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L'affaire Dreyfus

ANSA - AFFAIRE DREYFUS, 100 ANNI FA LA RIABILITAZIONE
PARIGI - Cento anni fa - il 12 luglio 1906 - il capitano Alfred Dreyfus ottenne la riabilitazione. La corte di cassazione metteva fine all' 'affaire' più emblematico di antisemitismo che divise e traumatizzò la Francia per oltre 10 anni. Il caso fu chiuso certo, ma la vicenda resta ancora viva nella memoria e nella cultura del paese. E continua ad appassionare gli studiosi.

"Come disse il poeta Charles Peguy oltre cent'anni fa - ha detto all'Ansa lo storico Max Gallo - l'Affaire Dreyfus è qualcosa di inesauribile e sempre d' attualità . Resterà  il simbolo della lotta contro la ragione di stato e della vittoria della Verità  e della Giustizia, quelle con la maiuscola, come voleva Zola". Arrestato e condannato per alto tradimento nel 1894, destituito dal grado di ufficiale e deportato all'isola del Diavolo, in Guyana, Alfred Dreyfus ottenne la grazia presidenziale nel 1899 e, solo nel 1906, ogni accusa contro di lui fu cancellata.

Dreyfus fu reintegrato nell'esercito e ottenne la Legione d'onore. Tra i primi 'dreyfusard' dell'epoca e tra gli 'attori' della sua discolpa, c'era anche Joseph Reinach (1856-1921), uomo politico e giornalista. Sin dal 1901, Reinach cominciò a scrivere la cronaca dei fatti, la cronaca di "una storia di ieri, di oggi e di domani, ancora incompiuta - scriveva all'epoca Reinach - che mi impegnerò a raccontare come se fosse successa al tempo dei Carolingi". Uscita in due volumi, il primo nel 1901, il secondo nel 1908, la 'Storia dell'Affaire Dreyfus' di Reinach è stata pubblicata recentemente da Robert Laffont, 45 anni dopo l'ultima edizione, e resta "un'opera capitale - ha detto Max Gallo - una fonte ineguagliabile anche se evidentemente col tempo si sono aggiunti nuovi elementi".

Numerosi sono i testi che hanno raccontato e analizzato l'Affaire Dreyfus nel corso degli anni. Molti riescono in occasione di questo anniversario che la Francia si prepara a commemorare sin dal mese prossimo. Tra questi anche i commoventi diari della deportazione del capitano francese - 'Cinque anni della mia vita. 1894-1899' (La Decouverte) - e la corrispondenza dei coniugi Dreyfus 'Ecris-moi souvent, ecris-moi longuement' pubblicata per la prima volta nel 2005 (edizioni Mille et une Nuit). Senza dimenticare anche il testo chiave di Zola 'Combat pour Dreyfus' (edizioni Dilecta). Uscirà  inoltre la prima "vera" biografia di Alfred Dreyfus. Si tratta di 'Alfred Dreyfus: l'honneur d'un patrioté di Vincent Duclert, pubblicato da Robert Laffont.

Che questa biografia esca solo ora è un vero "paradosso", ha sottolineato Max Gallo per il quale "negli anni ci si è sempre interessati molto all'Affaire, ma il personaggio 'vivo' é stato dimenticato, come cancellato". Questo nuovo libro va come a riempire un buco perché racconta di Alfred Dreyfus prima e dopo i fatti. Racconta "l'uomo, il giovane ufficiale entrato alla Scuola di guerra e ammesso come stagista presso lo Stato maggiore. Ne mostra la tenacia e la dignità , l'eroismo senza ostentazione", ha sottolineato lo storico francese. Un paradosso sì, ma che ha una spiegazione.

"Dopo la grazia, tutti volevano dimenticare l'affaire - ha affermato Max Gallo - che rappresentava un momento di grave rottura per la Repubblica, segnata da una ferita profonda. Allora i repubblicani volevano solo ristabilire l'unità . Dreyfus stesso, d'altronde, era un uomo piuttosto discreto e freddo e non si è mai voluto esporre. Ci si è dunque interessati solo alla vicenda, ma non all'uomo, perché Dreyfus era un personaggio scomodo. Per questo fu considerato come una pedina, principale certo, ma pur sempre una pedina".
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