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Hellis ha scritto:Per me il termine "mercenario" distingue una persona armata che risponde solo alla sua coscienza e spesso a chi paga, da una persona armata (Militare) che volente o nolente risponde a delle regole, a degli ordini, a delle gerarchie. Nonostante Abu Grahib, nonostante una guerra non giusta, nonostante azioni spettacolo pianificate per scopi televisivi, trovo normale che in Iraq operino i Militari Statunitensi, ma non i mercenari.. ma proprio per principio.

Ho l'impressione che i termini "Security", "Body Guard" etc etc in quelle circostanze servano più a mascherare altre attività .
I "civili paramilitari" che operano in Iraq (perchè i nostri 4 osannati Figli d'Italia non erano certo equipaggiti come il missilone che fa la guardia alla banca del paese) svolgono solo operazioni di protezione o anche missioni meno confessabili? e quando fanno la guardia agli oleodotti (perchè è scaturito pure questo) a che regole d'ingaggio rispondono? e che ci facevano nelle carceri (non i nostri per il momento)?
Non sono militari appartenenti alle Forza Armate Italiane pertanto, da quel poco che sono, non dovrebbero sottostare alle regole d'ingaggio dei Soldati Italiani......pero' forse sbaglio, non so.
Alp. Malaguti Daniele
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linzen
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Hellis ha scritto: .
I "civili paramilitari" che operano in Iraq (perchè i nostri 4 osannati Figli d'Italia non erano certo equipaggiti come il missilone che fa la guardia alla banca del paese)
L'equipaggiamento dei 4 lo si è visto nel filmato postcattura appoggiato sulla sinistra dello schermo e come ho già  scritto se quello era l'equipaggiamento dei 4 era piu' pericoloso il missilone di cui sopra, visto che in mostra c'era solo una mp5 con 1\2 scatole di proiettili 1 pugnale 2/3 portatili 2/3 cellulari carabattole varie e i loro documenti.
In un altro filmato si vedeva Quattrocchi che appunti imbracciava la mp5 forse proprio perchè armato è toccato a lui di dare "l'esempio".
Sugli altri viste le loro qualifiche e precedenti militari la parola mercenario mi pare esagerata io parlerei (e non sono stato l'unico) di "dilettanti allo sbaraglio".
Ribadisco anche che la mp5 cal 9/40sw/ o 45 acp che fosse non è arma adatta ad affrontare uomini armati di ak 7.62 russian o come i beduini dei vari filmati anche di Fal(7.62nato?) e rpg se non in città  ma da quello che si vede in tv anche le città  hanno campi di tiro lunghissimi e non adatti al calibro.
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Hellis
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Non entro nel merito tecnico perchè non ne so.. però dalla lista che c'era sulla lettera di contatto del reclutatore pareva che la "sostanza" l'avrebbero fornita.
In ogni modo concordo con te Linzen quando sostieni che, visti i trascorsi di almeno tre dei quattro, si possono definire dilettanti allo sbaraglio.. che obiettivamente non so se sia meno peggio del termine "mercenario".
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linzen
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Sicuramente è peggio!!
Infatti io credo che i mercenari al giorno d'oggi siano o stiano cambiando da un paio di articoli letti quindi non da conoscenza diretta, non sono piu' quei bruti senza moralità  che tratteggiavi piu' sopra ma cominciano ad essere "truppe" molto ben addestrate ed equipaggiate che molto spesso collaborano con organizzazioni e governi vari.
Comunque lo ripeto per me i 4 non possono essere chiamati mercenari nè nel termine da te portato peraltro corretto perchè non credo fossero là  per fare del male alla popolazione in alcun modo nè nel termine piu' moderno perchè per me non ne avevano la preparazione e l'organizzazione.
Pero' concordo con te anche io tutti sti trafficoni sopratutto quelli poco organizzati e non legati in qualche modo alle forze militari regolari li caccierei via anche solo perchè credo che comunque un occhio devono pur darglielo ambasciate e simili quindi con sperpero di risorse e uomini.
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Abbadia
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Io dico solo che ogni mestiere ha i suoi rischi e le sue regole...
Se uno sceglie volontariamente di fare un "mestiere " pericoloso" deve mettere in conto i rischi che corre, sia dal punto di vista fisico che morale..
Il carpentiere che cammina sui ponti, il somozzatore che fa recuperi, lo sminatore che bonifica il territorio, il militare che fa il militare, corrono dei rischi di cui DEVONO essere ben consci .
Quindi non vedo atti di eroismo ne' nel carpeniere, ne' nel ....body guard o come volete chiamarli...sono persone che per un compenso che ritengono adeguato, corrono dei rischi.
Nessuno farebbe il carpentiere o il volontario in Irak " a gratis", come tra parentesi hanno fatto tantissimi durante la prima e secoda GM !!!!, lo fanno come scelta di vita e se non sono minorati, lo fanno con coscienza di quello a cui vanno incontro...
Quindi ...questo il succo del mio discorso.. il grande rincrescimento per i morti tutti...i morti di Nassyria, Quattrocchi,il carpentiere albanese che é rimasto sotto le macerie del crollo nell'Espo di Genova mesi fa...
Grande rincrescimento, ma non facciamone degli eroi per favore, almeno noi che non li vogliamo sfruttare per sporchi fini come stanno facendo i politici di ogni ordine e grado...
E' un discorso di lana caprina, sempre secondo me, andare a definire la parola " mercenario" per capire in quale categoria va messo....
Sono persone che per scelta ( monetaria e non certo ideale ) fanno un certo mestiere...e se io sono pagato 1000 dollari al GIORNO, devo anche attendermi che il rischio possa essere...corrispondente ......oppure mi sbaglio?
Guardate che ne' mi scandalizzo ne' voglio denigrare o vituperare nessuno...voglio solo dire che di tutti gli "eroi" dei nostri giorni, NESSUNO l'avrebbe fatto gratis ( come ripeto hanno fatto i "volontari della >I e II GM e simili ), quindi si dispiacere per dei morti, ma rifiuto di farne degli eroi.
Eroi sono al limite quelli che sono stati "chiamati" a combattere per la Patria, in cambio di una misera decade e sono morti nella triste alternativa di essere uccisi da quelli che avevano davanti oppure da quelli che avevano dietro.
E neppuire questa é polemica, ma molti di voi sono esperti di queste cose e sanno che non mi sto inventando nulla..
Rispetto per i morti...tutti i morti....ma attenzione che molte volte gli eroi sono tra i vivi...e per ben altri motivazioni...

