Chiaramente in rete c'è pochissimo materiale, ma che la Soglia di Gorizia fosse difesa da mine atomiche è una di quelle notizie che vengono date come vere, poi smentite, poi alcuni assessori si svegliano chiedendo se ci siano mai state o no... ne sapete qualcosa? potrebbe essere credibile e se si, dove sarebbero state collocate perchè avessero avuto un potenziale d'arresto nei confronti di un'invasione? Servivano a far interrompere dei passaggi collinari, montani? (monte san Michele?) o erano stipate in qualche deposito e poi fatte brillare all'aperto? Quali i corpi decretati alla loro sorveglianza / innseco? dove? Grazie, saluti dalla Soglia!
l'uso tattico delle armi nucleari era previsto e stabilito da direttive Nato. La mina nucleare era prevista, e dipendeva dalle esigenze tattiche e topografiche, la sua potenza. Gli ufficiali delle forze Nato destinati al nucleare ( fra cui gli italiani ) svolgevano un corso in Germania, in una localita' idilliaca della Baviera (Oberammergau) .
Per esempio un ufficiale del Genio, per essere abilitato alla posa della mina nucleare, oltre a dover avere un nullosta di sicurezza elevato, doveva frequentare la scuola di Oberammergau. Questa qualifica poi rimaneva quasi fino al congedo. Se quindi in ambito addestrativo qualcuno ha notato un Ten.Col. del Genio, alla guida di un plotone italiano , ebbene si simulava la posa della mina atomica.
In tempo di pace tutte le armi nucleari erano sotto chiave e scorta USA. Per esempio l'artiglieria della III Brig.Missili di stanza ad Elvas, aveva in carico anche un reparto USA, che era l'unico ad avere le chiavi del magazzino atomico, in questo caso una struttura sotterranea con garritte di avvistamento sul crinale di Elvas. Non mi ricordo se gli italiani erano nelle garritte. Ad Elvas si trovava materiale per l'artiglieria ed il genio.
Per Gorizia il materiale probabilmente era quello di Portogruaro.
Stefanazz ha scritto:Chiaramente in rete c'è pochissimo materiale, ma che la Soglia di Gorizia fosse difesa da mine atomiche è una di quelle notizie che vengono date come vere, poi smentite, poi alcuni assessori si svegliano chiedendo se ci siano mai state o no... ne sapete qualcosa? potrebbe essere credibile e se si, dove sarebbero state collocate perchè avessero avuto un potenziale d'arresto nei confronti di un'invasione? Servivano a far interrompere dei passaggi collinari, montani? (monte san Michele?) o erano stipate in qualche deposito e poi fatte brillare all'aperto? Quali i corpi decretati alla loro sorveglianza / innseco? dove? Grazie, saluti dalla Soglia!
Ciao,
vedo ora questa discussione e mi intrometto per confermare:
si esistevano
fine anni 60 inizio 70
site nel monte san michele GO (tanto che esso fu costruito proprio dagli americani per le mine)
la fonte è sicura (un Gen.)
Esluderei la presenza di mine atomiche in provincia di Gorizia o zone limitrofe ai ridossi del confine, intendendo come presenza la conservazione in depositi di munizioni esistenti nei paraggi.
Nei depositi dove erano presenti testate atomiche di qualsiasi tipo nell'intero nord-est era altrettanto presente un distaccamento USA per la loro gestione/manutenzione, solo a noi non ce le avrebbero mai concesse.
E poichè nel goriziano e dintorni unità USA non furono mai schierate mi sembra che il gioco è fatto.
Solo nella seconda metà degli anni 80 ad Udine si installò un reparto USA per l'armamento nucleare del 27° artiglieria pesante.
Ciò non toglie che sulla soglia di Gorizia ci fossero le predisposizioni per tali mine, che sarebbero state rese operaive all'emergenza.
Se posso avere informazioni, a Bressanone, vicino alla ex caserma del battaglione loggistico della Orobica, c'era un distaccamento di americani??? Questa zona è alla confluenza della val pusteria con la valle isarco dove c'è lo sbarramento di Fortezza, l'opera di col dei bovi e lo sbarramento di Rio pusteria- Sciaves. Ho visitato una polveriera dismessa vicino a Naz, mi hanno detto che c'erano degli americani può collegarsi al vostro discorso ???? ????
