DeWitte
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Ricostituzione Reggimenti negli anni '90.

Qualche "vecchio" è saprebbe dirmi perchè negli anni 90' vennero ricostituiti i Comandi di Reggimento dando vita a quell'assurdo ircocervo che è il Reggiglione (mezzo reggimento mezzo battaglione) attualmente esistente?
:D
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Luigi
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Re: Ricostituzione Reggimenti negli anni '90.

DeWitte ha scritto:Qualche "vecchio" è saprebbe dirmi perchè negli anni 90' vennero ricostituiti i Comandi di Reggimento dando vita a quell'assurdo ircocervo che è il Reggiglione (mezzo reggimento mezzo battaglione) attualmente esistente? :D
Vuoi la spiegazione ufficiale o quella vera? :twisted:
Vabbè, te le do entrambe e poi scegli:
- ufficiale: le tradizioni reggimentali... e la figura del colonnello comandante... le fascie mollettiere e il '91... Avanti Savoia! Infatti si vede ora come interessano 'ste robe qua.
- vera: un po' di torri da sistemare dopo la fine della guerra fredda. La meritocrazia, questa sconosciuta.
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P.S.: io sono per il modello francese. Compagnie in "presa diretta" dal Comando Rgt.
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DeWitte
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O si passa al modello francese oppure si potrebbe tornare al modello'76.
Il doppio comando è un obbrobrio creato per dare delle cadreghe a personale inutile.

Stesso discorso vale anche per le caserme inutilizzate o sottoutilizzate. Inutile tenerle aperte anche se cariche di storia.
Considero un altro spreco inutile l'avere suddiviso su due caserme l'8° Reggimento, tra Cividale e Venzone.
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Gio
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Risorti nel 92 con l'intento ufficiale di lasciare il comandante di btg-gr-gr sqd ai soli incarichi operativi alleggerendolo di tutte le altre funzioni e rapporti coi comandi superiori. Comunque comodo per "sistemare" una quantità  di colonnelli.
Sempre sul famoso n.di Panorama Difesa dove con l'articolo "La fortezza va in pensione" ci informava che fort.perm. e rep.d'arr.sparivano,si parlava della ricostituzione dei reggimenti.
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wintergreen
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A memoria: una motivazione per ridare importanza ai colonnelli comandanti è di tipo amministrativo/burocratico.
Il livello dirigenziale all'interno della struttura statale dovrebbe dare loro un'autonomia di spesa e gestionale superiore a quella di un tenente colonnello e quindi permettere un miglior governo dell'ente.
Per il resto concordo che il comando di battaglione si può facilmente abolire, lasciando le compagnie sotto il diretto comando del colonnello e con un tenente colonnello con funzione di vice, ma senza una struttura autonoma, cui affidare incarichi operativi, in base alle necessità  contingenti.
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Lorenzo
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Re: Ricostituzione Reggimenti negli anni '90.

Luigi ha scritto:P.S.: io sono per il modello francese. Compagnie in "presa diretta" dal Comando Rgt.
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Luigi
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Re: Ricostituzione Reggimenti negli anni '90.

