E via allo sciame di proteste, soprattutto delle mogli dei carabinieri morti in Iraq. L'attendono anche loro. Protesta Rizzo dei C.I.
Quasi quasi ne faccio richiesta pure io che ne dite? che devo fare?

Concordo la medaglia d'oro v.m la si dovrebbe dare solo per motivazioni di vero e straordinario eroismo su un campo di battaglia o in una operazione, e francamente saltare in aria seppur reagendo non mi pare configurabile come premiabile con m.ov.m. ne verrebbero sminuite tutte quelle concesse nelle 2 precedenti guerre mondiali.cavalli ha scritto:ma insomma siamo seri e leggiamo le motivazioni delle "Vere" medaglie d'oro.
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Concordo.Von Kleist ha scritto:Esagerata ricompensa secondo me. Ora anche le famiglie dei caduti di Nassiria, a torto, si sentono in diritto di ricevere qualcosa.
Ne sono onorato!Luigi ha scritto: La citazione di una MOVM del Conegliano ti aumenta di molto nella mia considerazione
Mandi.
Luigi
Credo siano ormai reminiscenze di un passato troppo lontano, purtroppo...Von Kleist ha scritto:Esagerata ricompensa secondo me. Ora anche le famiglie dei caduti di Nassiria, a torto, si sentono in diritto di ricevere qualcosa.
Voglio ricordare ad esempio qualcuno che veramente ha compiuto gesti eroici:
Bortolotto Giovanni
nato nel 1918 a Vittorio Veneto (Treviso)
Sergente di complemento
3° Reggimento Artiglieria Alpina
Gruppo “Conegliano”
13ª Batteria
Motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare “alla memoria”:
Capopezzo di leggendario valore già distintosi sul fronte greco. Durante un sanguinoso combattimento contro preponderanti forze avversarie era esempio superbo di sprezzo del pericolo e senso del dovere. Benché ferito ad un braccio sostituiva il puntatore caduto e nonostante il martellante fuoco avversario, che stroncava altri due serventi, falciava dapprima col fuoco il nemico incalzante e poi contrassaltava con bombe a mano riuscendo a respingerlo. Riprendeva in seguito il tiro benché esausto per il sangue perduto fino a quando nuovamente colpito si abbatteva sul suo cannone.
Russia, 30 dicembre 1942
Mazzocca Giuseppe
nato nel 1922 a Farindola (Pescara)
Alpino
9° Reggimento Alpini
Battaglione “L'Aquila”
143ª Compagnia
Motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare “alla memoria” :
Porta munizioni di una compagnia alpina da più giorni duramente impegnata in aspri sanguinosi combattimenti difensivi contro un nemico numericamente superiore, dava ripetute prove di ardore combattivo, percorrendo con calma e sereno sprezzo del pericolo tratti di terreno scoperto pur di fare affluire regolarmente le munizioni necessarie alla propria arma. Costretta la propria compagnia a ripiegare di fronte all'accresciuta pressione nemica e per le gravi perdite subite, si preoccupava solamente che le cassette munizioni, forzatamente abbandonate dai compagni deceduti, non cadessero in mano al nemico. Più volte sfidando la intensa reazione delle armi automatiche che lo avevano individuato si portava insieme ad un compagno sulla trincea abbandonata e recuperava il prezioso materiale. Nell'ultimo generoso tentativo, rientrato incolume sulla nuova posizione tenuta dalla propria squadra ed accortosi che il suo compagno era rimasto sul terreno gravemente ferito, benché consigliato a desistere, non esitava ad uscire nuovamente allo scoperto per portargli soccorso. In tale generoso tentativo veniva colpito una prima volta da una raffica di mitragliatrice che gli stroncava un braccio. Incurante del dolore, aiutandosi con il braccio ancora valido, in uno sforzo eroico di volontà , tentava di portare a salvamento il compagno trascinando, con i denti, le cassette munizioni. Un colpo di anticarro lo abbatteva poco dopo insieme al camerata che aveva tentato di salvare, accomunando i due valorosi nel supremo sacrificio. Fulgido esempio di elette virtù militari, di generoso cameratismo, di ardente attaccamento al dovere.
