Fortezza - Franzensfeste e la riserva aurea italiana:
non è storicamente esatto affermare, come spesso è successo, che l'oro della Banca d'Italia fu rubato dai Tedeschi; le cose sono andate diversamente e questo è risaputo da sempre sia nell'ambiente della B. d'Italia di Bolzano e di Roma, sia tra le non molte persone che conoscono bene la storia recente italiana.
A Giovanni Orgera, Governatore (cioè Sindaco) di Roma nel 1944, va il merito di aver condotto un'efficace trattativa con i Tedeschi che ebbe l'effetto di trattenere in un deposito segreto situato dentro il forte austriaco di Fortezza un quinto della riserva aurea, che dopo la guerra tornò nel depositi di via Nazionale a Roma.
In corrispondenza con l'evacuazione di Roma da parte delle truppe tedesche ed italiane della R.S.I. parte della riserva fu portata a Milano con la scorta armata degli Agenti Metropolitani di Roma: tale è la testimonianza del Magg. Costa, Uff.le degli Alpini, ed allora Federale del P.F.R. di Milano, ideatore del Ridotto della Valtellina (da poco pubblicate le sue memorie: V. COSTA, “L'ultimo Federale”. Libro estremamente importante).
Secondo alcune fonti parte della riserva fu portata in America; in fotografie e in un documentario dell'epoca si vedono militari americani che sorvegliano soldati tedeschi di un reparto corazzato (lo si capisce dall'uniforme) che caricano i valori su alcuni autocarri, il tutto alla presenza di un funzionario della B.d'Italia di Bolzano.
Nel dopoguerra, e soprattutto oggi, questa vicenda non è mai stata divulgata serenamente e in termini storicamente oggettivi perchè Orgera era funzionario della Repubblica Sociale Italiana: e in quanto tale lui ed il suo operato dovevano essere dimenticati perché la parola d'ordine era (ed è tuttora) che la R.S.I. non è mai esistita. Tuttavia questo episodio non è stato l'unico: ce ne sono moltissimi altri, ben documentati ma ancora ignoti al pubblico e all'insegnamento scolastico. Guai a parlarne, come minimo saresti definito reazionario o revisionista e portato in tribunale (sì, recentemente è successo anche questo). Ma scrivere la storia basandosi rigorosamente sui documenti e sulle testimonianze della cultura materiale non è revisionismo.
A chi volesse saperne di più consiglio (esclusivamente) le seguenti letture:
ALBERTO CARACCIOLO, “La Banca d'Italia tra l'autarchia e la guerra 1936-1945”, Collana Storica della Banca d'Italia, Documenti, vol. IX, 1992, pp. 610, £. 68.000, ISBN 88-420-4152-1.
Documenti dell'epoca: consultabili nell'archivio storico della Banca d'Italia (Roma).
SERGIO CARDARELLI, RENATA MARTANO, “I nazisti e l'oro della Banca d'Italia. Sottrazione e recupero. 1943-1958”, Bari, ed. Laterza, £. 32.000.
La fortezza di Franzensfeste, davvero spettacolare, fu una delle polveriere della Br. Orobica e ogni tanto mi mandavano lì (e a Braies) per prendere munizioni. Il locale che custodiva la riserva aurea si trovava a destra appena superato l'arco di ingresso adiacente il corpo di guardia.
Nei dintorni della fortezza ci sono opere del 22° Rgp. Alp. d'arresto, con portelli mascherati delle feritoie.
Se può incuriosirvi, esiste una puntata del programma televisivo Mixer (RAI 2) dedicato alla vicenda: interessante poiché mostra la chiesa del forte, la famosa lunghissima gradinata in galleria e alcune interviste a personale della Tridentina allora in servizio.
Secondo notizie che ho sentito a Vipiteno nel 2003, esisterebbe un progetto di trasformazione della fortezza in centro culturale-museologico e a tale scopo sarebbe già stata contattata una società tedesca (notizie che però io non posso confermare in nessun modo). Presumo che si faranno scoperte notevoli.
(P.S.: personalmente non credo molto al “tesoro di Dongo”, ma questa è un'altra vicenda. Ritengo che sia ora di credere seriamente al Ridotto della Valtellina, viste le recenti scoperte, i dati nel nostro forum, le notizie reperibili in recenti libri su fortificazioni TODT [e forse anche Genio-E.N.R. e I.M.L.] costruite in Trentino e in Lombardia. E questo secondo me porterebbe ad un altro tema molto concreto: Alpenfestung. Non vi pare?).
Saluti alpini!