ciao a tutti...

Abbadia
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Alp. Malaguti Daniele
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Lele...ho fatto il giro sul sito che hai indicato..e ti devo dire che se questo é il mondo oggi...se questa é l'etica e la morale corrente...brh io non ne voglio far parte...
Mica perché riterngo queste cose immorali e pazzescehe...almeno non solo per e quello.
Soprattutto perché non mi riconosco in questo modo di vivere...io spero e mi auguro che noi non si abbia a vivere le situazioni che sono in molti stati..e che coinvolgono molte popolazioni...spero e mi auguro di non vedere e vivere mai coinvolgimenti diretti in queste che io chiamon barbarie..
Parliamo tanto di legalita', democrazia, liberta',patria,bandiera e poi le nostre discussioni vanno a finire su argomenti come quelli trascritti da Lele...poveri noi !!!!
Ho letto solo ieri una intervista fatta da La Stampa a Mario Rigoni Stern sugli eroi di oggi.. deve essere di non molto tempo fa....parla di eroi e di medaglie alla memoria...parla di volontari e non volontari, distingue tra rincrescimento e venerazione e esaltazione.
Mi spiace non poterlo riportare...d'altra parte quando ho riportato scritti di altri...sono stato bacchettato...ma vi garantisco che é una intervista al Grande Vecchio che é
veramente da leggere...veramente istruttiva, soprattutto parole dette con la schiettezza e sincerita' che solo l'eta' ti puo' permettere...
Per il resto...la vita é composta da tanti piccoli mondi...diversi gli uni dagli altri e solo apparentemente possiamo rinchiuderci nel nostro...
Ciao a tutti