Quota 204 Ivanowka (Fronte russo), 22 dicembre 1942
Infatti. Due Najoni del cacchio, che vuoi farci.SempreSbalzo ha scritto:Credo siano ormai reminiscenze di un passato troppo lontano, purtroppo...Von Kleist ha scritto:Esagerata ricompensa secondo me. Ora anche le famiglie dei caduti di Nassiria, a torto, si sentono in diritto di ricevere qualcosa.
Voglio ricordare ad esempio qualcuno che veramente ha compiuto gesti eroici:
Bortolotto Giovanni
nato nel 1918 a Vittorio Veneto (Treviso)
Sergente di complemento
3° Reggimento Artiglieria Alpina
Gruppo “Conegliano”
13ª Batteria
Motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare “alla memoria”:
Capopezzo di leggendario valore già distintosi sul fronte greco. Durante un sanguinoso combattimento contro preponderanti forze avversarie era esempio superbo di sprezzo del pericolo e senso del dovere. Benché ferito ad un braccio sostituiva il puntatore caduto e nonostante il martellante fuoco avversario, che stroncava altri due serventi, falciava dapprima col fuoco il nemico incalzante e poi contrassaltava con bombe a mano riuscendo a respingerlo. Riprendeva in seguito il tiro benché esausto per il sangue perduto fino a quando nuovamente colpito si abbatteva sul suo cannone.
Russia, 30 dicembre 1942
Mazzocca Giuseppe
nato nel 1922 a Farindola (Pescara)
Alpino
9° Reggimento Alpini
Battaglione “L'Aquila”
143ª Compagnia
Motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare “alla memoria” :
Porta munizioni di una compagnia alpina da più giorni duramente impegnata in aspri sanguinosi combattimenti difensivi contro un nemico numericamente superiore, dava ripetute prove di ardore combattivo, percorrendo con calma e sereno sprezzo del pericolo tratti di terreno scoperto pur di fare affluire regolarmente le munizioni necessarie alla propria arma. Costretta la propria compagnia a ripiegare di fronte all'accresciuta pressione nemica e per le gravi perdite subite, si preoccupava solamente che le cassette munizioni, forzatamente abbandonate dai compagni deceduti, non cadessero in mano al nemico. Più volte sfidando la intensa reazione delle armi automatiche che lo avevano individuato si portava insieme ad un compagno sulla trincea abbandonata e recuperava il prezioso materiale. Nell'ultimo generoso tentativo, rientrato incolume sulla nuova posizione tenuta dalla propria squadra ed accortosi che il suo compagno era rimasto sul terreno gravemente ferito, benché consigliato a desistere, non esitava ad uscire nuovamente allo scoperto per portargli soccorso. In tale generoso tentativo veniva colpito una prima volta da una raffica di mitragliatrice che gli stroncava un braccio. Incurante del dolore, aiutandosi con il braccio ancora valido, in uno sforzo eroico di volontà , tentava di portare a salvamento il compagno trascinando, con i denti, le cassette munizioni. Un colpo di anticarro lo abbatteva poco dopo insieme al camerata che aveva tentato di salvare, accomunando i due valorosi nel supremo sacrificio. Fulgido esempio di elette virtù militari, di generoso cameratismo, di ardente attaccamento al dovere.
Quota 204 Ivanowka (Fronte russo), 22 dicembre 1942
Evidentemente la Sgrena in Iraq c'è andata "a gratis" come si dice qui a Parma.Beppe ha scritto: Sgrena: "Quattrocchi un mercenario"
"Non meritava la medaglia".
"Quattrocchi era un mercenario. Anche se è morto dicendo "vi faccio vedere come muore un italiano" non meritava la medaglia d'oro". Da Sassari e poi da Oristano, la giornalista del "Manifesto" Giuliana Sgrena, ha commentato con i cronisti l'onorificenza assegnata dal presidente della Repubblica Ciampi, alla memoria di Fabrizio Quattrocchi, l'italiano rapito e ucciso in Iraq.