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wintergreen
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Dubbio genetico

Perché al 16 si era tra fra (vedi odierno messaggio di Luca 11/99) e io al 5 avevo sorelle (di naia)?
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Re: Dubbio genetico

wintergreen ha scritto:Perché al 16 si era tra fra (vedi odierno messaggio di Luca 11/99) e io al 5 avevo sorelle (di naia)?
Mah!!!!
Mai sentito parlare di sorelle
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wintergreen
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E' proprio questo il punto, io sia al Car che all'Edolo (1969) non ho mai sentito parlare di fra(telli)!
D'altra parte sul sito si parla di pioppa (?) mentre a Merano c'è la bacada, spero di scrivere corretto, per indicare le distanze fra scaglioni.
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Federico
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Figurati, Winter, che io ho dovuto imparare due linguaggi naja differenti, anzi tre.

Uno a Merano, uno a Rivoli ed uno qui :lol:

A Rivoli il concetto di fra se pur presente non era molto sviluppato. Raramente, se pure l'ho mai sentito, ho udito qualcuno dire frasi tipo "i miei fra" eccetera. A Merano l'espressione sorelle l'ho sentita, ma essendo andato io via da li ben prima che la consapevolezza di essere qualche cosa di più dell'ultimo arrivato si facesse strada in me, non è mai stata parte del mio (nostro) vocabolario: il concetto di scaglione ritengo che si formi non prima dell'arrivo di (almeno) quello successivo.

Pioppa è un termine che ho imparato qui. A Merano c'erano gli effetti della Massa (giusta, sbagliata, troppa, poca eccetera) di chi stava sopra di te, bacada mi suona familiare. A Rivoli erano "i mesi", o la domanda (retorica) "scajun!?", a cui il figlio, o meglio, il rospo, non doveva nemmeno rispondere.

Ciao
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a Trento si usava, poco, il concetto di "frà  di skà "... ma non era molto ben radicato, e il monte Pioppa non era il Bondone ma bensi il Bec Corbin di Salorno, distaccamento della Battisti (P. C. Dominioni) e montagna che faceva da bersaglio al poligono. Chi ha sparato a Salorno almeno una volta gli ha per forza sparato contro.

Per non parlare del confine "politico-GSM" delle due provincie che era una sorta di 38° parallelo che tagliava in due lo spaccio!
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Federico
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brisky ha scritto:a Trento si usava, poco, il concetto di "frà  di skà "... ma non era molto ben radicato, e il monte Pioppa non era il Bondone ma bensi il Bec Corbin di Salorno, distaccamento della Battisti (P. C. Dominioni) e montagna che faceva da bersaglio al poligono. Chi ha sparato a Salorno almeno una volta gli ha per forza sparato contro.

Per non parlare del confine "politico-GSM" delle due provincie che era una sorta di 38° parallelo che tagliava in due lo spaccio!
Salorno!

Ci ho fatto uno dei poligoni più divertenti della mia naja. MG, FAL (anche a raffica) e Garand, tutto il giorno e tutte traccianti. Che spettacolo.

Poco distante c'erani i Guastatori che facevano botti su botti, non so con che cosa.

Ci sarei dovuto tornare per lanciare le bombe a mano, ma venni trasferito prima.

Unico, freddo!, neo della giornata: il viaggio di andata e ritorno, in cassone su un ACM52, da Merano. Che lacrime (gas di scarico...).

Ciao
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con calma...Pioppa vuol dire in pratica.....sfiga
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Lele ha scritto:con calma...Pioppa vuol dire in pratica.....sfiga
Allora niplex. ho sete! :lol: :wink:

P.S. visto la Carlotta ieri? :P
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Federico ha scritto:
Poco distante c'erani i Guastatori che facevano botti su botti, non so con che cosa.
Non saprei dirti nemmeno io con che cosa, dal momento che il poligono di Salorno è omologato solo fino ai 7.62 (e nemmeno per i 12.7) e per le bombe a mano d'addestramento... non credo possano usare le cariche... non ne ho mai sentito parlare in ufficio da me... anche avendo in giro BOE, EOD e sergenti fregiati di cariche ravvicinate.
In compenso ho visto in foto un buco fato a Salto di Quirra (Sardegna) durante il campo primaverile dei Guasta... fatto con una "D2" (tipo il panettone giallo che prolifera sulle strade)
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Visto che si tratta di un poligono anche per bombe a mano, i botti sono giustificati dall'esplosione delle cariche utilizzate per far saltare le bombe a mano che non esplodono. Si prendono tre cartucce di tritolo da 20 gr, si sistemano attorno alla bomba a mano inesplosa, e si fanno saltare, in modo che l'esplosione faccia a pezzi la bomba. La bomba a mano inesplosa ovviamente non si sposta per farla saltare. Alla fine della sessione di solito si fa il gran botto con l'esplosivo e la miccia avanzate.

Per quanto riguarda i termini di naja era in progetto una specie di vocabolario su vecio.it, ma è nella lista di cose da fare che si allunga sempre piu'. In ogni caso ho visto che da caserma a caserma ci sono differenze notevoli, anche se magari le caserme sono molto vicine e credo dipenda solamente dalle generazioni di militari che le frequentano. Credo anche che certe cose siano influenzate dalla moda del tempo, dato che in fin dei conti si tratta pur sempre di una estrazione della gioventu' del momento.
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Poi possiamo tirar fuori altre differenze - dispregiative - verso gli altoatesini: a Trento venivano chiamati "Krukki", a Vipiteno "Tamokki" (non ricordo se con le K o meno)
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A Silandro "Tamokki" o meglio ancora "Tralli"...

E ad essere del tutto sincero... non tutti erano uguali... c'era gente che ci aiutava anche tra loro... Non farei di tutta l'erba un fascio...
...Ma gli alpini non hanno paura

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51Stinger ha scritto:A Silandro "Tamokki" o meglio ancora "Tralli"...

E ad essere del tutto sincero... non tutti erano uguali... c'era gente che ci aiutava anche tra loro... Non farei di tutta l'erba un fascio...
Beh non è mia intenzione fare il mucchio di altoatesini... io personalmente non ho mai avuto nulla contro di loro, però diciamo che anche a Trento avevano la tendenza a voler fare i padroni di casa, a relazionarsi con noi solo per il necessario, e fare camerata tra di loro in lingua... in pratica alcuni quando volevano sfottere lo facevano parlando tra di loro senza farsi capire da noi... peccato che gli atteggiamenti si possono sempre capire, al di là  di cosa parli.

Io ho avuto ben altri tipi di persone da disprezzare...
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Sono d'accordo in toto con te...

Parlando tedesco forse sono stato un poco più coinvolto con loro...
In batteria ne avevamo solo due... uno parlava bene l'italiano... l'altro no... e ogni tanto facevo da interprete-traduttore...
E anche con altri ogni tanto mi fermavo a parlare nella loro lingua più congeniale...

Ben altre persone sono state peggiori...
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Anch'io ho avuto colleghi altoatesini, a quei tempi chiamati "tralicci", vista l'abitudine di qualcuno di loro di buttarli giù.
Da uno di loro imparai la mitica frase:
Voi mandare su terroni, noi buttare giù piloni.
Detta con la cadenza crucca era bellissima,
PS Come dicono gli avvocati:"Absit iniuria verbis"

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