Abbadia
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Abbadia ha scritto: Mi spiace non poterlo riportare..
Dai, riportala.......
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Abbadia
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Ci ho pensato...l'ho anche riscritta perché era su cartaceo nel giornalino della mia sezione Ana.
Ho avuto quindi modo di rifletterci ancora sora e di ..digerirla meglio.
Sono contento di una cosa : non l'avevo ancora letta quando ho postato il mio intervento di cui sopra...e mi onora il sapere di pensarla come una persona che di geurra, di morti e di eroi ha avuto le sue brave esperienze.
Ciao a tutti
bbadia


Mario Rigoni Stern dice no alla retorica della “bella fine “
“ Dolore per quella morte. Non creiamo finti miti “

Da un'intervista rilasciata da Mario rigoni stern, autore del “ Il Sergente nella neve “ al quotidiano “ La Stampa” in merito all'assassinio di un cittadino italiano in Iraq

“ Una persona che perde la vita merita tutto il rispetto possibile, ma non parliamo di eroismoe, soprattutto, lasciamo perdere le medaglie.
Quella vanno a chi muore per la bandiera non per il denaro”
Mario Rigoni stern, lo scrittore che ha raccontato l'epopea dei caduti nella ririrata di Russia o sulle montagne dell'Albania non cerca eufemismi per dire il suo “no” alla proposta Tremaglia:
sa di andare controcorrente, di scompgliare il florilegio che si dipana attorno alla “bella morte” di Fabrizio Quattrocchi, ma confessa di non sopportare l'effluvio della retorica : “ Non mi piace che si creino finti eroi”
Qual'è, secondo Lei, il discrimine tra un finto e un vero eroe ?Un vero eroe è chi da la vita per glia altri: Ho visto, in guerra, semplici alpini che si sono sacrificati per salvare un compagno.E vero eroe è anche il missionario che muore curando gli ammalati di AIDS in Africa. Io ammiro il coraggio che questo giovane ha avuto nell'affrontare l'ultimo passo, ma mi fermo li.
Se non è eroismo, allora, dica lei cos'è questo gesto estremo.Spavalderia, forse. E' la reazione, seppur ammirevola, d'uno che per lavoro, è abituato a convivere con la violenza.
Parliamoci chiaro: se non glia avessero dato dei soldi, lui in Iraq non ci sarebbe mai andato. Capisce? Per un'idea si puo' morire: per un'idea sono morti i partigiani in montagna.
Torniamo all'ipotesi della medaglia d'oro alla memoria.
Fabrizio Quattrocchi ha fatto una scelta in piena liberta': Conosceva o avrebbe dovuto conoscere quello a cui andava incontro. Quindi, massima considerazione per la sua fine e grande speranza che gli altri ostaggi
Possano tornare presto in Italia sani e salvi.
Ma le decorazioni lasciamole da parte.
Ci sono mogli e figli che, dopo tanti anni, come unico riconoscimento della morte di un loro caro, hanno ricevuto soltanto una cartolina con la scritta “ DISPERSO”.
Vuol dire che se non hanno avuto medaglie tanti caduti in guerra a maggior ragione non deve averla quest'uomo ucciso dai guerriglieri ?
Ho tanti ricordi .La voce, ad esempio, di una signora che viveva sulle montagne della Valtellina.
Diceva:”Mio marito è sceso in pianura, ha preso la corriera, mi ha salutata e da allora non l'ho piu' visto “.
Le ho mandato un mio libroe lei mi ha risposto: “E' il primo regalo che ricevo in vita mia “.
E ho in mente un ufficiale , uno di quelli in gamba.
Durante una manifestazione patriottica Sali' sul palco tra deputati e ministri e getto' davanti a loro le sue due medaglie d'argento spiegando : “ Le riprendero' solo quando decorerete anche i miei alpini che sono venuti all'assalto con me”.
Vede, c'è maniera e maniera di affrontare le guerre e di correre pericoli. E anche di pronunciare quella parola : “ Eroismo”.
Si discute di concetti come amore di patria, difesa della patria: che cosa c'entrano queste cose con la vicenda di quel povero morto in Iraq ?
Anzi, secondo me, c'entrano poco anche con l'invio del nostro corpo di spedizione laggiu' .
Lei è contrario alla missione?
Lo ero quando fu decisa e lo sono ancora. Aspetto solo che arrivi il 30 giugno e che tutti , si spera , ritornino a casa.
A proposito: a costo d'essere brutale vorrei porre una domanda: se ai nostri militari avessero detto “ in Iraq andate gratis, rinunciando alla busta paga” quanti avrebbero accettato di partire?
Resta comunque il fatto che hanno una divisa , una bandiera. Che bandiera aveva quel giovane ucciso ?
Qualcuno potrebbe obiettare che , con il suo gesto, è come se avesse gridato “ Viva l'Italia “.Puo' darsi, ho visto tanta gente morire in geurra; ragazzi che, magari, venivano abbandonati perché non ce la facevano piu':
Non ho mai sentito nessuno di loro urlare “ Viva l ‘Italia”. Se ne andavano sognando la casa; nel momento
estremo, chiudendo gli occhi, chiamavano “mamma” .
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Mauro
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Fa riflettere, si.
Dio creò l'alpino, lo mise sulla montagna e poi gli disse arrangiati.
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Grazie ad Abbadia per le parole belle e sempre intense di Mario Rigoni Stern, del quale ho tutta la sua bibliografia ad incominciare dal suo "Sergente" che insieme alle "gavette di ghiaccio" di Bedeschi furono i miei primi due libri di lettura alle Scuole Medie (peraltro fatte alla nostra frontiera orientale in provincia di Gorizia e forse questo spiega la scelta dei miei professori cui sono tutt'ora grato!).

