Ne avevamo parlato anche l'anno scorso nella discussione sulla Legione straniera.Bricchetto ha scritto:Non mi hanno mai sparato addosso, ma ovunque ho letto che: "Country, queen, it's all bullshit". Non si combatte per la Patria, ma per i propri compagni. Per solidarietà , vincolo e unione che unificano quelli che hanno fatto la vitaccia insieme.
Non posso che concordare.
In realtà , a ben vedere, quella che viene lasciata fuori dalla porta è la "patria" verbosa e retorica dei politicanti e degli oratori, a favore del suo aspetto più umile, forse, ma più reale e umano, quello appunto dei commilitoni che condividono rischi e fatiche, terrore e sgomento.
Un altro sentimento, ancora più forte, nacque spontaneo sui campi di battaglia, come su ogni campo di battaglia in ogni guerra che l'uomo abbia mai combattuto. Scoprimmo in quel posto infernale, deprimente, dove la morte era compagna inseparabile, che ci importava l'uno dell'altro. Ammazzavamo per i commilitoni, morivamo per i commilitoni e piangevamo per i commilitoni. E nel tempo arrivammo perfino ad amarci come fratelli.
(H. G. Moore, J. L Galloway, "Eravamo giovani in Vietnam")
We few, we happy few, we band of brothers;
For he to-day that shed his blood with me
Shall be my brother.
(W. Shakespeare, "Enrico V", Atto IV, scena 3)
In realtà mi sembra ormai che sia l'Italia intera (con le ovvie eccezioni) a non avere né radici né storia, o meglio, a non ricordarle (perché in teoria ci sono, eccome!). Anzi, mi sembra proprio che i modelli di riferimento che tu paventi siano proprio quelli in voga...Bricchetto ha scritto:Se tutto questo non c'è, se un soldato non ha radici né storia, se non fa parte di una comunità di uomini (e noi a che ci rifacciamo, a Leone, Gava, Piazza Fontana, Moro, Vermicino, Craxi, la Cooperazione in Somalia, i super appalti, i BOT, Maria De Filippi?!), allora quello non è un soldato, ma un pistolero.
Basta dire che durante l'inferno dei quattro mesi iniziali il non imparare i canti legionari è considerato motivo di esclusione come il non imparare a sparare.Bricchetto ha scritto:Guardiamo alla Legione Straniera, sono di fatto dei mercenari, ma nella sostanza nessuno li considera tali. Lì le tradizioni sono tutto. Ovvio, è gente di provenienza e cultura diversa, la storia unificante è ancora più importante per loro, ma quelli non sono John, Alain, Hans, ma semplicemente “la Legione”.
Cioè un reparto militare. E che reparto.
Ce li vedo i nostri militari con la penna che non sopportano neppure l'Inno degli Alpini in adunata...
E no. Che nessuno tenti di soffiare alle TT. AA. la testa di questa classifica.Bricchetto ha scritto:Sarà un caso che i nostri parà , al posto dello strep col nome sulla mimetica abbiano la scritta “Folgore”?
E che al momento questa è la Cenerentola dell'EI e di fatto, in via di scioglimento?
Come sempre, secondi a nessuno.

Mandi.
Luigi