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Piegatura del cappello

In questi giorni devo dare la giusta "piega anziana" ad un cappello di un mio amico più vecchio di me che si sta preparando per Aosta, cappello che di anziano ha solo l'aggettivo ma non la forma visto che assomiglia di più ad un disco volante.
Essendo stato sotto naja un esperto di piegature, mi domando quali tecniche voi abbiate utilizzato per dare la giusta forma al vostro cappello.
Personalmente io ho sempre optato per l'utilizzo di alcool etilico come fissante e di alcune mollette non molto pressanti per dare la giusta piega laterale, mentre per conferire il giusto "slancio longitudinale" posizionavo una bottiglia di plastica da 1/2 litro all'interno del cappello per dargli un aspetto slanciato.
E voi?

Ciao
Alp. Massimo
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Re: Piegatura del cappello

Massimo ha scritto:In questi giorni devo dare la giusta "piega anziana" ad un cappello di un mio amico più vecchio di me che si sta preparando per Aosta, cappello che di anziano ha solo l'aggettivo ma non la forma visto che assomiglia di più ad un disco volante.
Essendo stato sotto naja un esperto di piegature, mi domando quali tecniche voi abbiate utilizzato per dare la giusta forma al vostro cappello.
Personalmente io ho sempre optato per l'utilizzo di alcool etilico come fissante e di alcune mollette non molto pressanti per dare la giusta piega laterale, mentre per conferire il giusto "slancio longitudinale" posizionavo una bottiglia di plastica da 1/2 litro all'interno del cappello per dargli un aspetto slanciato.
E voi?
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Per quanto riguarda il cappello la tua ricetta e' buona anche se a volte, al posto dell'alcool etilico si utilizzava acqua calda e, se non sbaglio, sale (non chiedetemi i lperche'!!!!)

Per quello che concerne la Norvegese...........anche voi la schiacciavate vero?!?!?!?!?!?!!? :roll: :roll: :roll: :roll:
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piegatura

No Lele sto parlando di cappello alpino.
Alla norvegese la giusta "banfatura" (da noi si chiamava così la piega anziana") l'ho data anch'io come dici tu agendo su determinati "punti di pressione" .
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si usava anche scucire il bordo dentro nella parte frontale per dargli la forma più slanciata.
oppure alcuni ci mettevano acqua e zucchero ma io non lo farei se non ci vuoi trovare qualche bestiolina!
io ho fatto con acqua calda e dopo alcol modellandolo col ginocchio-coscia.
con lo zucchero viene durissimo.
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zucchero

E' vero con acqua e zucchero il cappello diventa durissimo, ma appena ci sudi dentro i cristalli di zucchero presenti nel feltro con l'umido del sudore ti conciano la testa da fare schifo
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Re: Piegatura del cappello

Massimo ha scritto:.
Personalmente io ho sempre optato per l'utilizzo di alcool etilico come fissante e di alcune mollette non molto pressanti per dare la giusta piega laterale,
Ciao
Si anche io adottavo (e aoncor oggi per le adunate) la stessa tecnica, ho scucito anche il bordo interno frontalmente.
Per la bottiglia veramente non la sapevo, ora ci devo provare, chissà  se riesce meglio la prospettiva. Grazie per il consiglio.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Ragazzi, qua si baga!!!!!!!!
Esistono questi atti di nonnismo?
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cappello

Eh si caro Lele, la piegatura del cappello è un rito importantissimo ed ognuno penso abbia utilizzato una sua tecnica personale tramandata di scaglione in scaglione
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Per il Cappello Alpino mi associo al partito dell'alcol (che vizio...!!), per la norvegese, a mano ........occhio a Valla, vero Massimo ?????
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cappello

Eh hai ragione caro Garba , in adunata molti sono stati inculati da Valla per norvegesi con l'aletta piegata alla Magnum PI.
Alp. Massimo
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Re: Piegatura del cappello

Massimo ha scritto:In questi giorni devo dare la giusta "piega anziana" ad un cappello di un mio amico più vecchio di me ...... E voi?
Ciao
Nei miei cinque mesi di servizio alla Julia in quel di Gemona (prima del terremoto) ho forgiato il mio cappello (con il sudore) con la piega del Btg. Venzone. In altri termini esso era tirato in modo atroce sul lato destro, e questo perchè, come raccontavano i "veci", questa era la sagoma data al cappello nella ritirata di Russia per proteggersi dai venti polari. Un doveroso omaggio a chi aveva tanto sofferto.
Per venire a tempi recenti, la foggia al mio cappello l'ha data la pioggia in occasione dell'Adunata di Cremona, nella notte di sabato prima della sfilata, mentre accompagnavo a baita un "amico" di Valenza Po che aveva qualche difficoltà  di orientamento, ma tanta sete. Si è sagomato nello stesso modo di Gemona, e tiene da qualche anno questa forma.
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Re: cappello

Massimo ha scritto:Eh si caro Lele, la piegatura del cappello è un rito importantissimo ed ognuno penso abbia utilizzato una sua tecnica personale tramandata di scaglione in scaglione
:lol: :lol:

Hai ragione: la tecnica utilizzata da tutti gli scaglioni del mio reparto era la stessa: nessuna e ripeto NESSUNA stiratura del Cappello Alpino o della Norvegese. Guai a chi soltanto ci avesse fatto anche solo più di un pensierino: il nostro Capitano gli avrebbe fatto subito cambiare idea (e vi assicuro che riportare un Cappello Alpino in condizioni normali, cioè togliere la stiratura, è davvero pista squallida).

La cosa si è tanto radicata che il mio Cappello Alpino, oggi, è ancora tale e quale lo portavo allora: se si esclude la forma che ha assunto per l'uso, è identico a quando mi fu consegnato alla vestizione all'Edolo nell'aprile del 1986.

Ciao
Art. Federico
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Mi associo alla scucitura della parte frontale della fascetta interna.
Il mio è tirato "a secco" ovvero deformando solo le fibre, senza ausilio di liquidi o altro.

Personalmente apprezzo il fatto che sia ancora morbido e che non faccia "TOC!" quando cade per terra.

:D
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Il cappello che porto ora é esattamente quello che portavo 34 annio fa, con la sola aggiunta della spilla della compagnia e una mostrina .....

Si é modellato da solo...prima durante la naia...a base di neve e sudore, e vino...e poi continuando a portarlo....
Vi garantisco che non avrebbe l'approvazione ad una adunata libera uscita, ma é il risultato di quello che ha vissuto...
Anche la penna e nappina sono originali...e li tengo come una reliquia...non so se metterei un'altra comprata sul banchetto...

Anche il mio , anche se sono un Taurinense, é stato portato " alla Julia", proprio in ricordo di quello che mi aveva raccontato un reduce....

In altra parte del forum ho chiesto di avere notizie di "tradizioni alpine" non proprio ...militari....aggiungo alla mia raccolta senz'altro i vari sistemi di modifica del cappello...

A proposito, sono chiaramente contro i "nidi" pieni di fronzoli e spiumazzi...proprio nn mi piacciono...non hanno ricordo, non hanno "uso" se non del giorno del congedo....

Ciau a tuch

Abbadia

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