Per quanto riguarda l'argomento, direi di vedere le cose dal punto di vista "pratico" e realistico.
Nei giorni dell'assedio a Nassirya la sede della CPA, oltre agli uomini del San Marco, era difesa da "dipendenti civili" della stessa CPA che altro non erano che ex rangers filippini assunti e regolarmenti pagati dalla stessa amministrazione provvisoria.
Quindi non "vigilantes" di ditte privati ma "vigilantes" di istituzioni pubbliche, in pratica facevano/fanno un lavoro che in altri tempi era affidato a forze regolari.
Posso sbagliarmi ma nessuno ha fatto apprezzamenti, osservazioni, e via dicendo su queste persone. Come mai? Non erano italiani e quindi non avevano valenza elettorale? Su di essi mal si imbastiva qualche polemica per raccattare voti?

Il fatto è che queste sono nuove modalità , l'aeronautica inglese ha appaltato a privati addestramento al pilotaggio, l'utilizzo degli aerei da rifornimento in volo, e tante altre cose.
E' la nuova "frontiera", l'esternalizzazione di certe attività , il "global service" fatto per ridurre i costi come nell'industria e nel terziario.

In queste ultime alla fine l'esternalizzazione si riduce a pagare meno rispetto a prima ed avere dei servizi scadenti se non pessimi (lo so e lo vedo per esperienza personale), nel campo della difesa e della sicurezza si paga e ci si ritrova con delle persone che possono fare bene ma anche male il loro lavoro ma che certo non hanno la base i Valori e le tradizioni di una forza armata o di un reparto. Insomma sono un'altra cosa.
Ma tutto sommato devo considerare che ciò sta bene non solo a chi comanda ma anche a chi ubbidisce, perchè noi non siamo più disposti a sacrifici, ne' bassi ne'alti per il Paese o la Patria, meglio pagare e goderci il nostro benessere, la domenica tutti a divertirsi, guai avere dei doveri che "limitano" la tua libertà  di fare quello che ti piace!
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Luigi
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Hellis ha scritto:(perchè i nostri 4 osannati Figli d'Italia non erano certo equipaggiti come il missilone che fa la guardia alla banca del paese)
Mi trovo d'accordo con Linzen.
Per mentalità , addestramento, esperienza, la guardia giurata fuori della banca è più preparata rispetto alle presumibili minacce di quanto lo fossero i quattro andati in Iraq.
Comunque trovo assurdo che si giochi un'elezione su quattro persone che, di loro spontanea volontà , hanno scelto un mestiere un poco più pericoloso del solito; ecco, mi sembra ci sia qualcosa di più importante su cui discutere.
Visto che oggi sono meno cattivo del solito, eccoti un articolo di ieri del "Corriere della Sera".
Mandi.
Luigi

GENOVA


I Quattrocchi ad Al Jazira: ora dateci il video

Una parente: «Siamo contenti per gli altri tre, ma già  si sapeva che sarebbe andata così». La famiglia pronta ad andare in Qatar per poter vedere il nastro dell'assassinio


DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - «Loro». I tre liberati, non li chiamano per nome: nella casa del quarto, quello che è tornato in una bara, li chiamano semplicemente «loro». Per brevità , forse: loro, oppure «gli altri tre», o «i ragazzi». Siamo contenti «per loro». E' una grande giornata «per loro». Si farà  anche una telefonata, per gioire «con loro». I destini sono divisi per sempre. Loro tre a casa e Fabrizio Quattrocchi lassù, dove (dice il papà  di Agliana) «dall'alto dei cieli ha anche contribuito a questa liberazione». C'è poca voglia di commentare, qui. Un portavoce dell'unico ostaggio ucciso viene al telefono: «La famiglia è contenta che gli altri tre si siano salvati. Speriamo che con le loro deposizioni si sappia tutta la verità , si capisca perché la morte è toccata solo a Fabrizio». Una parente al Tg2 va più in là , ipotizza una trattativa ben avviata da tempo, quasi un rilascio a orologeria: «Siamo molto contenti che siano arrivati i ragazzi a casa - dice -. Già  si sapeva che sarebbero tornati. Però il dolore rimane e ci si augura che porti dei chiarimenti».
