riporto dal Gazzettino del 15/03/05:
Bassano - Nasce dall'iniziativa delle sezioni di Bassano, Vicenza e Schio dell'Unuci, l'Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia, il "Comitato tutela Caserma Monte Grappa ". Presentato ufficialmente ieri al "Palladio" dal presidente della sezione cittadina Alberto Calsamiglia, il comitato si propone di individuare e promuovere le scelte più idonee a mantenere attiva la storica caserma di viale Venezia. Già nove le associazioni del territorio pronte a dare la propria adesione alla neonata organizzazione che conta oggi al proprio interno la Circoscrizione regionale Veneto e Trentino Alto Adige dell'Unuci, oltre alle già citate sezioni di Bassano, Vicenza e Schio, l'associazione Musei all'aperto - Grande guerra sul Grappa , il Museo della Grande Guerra di Ca' Erizzo, il Museo dell'automobile, l'Istituto internazionale di studi sulla Grande Guerra e l'Ana di Breganze. "Vogliamo mantenere viva la Caserma Monte grappa , che tanta parte ha avuto nella storia della nostra città - ha esordito Alberto Calsamiglia - e siamo certi che l'unione di associazioni ed enti del territorio, possa ancora incidere in modo determinante sulle decisioni dei vertici militari". A tale scopo, la richiesta di adesione al comitato è stata allargata ieri a tutte le realtà associative del bassanese, e presto verrà sottoposta all'attenzione delle istituzioni pubbliche, ad iniziare dal comune.È lunga e ricca di episodi la storia della Caserma Monte grappa che, istituita nel 1914 per ospitare l'artiglieria, nel 1920 è stata intitolata al Monte sacro alla Patria. Per anni sede della scuola allievi ufficiali alpini e bersaglieri (tra i suoi allievi si ricordano il pres"idente dell'Ana Caprioli e il dirigente dell'Inter Peppino Prisco) ha poi dato dimora a nuclei di artiglieri
a da montagna e reparti trasmissioni. Oggi, al suo interno "sopravvivono" un ufficiale e 4 sottoufficiali, quasi quotidianamente costretti, come ha riferito ancora Calsamiglia "a vedere depredata la caserma di molti dei suoi simboli". Nessun atto di vandalismo, s'intenda, ma il trasferimento ad altre sedi di immagini significative quali la statua di Santa Barbara e la Vittoria alata o la lapide con la preghiera dell'alpino, un tempo conservata nella chiesetta del complesso bassanese; trasferimenti questi forse preludio di una dismissione non troppo lontana della struttura ancora di proprietà del Ministero della difesa. "Mantenere in funzione la caserma Monte grappa - ha commentato l'europarlamentare di An Sergio Berlato, proprio ieri in visita alla struttura - vuol dire difendere il significato che da sempre riveste per l'intero territorio bassanese. Non importa cosa troverà qui ma questa caserma non deve assolutamente essere smantellata". Lo stesso Berlato ha dato ieri la sua adesione al comitato nascente, come d'altra parte effettuato da Bortolo Busnardo, presidente della locale sezione Ana: "Quello che è stato detto oggi è musica per le nostre orecchie - ha esordito Busnardo - visto che da anni ci battiamo per salvare non tanto e non solo le mura di questa struttura ma il significato che da sempre ha per la nostra città . Per questo mi permetto di sperare che tutte le associazioni cittadine, i partiti politici di qualunque colore e simbolo si uniscano alla nostra battaglia, per continuare a fare di Bassano la piccola capitale degli alpini". Per ora, comunque, nessuna certezza è stata portata sul futuro della struttura di viale Venezia, fatta salva la rassicurazione avanzata al consigliere regionale Elena Donazzan, dal presidente della commissione difesa della Camera, l'onorevole Ramponi: "Mi è stato garantito che per ora la caserma rimarrà aperta - ha spiegato la Donazzan - anche se attendiamo ancora una risposta in merito alla sua destinazione da parte del sottosegretario alla difesa Berselli". Tra le ipotesi ancora in essere l'eventualità di dirottare sulla Monte grappa qualche nucleo alpino oggi si stanza a Bolzano.Barbara Todesco