bat64 ha scritto:Nel 1980 ho lavorato per tre mesi (le vacanze da studente) a passo Predil proprio sul confine con la ex Yugo.
Ricordo che ogni giorno una pattuglia della Guardia di Finanza partiva a piedi per controllare il confine. Erano armati di carabine e dotati di radio. Dall' altra parte i pattugliamenti erano piu frequenti: partivano 2 o 3 volte al giorno con Kalashnikov e cappottone grigio verde fino alle caviglie.
Fra le forze dell' ordine Italiane girava la leggenda che se un pattugliatore Yugoslavo arrestava un Italiano sconfinato avrebbe goduto di un congedo anticipato.
Mandi, Bat64
Chiunque con velleità da 30 B avrà notato che contrariamente al ns. uso i valichi di frontiera dell'allora Jugoslavia erano presenziati dalla polizia (Milica) e dalla dogana (Carina) mentre il pattugliamento della linea di confine era demandato all'esercito.
Durante la mia naja invece si raccontava che in caso di arresto di un italiano sconfinato il militare avrebbe avuto "solamente" una licenza premio, che a Predil ci fosse il supplemento per "sede disagiata" ?
Un'altra leggenda che girava ai miei tempi era quella che quei buontemponi, una volta visto qualcuno in prossimità della linea di demarcazione lo aggiravano quatti quatti alle spalle, poi gli facevano segno di indietreggiare cosicchè il malcapitato finiva per sconfinare davvero (cosa non si fa per una licenza ...).
Buona domenica