Lorenzo ha scritto:
Luigi ha scritto:P.S.: io sono per il modello francese. Compagnie in "presa diretta" dal Comando Rgt.
Quoto
Bene. C'è pronto un posto di sottosegretario quando diventerò ministro della difesa. 8) :D :P
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demarchi
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Le ragioni della ricostituzione dei reggimenti sono state dette bene nei post precedenti: la necessità  di creare un centinaio di posti da colonnello, senza toccare gli organici dei t.col e giù a scendere. E per garantire un'adeguata alimentazione dell'area "grecata". Ma queste sono solo interpretazioni.
Vi posso però portare un'esperienza diretta, perché attorno al 1993/1994 collaboravo con un giovane deputato, già  ufficiale della Julia, molto competente di questioni militari. Quando fu annunciata la costituzione dei primi reggimenti "sperimentali" (mi pare che tra questi ci fosse anche il 16° rgt. alpini, che fu ricostituito come rgt. "Belluno") cercai di avere maggiori informazioni sulla ratio di queste scelte da parte dello SME. Ricordo un incontro che ebbi con il capo del 3° reparto (un allora colonnello alpino, oggi generale di CA con incarichi di vertice nell'EI). Un ufficiale chiaramente molto competente e soprattutto di grande franchezza. Ne ricavai l'impressione che anche lui fosse perplesso sull'opportunità  di questa innovazione. A seguito di questa riunione, il mio amico deputato ebbe un incontro (a cui partecipai) con l'allora sottocapo di SME, il generale Buscemi. Fu una riunione a dir poco disastrosa, con Buscemi chiaramente sulla difensiva che non seppe darci nessuna spiegazione convincente della decisione in termini di vantaggi organizzativi e operativi. Tra l'altro, lo stesso Buscemi bloccò la proposta del colonnello citato di fornire al deputato la circolare di SME con i provvedimenti di ristrutturazione (si trattava, lo ricordo ancora perfettamente, della circolare 200). L'unico documento che ci venne dato fu un organigramma schematico di un rgt tipo, dal quale erano state cancellate le informazioni sulla forza tabellare (un segreto evidentemente da custodire con cura). L'unica cosa che risultò evidente era che nella nuova unità  raddoppiavano gli incarichi da maggiore in sù. Successive richieste al ministro, interrogazione eccetera rimasero inevase. Insomma, era chiaro fin dall'inizio che la "riforma" non serviva all'Esercito ma a garantire qualche poltrona.
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Luigi
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demarchi ha scritto:Ricordo un incontro che ebbi con il capo del 3° reparto (un allora colonnello alpino, oggi generale di CA con incarichi di vertice nell'EI). Un ufficiale chiaramente molto competente e soprattutto di grande franchezza.
Capito :wink:
Comunque mi pare che fra i primi reggiglioni sperimentali degli alpini ci fossero il 9° e il 1° da montagna.
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...Chissà  chi era quel bravo colonnello alpino... :roll: :roll: :roll: 8)
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Luigi ha scritto:
demarchi ha scritto:Ricordo un incontro che ebbi con il capo del 3° reparto (un allora colonnello alpino, oggi generale di CA con incarichi di vertice nell'EI). Un ufficiale chiaramente molto competente e soprattutto di grande franchezza.
Capito :wink:
Comunque mi pare che fra i primi reggiglioni sperimentali degli alpini ci fossero il 9° e il 1° da montagna.
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Esatto!
Che in quell’occasione presero rispettivamente il nome di “Reggimento Alpini L'Aquila” e “Reggimento Artiglieria da Montagna Aosta”.

Poi c’era anche il ”Battaglione Alpini Belluno” che in via sperimentale divenne “Reggimento Alpini Belluno”.

Qui di seguito gli altri Reggimenti “sperimentali”:
28° Reggimento Fanteria Pavia
60° Reggimento Fanteria Col di Lana
85° Reggimento Fanteria Verona
130° Reggimento Fanteria Meccanizzato Perugia
231° Reggimento Fanteria Avellino
244° Reggimento Fanteria Motorizzato Cosenza
3° Reggimento Bersaglieri Goito
11° Reggimento Carri M.O. Calzecchi
60° Reggimento Carri M.O. Locatelli
63° Reggimento Carri M.O. Fioritto
1° Reggimento Nizza Cavalleria
2° Reggimento Piemonte Cavalleria
15° Reggimento Cavalleggeri di Lodi
19° Reggimento Cavalleggeri Guide
52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente Venaria
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Senza dimenticare l'esperimento di ricostituire reggimenti VERI (maiuscolo più che voluto), ma che, essendo troppo interessante perché avrebbero ridotto i comandi intermedi costitutendo due sole unità  di supporto artiglieria una media e una pesante, fu sollecitamente abbandonato.
3 Rgt artiglieria pesante Aquileia
che comprendeva 3 Gr msl Volturno 9 Gr Pes Rovigo 27 Gr a pe sem e 13 Graco
costituito a Oderzo il 01-12-91 e sciolto 28-09-92
5 Rgt artiglieria pes camp
che comprendeva 5 Gr a pecam Superga 33 Gr apecamp Terni 41 Gr sp art Cordenons 132 Gr apecam Rovereto 155 Gr apecam Emilia (s30-06-92)
costituito a Casarsa della Delizia il 01-12-91 e sciolto 01-04-93
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Gio
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Gli unici reggimenti rimasti tali con più battaglioni-gruppi furono il genio fv e 4° e 5° art miss c/a.
Leonardo
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All'elenco dei reggiglioni sperimentali aggiungo anche il 5° Rgt. Trasmissioni "Rolle" attuale 7° Rgt. Trasmissioni.
x Gio, anche il 4° e 5° Rgt. Art missili C/A all'inizio degli anni 90 divennero monogruppo, dando vita a
- 2 rgt art c/a (Ravenna) ex 2/4
- 3 rgt art c/a (Rovigo) ex 2/5
- 4 rgt art c/a (Mantova) ex 1/4
- 5 rgt art c/a (S Donà  di Piave) ex 1/5
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Gio
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Facevo un'analisi a ritroso quando nel 75-76 vennero soppressi tutti i reggimenti meno quelli citati.

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