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SempreSbalzo
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Ma non c'è proprio un briciolo di giustizia a questo mondo??

Piazza Fontana, parenti "nauseati"

Delfo Zorzi si è detto felice, Carlo Maria Maggi ha festeggiato. Ma per i parenti delle vittime, la sentenza di assoluzione emessa dalla Cassazione per la strage di piazza Fontana è stata "nauseante". E beffarda, perché le parti civili sono state condannate al pagamento delle spese processuali. Ma per i magistrati che, negli anni '70, si occuparono del caso, anche senza i nomi si, storicamente, chi fu il colpevole.

La sentenza è stata accolta con soddisfazione e commozione da Delfo Zorzi, che vive in Giappone. "Sperava in una decisione favorevole - dice il suo avvocato, Antonio Franchini, che lo ha chiamato al telefono subito dopo la notizia dell'assoluzione - Io meno, perché so che puo' succedere di tutto nelle vicende di giustizia. E' stato molto molto soddisfatto e ha avuto anche un momento di commozione, perché la decisione della Cassazione significa la fine di una vicenda giudiziaria nella quale per dieci anni, fino al giudizio di appello, egli è stato additato come una sorta di mostro esecutore della strage, mentre è innocente".

E felice della conclusione è anche il 71enne medico veneziano Carlo Maria Maggi: "Nonostante le accuse infamanti, che per anni mi hanno perseguitato, ho sempre avuto dalla mia parte i miei pazienti, con i quali stasera vado a brindare. E' incredibile come dei giudici, che sono persone perbene, per tanti anni abbiano creduto alle menzogne grossolane di un poveraccio come Carlo Digilio". Maggi, poi, si "equipara" alle vittime della strage e dice di non "sentirsi per niente risarcito da questa tardiva assoluzione definitiva".

Non la vedono allo stesso modo, ovviamente, i familiari delle vittime della strage, "nauseati" dalla sentenza. "Avevamo presentato altri riscontri e altri documenti alle prove contro gli stragisti - spiega l'avvocato Federico Sinicato, che ha rappresentato in tutti i gradi di giudizio i familiari - ma la Cassazione non le ha volute leggere. E' un altro pezzo di storia coperto dal mistero".

E "grande amarezza" per "una strage ufficialmente senza colpevoli" viene espressa anche dall'avvocato Franco Coppi, che ha assunto all'ultimo momento la difesa in Cassazione dei familiari delle vittime della strage. "Ero e sono tuttora convinto che la sentenza d'appello di Milano non fosse totalmente persuasiva e idonea a chiudere definitivamente la storia di piazza Fontana. Non dico che per forza si debba condannare qualcuno, ma non credo affatto che la sentenza di merito fosse il sigillo sulla storia". E per quanto riguarda la condanna delle parti civili al pagamento delle spese, il legale parla di una "beffa", spiegando che "tenendo conto della complessità  del giudizio, le spese non saranno certamente spiccioli. Mi auguro soltanto che nessuno abbia il coraggio di andare a chiedere soldi a queste persone".

Ma per l'ex procuratore capo di Milano, Gerardo D'Ambrosio, una simile sentenza "era prevedibile. In fondo, i giudici questa volta non erano chiamati a pronunciarsi sul merito, ma dovevano verificare che non ci fossero difetti di motivazione nell'appello. Quando eravamo a un passo dalla verità  ci hanno eccepito il segreto politico e militare. Abbiamo incontrato ostacoli di ogni tipo. Anche la Cassazione, che ha avuto un ruolo molto pesante in questa vicenda. Nel 1974 con due ordinanze fermò il processo. Anche quando Giannettini, agente del Sid, si costituì e decise di parlare con noi: in tutta fretta ci fu tolto il processo". Di una cosa l'ex procuratore è comunque certo: se anche, giudizialmente, non ci sono colpevoli, "la verità  storica è stata accertata. Sul finire degli anni '60 alcuni settori dello Stato pianificarono l'uso di terroristi di estrema destra per frenare l'avanzata della sinistra".

Concetto ribadito dal gip di Milano, Guido Salvini, che da giudice istruttore seguì le più importanti inchieste sull'eversione di estrema destra. Nonostante la conferma delle assoluzioni, per Salvini rimane "un punto fermo" che la strage di piazza Fontana fu opera di Ordine Nuovo. "La verità  giudiziaria non si esaurisce sempre nella condanna dei singoli responsabili. Non è una situazione molto diversa da quella dell' indagine sulla morte di Mattei, conclusasi con la certezza acquisita che si trattò non di un incidente ma di un sabotaggio, senza però giungere ai nomi dei suoi autori".

E proprio a proprosito dei colpevoli, per gaetano Pecorella, ex difensore di Delfo Zorzi, "questo processo è nato da dichiarazioni di un soggetto malato che durante le indagini era stato ritenuto non lucido". E sempre riferendosi a Carlo Digilio, Pecorella prosegue sostenendo che "ha detto una serie di cose non vere e smentite dai fatti, mentre sarebbe necessario usare i collaboratori di giustizia in modo diverso prima di costruire un'accusa tanto grave e creare aspettative e illusioni nelle vittime di reati come questi". Per quanto riguarda invece la condanna delle parti civili al pagamento delle spese, per Pecorella "è una regola che vale in qualsiasi processo. Se qualcuno prende l'iniziativa contro qualcun altro e il giudice gli dà  torto, il pagamento delle spese processuali è la logica conseguenza".

Ed è anche, secondo il procuratore generale di Cassazione, "l'ultima parola su piazza Fontana, a meno che non emergano altre prove, cosa che mi pare difficile".

Fonte: TGCOM -
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/ar ... 5642.shtml


Io non dico niente... trovo solo che questo mondo sia marcio già  da dentro, gente che agisce in buona fede manovrata da gente non proprio in buona fede e così via. Coperture, insabbiamenti, terroristi, servizi segreti. Dopo 30 anni 30, nessuno è in grado di capire neanche cosa sia successo in quella banca. O, per precisare, non ci sente da quell'orecchio. E' una cosa da terzo mondo.

E, come sovrammercato, fanno pagare ai parenti le spese processuali e quant'altro. Non solo gli hanno ammazzato un familiare, devono pure pagare le spese del processo. Non ci siamo proprio, così non va. Il sindaco di Milano Albertini ha detto che il Comune pagherà  le spese processuali, "come atto di umanità " e lo stesso faranno il Comune di Sesto San Giovanni e l'Associazione Libertà  e Giustizia. Segnali di buonsenso e umanità , fortunatamente.
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