In questi giorni presso l'azienda in cui lavoro è stato ospitato un tecnico di Belgrado, che ho conosciuto visto che l'ho istruito io. Siao entrati in una certa confidenza, e chiaccherando è venuto fuori che costui ha partecipato alla guerra civile nel suo paese, con i partigiano anti-Milosevic. Essendo un allora un elettrotecnico, fu inviato per alcuni mesi sulla linea del fronte per occuparsi di cavi per le trasmissioni. In sostanza ogni giorno doveva avvicinarsi parecchio al fronte, fare il lavoro e darsela a gambe alla svelta. Non ha mai dovuto usare il suo AK47, ma deve aver passato i suoi momenti daro che per diversi mesi dopo il conflitto, al minimo rumore di notte balzava dal letto.
Ora è tornato ad essere un padre di famiglia, che pensa che domani si metterà certamente a dieta per buttar giù la pancia e fumerà di meno.
E' la prima volta che mi capita di conoscere una persona della mia generazione che "ha visto l'elefante", ed ho provato una sensazione strana, come di un debito verso costui, che pure viene da un paese che non conosco.
Buon viaggio, Zeljko.
"noi pochi, noi fortunati, noi manipolo di fratelli; poichè chi versa oggi il suo sangue con me sarà mio fratello.." W. S. - Enrico V