
Luigi,
é con piacere che tento di allegarti quello di cui parli, non sapevo di essere letto anche ....fuori Sezione , va a compensare quanti in Sezione non mi leggono...
Ci provo :
PERCHE' ALPINI.
Mi accingo a una impresa disperata: voglio cercare infatti di farmi leggere da quanti “Alpi Marittime” quando va bene, lo sfogliano appena, oppure peggio ancora non lo tirano neppure fuori dalla busta.
Voglio cercare di spiegare a tutti quelli che pagano la tessera come una tassa sul macinato, estorta dall'amico e dal conoscente, che oltre ad avere la tessera si puo' ANCHE essere Alpini.
Per gli “addetti ai lavori” è superfluo far notare che non ho detto “ ex alpini”, ma per qualcuno forse è bene puntualizzarne la ragione..
L'essere Alpini comincia con la naja, probabilmente tanti anni fa', e i ricordi che provoca non
sono sempre piacevoli; sono i piu' brutti che vengono a galla e per tantissimi il sospiro di sollievo fatto il giorno del congedo continua per sempre.
Marce,neve,guardie,sergenti rompicoglioni, disciplina , mangiare male, scherzi…tutte cose che a volte lasciano del militare un brutto ricordo.
E per molti la traccia della naja-impestata rimane anche col passare degli anni e , nel nostro caso, quando si sente parlare di Alpini , viene in mente quella traccia. La divisa, e la disciplina, e tutto il resto, associati quando va bene, all'idea di qualche sbornia storica.
Il Cappello è nell'armadio o l'abbiamo perso; poi che cavolo, mica vado in giro con quel “coso” in testa ?
La tessera…beh magari la pago; passa l'amico e per fargliela piantare li' compro quel “bollino” ;cosi' per un anno mi lascia in pace..
Certo, quando in televisione vedo per caso gli alpini, magari all'adunata, e sento quella musica, qualche cosa si muove dentro; i ricordi si fanno un attimo sentire e per un secondo accarezzo l'idea di essere li'…in mezzo a quei cappelli con la penna; per un attimo vedo confusi dei volti..mi vengono i mente dei nomi che pensavo aver scordato, nomi di ragazzi coi quali avevo diviso il turno di guardia e il pintone di vino..
Chissa' !! Magari sono tra quelli che vedo passare in televisione, forse qualcuno non ci sara' piu' ( non so ancora che gli alpini non muoiono ma vanno avanti ).
Avevamo promesso : ci terremo in contatto; vienimi a trovare, ti telefono ! Giuramenti al vento ; l'ingranaggio della vita ci ha presi al volo, lavoro, famiglia…piu' gli anni passano e piu' il ricordo di quelle promesse si fa lontano e flebile fino a che il tempo lo ricopre del tutto.
Ma davanti a quelle immagini in televisione, ascoltando quelle note che riconosco anche se non so come si chiama la canzone,qualcosa cambia.
Sara' l'eta', sara' non so che cosa, ma per la prima volta non ho pensato alla divisa , alle marce, alle guardie , al rancio schifoso, al freddo e alla neve.
Per una volta ho pensato alle persone; dopo tanti anni, forse per la prima volta vedendo gli Alpini, non ho pensato al militare, ma ho pensato a Piero, a Ernesto, al caporalino magro del quale non ricordo il nome, al milanese che aveva sempre fame, a Russ il macellaio, a Jacques detto l'aquila,……per la miseria…quanti nomi che pensavo di non ricordare piu' e quante facce mi vengono in mente; certo facce di ventenni, magari con la barba per sembrare dei vej, ma sono quelli che tanti anni fa erano con me all'Abbadia…sono loro gli Alpini !!!
Una valanga di emozioni mi si rovescia addosso; sono quasi spaventato, ho l'impressione per un attimo di sprofondare indietro nel tempo in un vortice senza fine di volti , cose e avvenimenti.
Gli Alpini stanno continuando a passare in televisione; per un attimo la ripresa si fa ravvicinata e mi pare di riconoscere quello di Alessandria…si…quello piccolo, l'autista… e quell'altro ha il Cappello del Genio…ma no…è troppo giovane…sara' un figlio…
Ecco, all'improvviso ci arrivo, scrutando tra quelle facce vedo le persone e finalmente quell'ex davanti ad Alpini sparisce e per un momento mi sento in mezzo a quella schiera di ragazzi ed ex ragazzi che tentano inutilmente di tenere il passo al ritmo di “ trentatre'”….ecco come si chiama boia fauss !!
Mi alzo…vado ad aprire l'armadio…lo trovo subito anche se e' sepolto sotto ogni cosa; un segnale misterioso mi ha guidato, come se l'avessi messo li' il giorno prima…e sono passati trentanni.
Mi rendo conto che fino ad ora pensando alla naja vedevo divise,gradi,marce e neve ; oggi per la prima volta ho visto delle facce, delle persone e mi sono accorto di quanto quegli ex ragazzi siano rimasti “Alpini” e di quanta voglia mi sia presa, non di rivedere la naja, ma di rivivere quel tempo tramite loro: Ernesto, Piero, Russ, e tutti gli altri.
Ma se loro, ex ragazzi, sono rimasti Alpini…..allora anch'io non sono un ex….se voglio…!
Guardo il Cappello che ho in mano, lo giro,aggiusto una pacca ( altra parola che pensavo di aver scordato) e piano piano lo metto in testa, e lo faccio con una perizia che mi stupisce; mi guardo allo specchio e mi vedo insieme a loro; in mezzo al caporalino, a quello di Milano …ecco Michetta lo chiamavamo, a Ferruccio quello di Alessandria, che mi ha fatto spingere il camion appena arrivati da Roma , in mezzo a tutti e a tanti altri che non conosco ..piu' giuvi o piu' vej, tutti inevitabilmente ex ragazzi, ma eternamente Alpini.
Ecco, io dico agli “ ex alpini con la tessera “ di mettere via quell'ex e di tirare fuori il Cappello dall'armadio, di non considerare l'essere Alpino unicamente come une derivazione di una naja fatta con piu' o meno voglia.
Se vedete in televisione gli Alpini sfilare all'Adunata pensate che forse tra quelli ci sono le persone che con voi hanno gioito, pianto e bestemmiato in 18-15-12 mesi di naja; ragazzi che avete aiutato o che vi hanno aiutato in marcia , che hanno fatto la guardia perché voi poteste uscire con la ragazza , con cui siete andati in fuga o alla piola ; e se tra le fila vi pare di vedere un posto vuoto: guardate bene: potrebbe essere il vostro.
Abbadia