Chiarimenti. L'unica cosa che ormai importi, nel chiasso un po' indifferente di via Lagustena 22, cuore popolare di Genova San Martino, dove due spray neri sul muro salutano l'amico («Ciao Fabri») e ammoniscono sul futuro: «Fabrizio vive!». La memoria di Quattrocchi vive in una serie di domande, adesso, perché ci sono ancora molte cose da capire sul come e sul come mai se n'è andato.
Riassume il portavoce: «Perché hanno scelto proprio lui? Perché nessuno ha ancora mostrato il video dell'assassinio? Perché tante illazioni su quello che Fabrizio avrebbe o non avrebbe detto prima di morire?». Il lungo silenzio stampa su questa storia è stato rotto, qualche giorno fa, solo dal giornalino della parrocchia di San Martino che sta di fianco a casa Quattrocchi: un articoletto di don Adriano Olcese, che cita Caino e Abele e ricorda come, dall'inizio della storia dell'uomo, ogni delitto abbia voluto giustizia... L'hanno letto, la mamma e i fratelli di Fabrizio, hanno capito e si sono trovati d'accordo: «La verità , adesso».
Davanti alle inchieste bloccate «per non dare segnali ostili» ai sequestratori, nel buio di notizie attorno al video recapitato ad Al Jazira, alcune settimane fa la famiglia di Quattrocchi ha fatto un passo da sola. Tramite un emissario, ha chiesto ai dirigenti della tv araba di vedere quel filmato: se il mondo ha avuto in pasto la decapitazione di Nick Berg, perché un ristretto gruppo di parenti disperati non può controllare gli ultimi istanti del loro caro? Dal Qatar è arrivata una risposta non troppo cortese: «Il videotape è qui. Se volete visionarlo, venite a Doha». In casa se n'è parlato: «Se nessuno farà  nulla - dice l'anonimo portavoce -, è chiaro che qualcosa si tenterà . Magari un viaggio nella massima discrezione...».
A sconcertare la famiglia, riferiscono, sono stati i tentativi di strumentalizzare il loro dramma: «Gira voce che, prima di morire, la frase pronunciata da Fabrizio non sia stata "ti faccio vedere come muore un italiano", ma "ti faccio vedere come muore un camerata italiano". Bisognerebbe vedere le immagini, a questo punto. Anche se il particolare non mi torna molto: Fabrizio era di destra, si sa, ma una frase del genere avrebbe potuto dirla se i rapitori fossero stati, che so, le Br... E se poi fosse vera quella parola, "camerata", perché una tv come Al Jazira avrebbe deciso di non mandarla in onda? Loro si sentono vicini alla guerriglia. E quello sarebbe stato un ottimo argomento per la propaganda, per accusare gli italiani fascisti e colonialisti, no?».
La morte di Quattrocchi è piena di non detti. Per il momento, i pm genovesi Francesca Nanni e Nicola Piacente indagano solo sulle modalità  d'arruolamento delle bodyguard in Iraq, ma non s'esclude che qualche altro dubbio emerga. «Per quel che ho capito io - dice una bodyguard che è stata ascoltata dai magistrati -, i tre sono stati liberati con un maneggio politico. Hanno fatto uno scambio, altro che blitz. Loro tre si sono salvati perché non sapevano niente. Fabrizio è stato ammazzato perché, probabilmente, era l'unico a conoscere i rapitori. Nel primo video ha la faccia di uno che s'è sentito tradito. E' anche quello trattato peggio: gli intimano di dire due volte il nome, forte e chiaro. Avete visto poi che scempio è stato fatto del corpo? Come se si volessero vendicare di qualcosa. La parola "camerata", sì, ci sta al cento per cento in bocca a uno come Fabrizio. Sapremo qualcosa? Mah, non subito: ci sono le elezioni...».

