Cari Amici virtuali vi racconto la mia personale adunata, la più intensa da me vissuta dal congedo.
Giovedì mi rendo conto che mi sta venendo un mal di gola agghiacciante.
Non ci faccio caso ma penso:"C**** sono stato bene tutto st'inverno freddo e sta a vedere che mi ammalo proprio adesso....".
Venerdì riesco a malapena a deglutire.
Vabbè, alle 18.30 parto a tutto busso verso l'altipiano, zaino affardellato. Consigliato dai miei di Faenza esco a Due ville e faccio il giro lungo da Marostica.
Strada sempre libera, arrivo al bivio con l'anello a senso unico, mi infilo e vado tranquillo. Era appena buio, dovevo andare nel parcheggio del mobilificio Salca dove c'era l'accampamento. Si va tranquilli per diversi chilometri, sto male ma mi dico che nonostante tutto si scorre bene, sarà che è venerdì, quasi dimentico che sto male......arrivo a Gallio, memorizzo dove devo girare il giorno dopo per l'Ortigara e......puff....ecco la coda travolgente quando mancano 2 chilometri al mio bivio.
Un 'ora di coda e mi è passata la gioia e mi sono aumentate le placche.
Bene o male arrivo, i faentini mi aspettano con i passatelli in brodo, affettati e formaggi svariati. Tutto bene a parte che sono completamente rintronato. Più d'uno mi fa:"Ma dove vuoi andare domani....guarda che faccia hai".
Mi imbusto nel sacco a pelo, è mezzanotte, sveglia puntata alle 4 per essere tra i primi a prendere il minibus.
Freddo cane, mi soffio il naso ogni 5 minuti e io penso......perchè....... Dopo mezzora di sonno e tre e mezza di dormiveglia finalmente suona quella sveglia di m****.
Come un automa ficco lo zaino dentro l'auto e parto.
Al bivio con l'anello dovrei girare a destra e farmi praticamente tutto il giro. Me ne fotto, la strada è deserta e mi faccio due chilometri a tutta birra in un controsenso mondiale. Incrocio una macchina che mi lampeggia e io ghigno felice come un bambino che fa una marachella.
Arrico al bivio per campomulo, sto per girare e.....vacca boia vedo una corpulenta vigilessa che si sbraccia impazzita a dirmi
"MA DOVE C**** STA ANDANDO??????".
Mi fermo.
Abbasso il finestrino sfoderando un sorriso beato.
"Buongiorno signora, cos'è successo?"
"MA COME COS' E' SUCCESSO NON VEDE CHE E' SENSO UNICO????"
"Senso unico?

guardi ho appena svoltato, devo andare sull'Ortigara, il bivio è lì, giusto?"
"MA DA DOVE HA SVOLTATO??? LEI DEVE FARE TUTTO IL GI...."
In quel momento un alpino accento lumbard, completamente duro, 4 e 10 del mattino, si avvicina e fa con voce biascicata ad alto grado etilico:" VIGILEEEESSAAA".
Approfitto:"Guardi signora, chiedo scusa, devo andare su, aiuti pure l'alpino, posso andare.....?".
"Vada, vada se deve girare lì.....".
Vado, macchine zero, io pensavo alla coda. Su, su....arrivo a Campomulo.
Comincio a preoccuparmi, sto male e invece vedo qualche macchina già parcheggiata. Ecco sono arrivato,
non sono solo faccio il biglietto, incontro pure un artigliere della mia batteria, sono felice, salto sul pulmino dei pulcini del Gallio e via verso il pizzale Lozze.
Neve ovunque. Arriviamo, aspetto che vadano avanti altri chè magari c'è bisogno delle ciaspe, invece quelli di Marostica sono stati fantastici e si avanza fra due muretti di neve. Bravissimi gli alpini di Genero che conosce a menadito la storia di questi monti.....
Al primo rifugio mi levo la giacca perchè so che comincia la minipalpata. Sono allenato ma vado meno del solito e ci credo, dovrei essere a letto a bere il brodino caldo.
Faccio qualco foto, sudo, sbuffo ma la neve è dura e tiene bene, si va su senza problemi.
Alle 7 e un quarto sono per la seconda volta alla colonna mozza, quattro gatti davanti a me si riposano e aspettano.
Un' emozione irripetibile.
Vento freddo, mi cambio e mi metto al riparo.
Giù il cappello fradicio mi metto la berretta e su il cappuccio.
Questa è la vera adunata, penso guardando il sole ancora un po' basso, Perona dovrà dirlo.....
Mangio, mi alzo, vado alla colonna degli austriaci e faccio un giro intorno, arrivo fino agli strapiombi sulla valsugana e intanto penso che fa un freddo cane ora che è meta maggio e io ho il giaccone di goretex.
Giro e faccio delle foto, ritorno su e noto che sono arrivati in tanti.
Il tempo passa lento. Incontro il Ten. Col che ha comandaato il Bergamo prima che prendessi servizio. Gli chiedo di tutti ufficiali e sottufficiali e conosce la destinazione di ognuno.
Mi dice che ultimamente gli addestramnenti in montagna sono aumentati, che a Dobbiaco e San Candido ci si va ancora in fase addestrativa.
Sarà .....
Incontro i due vice della mia sezione, con vessillo, venuti su in elicottero e dico loro:"E' tre ore che vi aspettto.....".
Arrivano gli alpini in armi, vedo e parlo con Rigoni Stern e l'emozione cresce.
La celebrazione. E l'emozione cresce.
In quel "Venti giorni sull'Ortigara" sussurrato e non declamato mi si muove tutto dentro e scende qualche lacrima.
Alla preghiera dell'Alpino letta da Genero con voce commossa e al discorso breve di Perona che dice"L'adunata è qua, il cuore dell'adunata è qua......vennero nel venti e dissero di non dimenticare e noi non l'abbiamo dimenticato e non lo dimenticheremo mai".
E' quello che volevo sentire, bravo presidente.
Scendo, il tempo tiene.
Al piazzale Lozze ho talmente sudato che il mal di gola non ce l'ho più ed è partito il raffreddore.
Folla in atttesa dei pulmini.
Disorganizzazione massima e incazzo di tutti alle stelle.
Aspetto DUE ORE e riesco a prendere la navetta, sono stanco.
A campomulo entro in macchina e.....mi accorgo che non sento quasi niente, tutto ovattato, una sensazione strana ma piacevole, sarà l'influenza.
Scendo giù, arrivo a Gallio, mi infilo nell'anello. Si va. sono sconcertato e dico guarda un po'....ieri era tutto fermo e oggi invece si......
Coda a mezzo chilometro dal bivio.
Comincio ad alterarmi anche perchè sono stanco.
Mezzora e giro.
Naturalmente il mio gruppo era in ansia ma mi hanno preparato tutto, mangiare e bere. Intanto cantano.
A quel punto dovrei andare giù ad Asiago ma non ne ho le forze, quindi carico la macchina e dopo un caffè riparto per casa.
Per arrivare a Piovene ci metto due ore.
A valle al primo sbadiglio mi si aprono dolorosamente le orecchie.
Tutto mi sembra rumore e penso, sto tornando a casa.
Ecco, questo è stato, chiedo scusa a tutti per la mia assenza, in particolare ad Abbadia al quale avevo dato la mia parola e gli avevo pure portato due bocce di Sangiovese e Sauvignon speciali, invecchiati nella botte un anno.
Ce le berremo quando starò meglio e non ci sarà quella confusione.
Gian Luca
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)