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Luigi
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A margine della presa di Gorizia

Riascoltando la dolente "O Gorizia tu sei maledetta", due dubbi: ma durante le operazioni per la presa della città , pioveva come si dice nel canto?
A seguire, un ricordo delle elementari, frequentate ai tempi in cui le maestre facevano le maestre e ancora si parlava di certe cose: un racconto di un insegnante che, parlando della liberazione della città , ancora non sa che suo figlio è tra i caduti (o lo sa e ne parla comunque? Non ricordo molto bene). Qualcuno sa aiutarmi nell'identificare questo racconto?
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Stefanazz
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pioggia pioggia pioggia pioggia

Ciao Luigi..
Ti rispondo come abitante della città  "maledetta" che ancora oggi mi affascina e incuriosisce sempre ed ogni giorno per la sua storia, i ricordi e i suoi significati.
La canzone la conoscono in pochi, in città  la si preferisce dimenticare o lasciare da parte..ormai molte cose sono solo un lontano ricordo e molti in Italia, non sanno dove sia Gorizia e, specialmente, inorridisco quando mi chiedono se è in Italia o meno (!!!!!!!!! :shock: !!!!!!!!!) capisco il lato geografico.. ma quello storico potrebbero ripassarlo !
Cmq, per quanto riguarda la piovosità  della mia città  ti dico che forse è una delle più piovose d'Italia.. Credo che Pierpa, concittadino del Forum possa confermare :lol: ....
I poveri fanti durante il conflitto erano stremati dal fango delle tricee più che dalle ore insonni a guardia del nemico. Durante la presa del 9 Agosto del 1916 non pioveva, le foto al museo Provinciale della Guerra di Gorizia mostrano chiaramente colonne di soldati arrivare sotto un bel sole, pochi giorni prima però le ultime operazioni dalle gallerie sotto il podgora conquistate agli austo-ungarici si svolsero sotto un diluvio ( di acqua certo, ma non solo.. anche quello di granate e schizzi delle granate scoppiate nell'Isonzo ) che non permetteva quantificare le forze rimaste a presidio della città  per cui vi fu un grosso schieramento di calibri pesanti dalle ultime postazioni raggiunte e pronti ad entrare in azione a protezione dell'ingresso dei primi fanti .
Saluti,
Stefano
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Luigi
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Ciao Stefano,
grazie per le notizie. In effetti anch'io avevo dei vaghi ricordi di foto con il sole, ma mi serviva una precisazione puntuale per dare qualche fondamento al sospetto che la canzone non sia nata proprio in trincea, ma in altre situazioni successive.
Di solito i fanti se la prendevano con gli ufficiali, o con gli imboscati. I riferimenti "più in alto" del canto mi sembrano un po' stonati.
Se hai altre notizie, ben vengano.
Mandi.
Luigi
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