Francesco Battistini
(09.06.04)
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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MAh Luigi.. io penso che questa vicenda, guardandola sia da destra che da sinistra, non sposterà  voti.. anche se concordo sul fatto che la strumentalizzazione è stata tentata. Pertanto sganciamo l'affare "elezioni".
Patetici i manifesti di AN e di Uniti nell'Ulivo.
Aspetto con ansia qualche manifesto che celebra la giustizia sull'affare del Cermis, giusto per fare un'esempio.
"Boh" riferito al discorso del "camerata". Anche se fosse, cosa cambierebbe?.
Per me resta un povero Cristo che si è buttato in una situazione più grande di lui, sperando di fare soldi facili. Penso che tutti abbiamo qualche dubbio sulle modalità  della liberazione.. insomma i segnali che qualche affare fra "spioni" ci sono; poi sapere come sono messe davvero le cose..
Fa riflettere ciò che scrive Jolly, molto semplice e molto veritiero: Patria, spirito di sacrificio etc etc, ma poi alla fine per fare "certi mestieri" arruoli il personale che ha "necessità " di fare qualunque lavoro.. e gli eserciti per forza di cose vanno gestiti quasi come aziende.
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No Hellis...non si ha "necessita'" di guadagnare 1000 dollari al giorno ! si vogliono guadagnare presto, veloce e in nero...
La "necessita'" che porta il povero cristo a salire sui ponteggi senza protezione, o a lavorare in condizioni disumane é quella che poi alla fine ti fa guadagnare 50/100 euro al giorno...
Non dobbiamo confondere le cose....
Come lo stupore di certi parenti a amici di militari in missione in Iraq : come , ma i nostri ragazzi sono la' per fare del bene...per aiutare la popolazione...e sono assaliti da guerriglieri e rischiano di morire ogni giorno !!!!
ma hanno mai pensato a che cosa é addestrato un militare?
A combattere...a diffendersi ed attaccare, non é certo addestrato a distribuire biscottini o carezze ai bimbi buoni...quindi se mio figlio fa il militare...devo sapere che tipo di mestiere fa....soprattutto pensando che lo ha chiesto lui...lo ha deciso lui...prima di arruolarsi e poi di andare "volontario" in zona pericolosa...
Quindi se capisco il patire di una madre sapendo che il figlio militare non é in una fureria a Roma...ma a Nassyria...non posso concepire che gli stessi ragionamenti siano fatti da persone che dovrebbero ben sapere come stanno le cose...
Questo a prescindere, lo ripeto sempre, dal fatto che non voglio veder morire la gente...chiunque essa sia...
Per favore...leggete bene l'ultima risposta data da Rigoni Stern.....e parlatene con chi la guerra l'ha fatta davvero...
Che ci sia la frase detta da Quattrocchi, che contenga la parola camerata o compagno é perfettamente ininfluente....per tutti...all'infuori di quelli che la situazione la voglio sfruttare in senso "politico" ; per loro si' ha importanza cosa mettere in bocca a Quattrocchi...deve essere il LORO martire !!
Ciao a tuch
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Abbadia ha scritto:Per favore...leggete bene l'ultima risposta data da Rigoni Stern.....e parlatene con chi la guerra l'ha fatta davvero...
Questa è la verità  del "Sergente" che assolutamente non voglio mettere in dubbio ma devo parimenti credere anche alle altre verità , a chi è veramente morto, e ce ne sono stati, con sulle labbre il nome della Patria o magari anche del Re!
Le vicende, i momenti, i fatti, sono talmente diversi che è impossibile dare una chiave unica di interpretazione delle piccole e grandi storie dei nostri Caduti.
E' una favola l'epopea della morte del Cap. Grandi del btg. Tirano che incita i suoi Alpini a cantare il "Testamento del Capitano"?
Ma ne potremmo citare tanti altri di episodi.