Carisismo, da quando hanno pubblicato:
Quello che i Russi già sanno e gli italiani non devono sapere Edizione IRDISP 1983
Bella Italia armate sponde Edizione IRENE giugno 1989
è un segreto di Pulcinella!
Ne abbiamo più volte discusso e gli stralci specifici sono a disposizione di chiunque!
Se consulti il sito dei radicali ce li trovi tutti.
Withe sarà anche un segreto di Pulcinella, però è bene che se ne parli in modo riservato, certi argomenti sono ancora caldi anche se i siti sono dismessi! tra l'altro quelle pubblicazioni che citi non indicano ad es. la tipologia degli armamenti delle opee, ne la loro autonomia, ne i settori di tiro, ne la dislocazione dei campi minitati ed altre cosette sempre per restare in tema di un argomento che mi piace.
Salutoni
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Cavalli, non mi farei di questi scrupoli: chi volesse utilizzare informazioni riservate non si limiterebbe a leggerci.
Nello specifico il 1 Adige è stato sciolto nel 1983, quindi, in pratica, parlare delle sue dotazioni e delle sue possibili destinazioni corrisponde a parlare di come erano strutturate la linea Maginot o le linee difensive sull'Isonzo nel 1917.
Se si pensasse di riutilizzare qualche cosa si dovrebbe ricostruire da capo.
Allargando il discorso: quello delle informazioni militari è un altro argomento interessante ed è divertente, almeno per me, confrontare le diverse fonti per vedere non quello che dicono, ma quello che cercano di nascondere.
Evidentemente, o purtroppo, lo posso fare solo su dati ufficiali ed articoli di giornale, e quindi non posso certamente svelare segreti militari.
Al riguardo, per me è molto significativo il titolo della prima pubblicazione “Quello che i Russi già sanno e gli italiani non devono sapere”
Tantissime cose, specialmente gli errori ed i soldi buttati, sono stati coperti con i segreti (non solo militari, naturalmente!)
Importante è, invece, tenere riservate le notizie veramente riservate, ma separare il grano dalle pula certamente non è facile.
Bisognerebbe stare attenti e non fare la figura dei polli, come quella volta che su una rivista ho trovato una foto, accompagnata dalla didascalia ”da una base segreta dell'AMI che non possiamo rivelare”, che riportava la sala operative con il quadro di servizio con “Base aerea di Cameri, Comando 21 gruppo ed i nomi dei piloti!” o come quanto censurarono Interconair che aveva riportato l'OdB dell'AMI, che io avevo trovato due anni prima in un bellissimo volumetto (l'ho ancora!) della Jane's.
Ma non è solo in Italia che capitano queste cose: quando uscirono i primi sottomarini lanciamissili, ed eravamo in piena guerra fredda, gli americani tennero tutto segreto, tranne che al revell uscì con un modellino in scala quasi perfetto.
Se si fa troppo i misteriosi si corrono questi rischi!
E che i Cicciobelli da 203 potessero sparare munizioni nucleari lo sapevo anch'io, sempre quando andavo alle superiori. E le fonti di informazione erano sempre quelle: RID, Panorama Difesa, Aerei, etc.
Peccato che non mi interrogassero mai su queste cose...
Cavalli, non riesco a capire il motivo della riservatezza: opere, campi minati e artiglierie pesanti sono state dismesse, e il nemico chi sarebbe? Ormai è storia.
allora chiariamo la questione:
determinati argomenti hanno una segretezza che può durare anche 50 anni
vedasi sopratutto quelli inerenti alla fortificazione permanente, altri documenti sono stati declassificati e dopo distrutti, come prevede la regolamentazione in vigore e fin qui mi pare chiaro. Pertanto sono e resto dell'idea che determinate notizie è meglio di non sbandierarle in pubblico anche per non rendere conto della loro provenienza a chichessia.
Se poi si ritiene che ormai l'argomento non ha nessun interesse, ognuno si regoli come meglio crede e si assumi le proprie responsabilità . La frase incriminata "taci il nemico ti ascolta" è una mia locuzione ripresa da un manifesto italiano di Boccasile, e che non ha nessun riferimento a persone.
saluti
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper