entra per nulla il favore o meno a questo o quel Governo italiano oppure questa o quella amministrazione USA.
Abbiamo un Ministro degli Esteri nonché Vice-Presidente del Consiglio Italiano (della serie: non il primo pirla che passa per strada) che viene sonoramente sputtanato e sbugiardato da quello stesso Ministro USA che secondo lui avrebbe espresso comprensione. Peggio: per sbugiardarlo, detto Ministro USA non si scomoda neppure, delegando a ciò un - anonimo come da prassi diplomatica: significa che parla a nome dell'Amministrazione per la quale lavora - funzionario di terzo livello. Questo lo si sa, invece, al contrario del nome: significa che questo è il livello gerarchico ritenuto adeguato per sputtanare un Ministro Italiano, e quindi il Governo di cui è parte non ultima, simboleggiando quindi parallelamente il rango da noi occupato in questa circostanza. Non credo che serva spiegare: in termini pugilistici è come se uno dei secondi mandasse del campione mandasse KO alla prima ripresa lo sfidante.
Max, a sua volta, parla di fulimine a ciel sereno e che stasera a cena parlerà con Condy. Buon appetito...
Che cosa non è andato giù, in USA, UK ma anche Germania (la Merkel pochi giorni fa ha dichiarato di non avere la minima intenzione di farsi ricattare da gente che fa cose disumane ad altri esserei umani, lo stesso giorno in cui scadeva l'ultimatum per i due tedeschi rapiti in Iraq) di tutta questa faccenda?
Quanto non sia andata giù la cosa è dimostrato dai modi usati per esprimersi da USA e UK. Nel mondo diplomatico quelle usate sono parole e metodi ben poco al di sopra del "vaffanc**o", rasentano l'insulto.
Il "che cosa" secondo me va anche oltre al prezzo del ricatto. Fossero stati solo danari, avrebbero abbozzato, come hanno sempre fatto in precedenza. I cinque capi Taliban fanno invece molta rabbia, e lo posso ben capire. Sotto ogni punto di vista si tratta di uno scambio sommamente autolesionista. Tipo: domani il fratello di Dadullah, anch'egli valente Generale Taliban, guida un gruppo dei suoi a, Iddio non voglia, attacca un gruppo dei nostri soldati, facendone fuori qualcuno. Che diranno i nostri Governanti?
Ma non è solo questo, secondo me. E' anche il metodo, inteso non solo come mercede dello scambio, ma di come si è tratta la stessa. Forse è quello che secondo la terza carica dello Stato (altro non-primo pirla che passa per strada) sarebbe stato il trionfo della diplomazia dei movimenti. Già . Il Gino Strada. O meglio: non solo lui ma anche il suo responsabile del personale, un afghano già coinvolto in altre trattative del genere. Ora: che un piccolo ospedale di forntiera come quello abbia bisogno, addirittura, di un responsabile/direttore (a volte è stato definito così) del personale mi pare decisamente esagerato. E allora: come l'Avvocato ebbe a dire a volte a proposito di Moggi "lo stalliere del Re deve conoscere tutti i ladri di cavalli della zona", questo responsabile del personale è il tipico figuro che vive al limite, una sorta di faccendiere che, attraverso i suo uffici, consente a degli Infedeli, quali sono quelli di Emergency, anzi: apostati dato che Strada fa vanto della sua a-religiosità , di operare con successo. E, naturalmente, di far del bene alla popolazione e pure ai militanti Talebani feriti in scontri a fuoco.
Affidare tutto a gente del genere, significa mettere tutto nelle mani di gente che che col superiore bene della nazione si pulisce il c**o. E infatti si è visto: Mastrogiacomo a casa. Un suo (e del suo giornale!) impiegato sgozzato come un capretto sotto agli occhi del giornalista. L'altro suo collaboratore ancora prigioniero dei Taliban, così che essi possano tranquillamente ricattare ora anche l'Afghanistan per la sua liberazione.
L'improvvisazione, il dilettantismo, il non schierarsi con nessuno non porta da nessuna parte. Non si può pretendere di fare lingua in bocca coi Taliban, accontentarli - a prezzo di chissà quali rospi per il Governo Afghano - in tutto, liberare grazie a questo solo una persona su tre (ah già , le altre sono solo dei cazzoni Afghani, quelli possono crepare, tanto è colpa degli USA), gioire per questo, menar vanto di comprensione su tutto questo da parte degli USA (e degli altri alleati) e sperare di uscirne indenni.
Insomma: uno sputtanamento in grande stile di cui possiamo ringraziare questo governo.
Corollario: tutte queste vicende (quelle del comunicato del funzionario di terzo livello) hanno enorme eco qui da noi, ma scarso o nullo all'estero. Fattore importantissimo. Non si tratta di menefreghismo, al contrario. Ma di un segnale nel segnale. Significa che la questione è risolvibile all'interno del nostro Paese. Come: beh, è ovvio: mandando a casa il governo del volemose bbene e dei chiagni e fotti, votando no al rifinaziamento della missione Italiana in Afghanistan che, tanto, in questi termini non serve a nulla (come già ampiamente sottolineato dalla famosa lettera degli ambasciatori, altro sistema utilizzato in precedenza).
Oppure andandosene del tutto. Perchè agli alleati è questo ciò che urta: la nessuna scelta = amici di tutti=nemici di tutti. Ci si schieri da una parte, purchessia. Molto meglio una nazione che dica: Afghanistan, no grazie, che una nazione pierina che cento ne fa ed una ne pensa.
Ciao