Per Fabrizio Quattrocchi ribadisco quanto già  dissi a suo tempo, il suo atto finale è stato di una dignità  inimmaginabile per le nostre generazioni cui il sacrificio anche estremo è cosa oramai desueta.
Per il resto, il prima ed il dopo, non ne voglio nemmeno parlare tanto si è sparlato sui media, ma quando parli del "loro" martire non devi dimenticare chi subito alla prima ora ha "sputato" ed infangato comunque questi quattro italiani, imbastendo una gazzarra politico-elettorale i cui esiti ancora si vedono, quindi se è vero che "chi di spada ferisce di spada perisce" non si può pretendere di dare lezioni agli altri e poi non accettare di averne!

Idem per il discorso sulla liberazione. Da anni in casi simili leggo che i progressisti (in sintesi quelli che mi danno del conservatore quando non ho mai avuto nulla da conservare, i miei di "beni" mi hanno dato solo l'affetto ed una giusta educazione!) antepongono sempre e comunque la vita umana al resto, ora ecco i distinguo ed il chiedersi il perchè ed il percome.
Almeno tre siamo riusciti a riportarli a casa, tanto ci deve bastare, se poi i servizi segreti hanno fatto qualcosa e come lo hanno fatto non ci interessa, questi servizi esistono anche per queste cose da che mondo è mondo e l'ultima cosa che passa loro per la mente è di andare a raccontare le loro attività  alla stampa.
Sono segreti e basta e non segreti di Pulcinella come piacerebbe a noi!
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