Scusa, Luigi, ma già dire “Non utilizzare toni simili”, secondo me da al tuo intervento un tono polemico, in quanto lascia solo a te il diritto di stabilire la qualità e il significato degli interventi altrui.
Secondo me dovremmo piantarla e accettare che ognuno esponga la propria posizione senza preconcetti e la stessa sia valutata senza dietrologie.
Passando a cose più importanti, butto giù qualche spunto non polemico, premettendoo che vado a memoria , senza consultare testi..
Nessuno, mi pare, obbligò l'Italia ad entrare in guerra, tra l'altro assumendo posizioni difensive, al solo scopo di sedersi al tavolo del vincitore, dove poi ci dettero solo uno sgabello.
Francisco Franco, anche quando fu sollecitato, stette alla finestra, inviando solo al Divisione Azzurra in Russia e continuò per anni per la sua strada..
Neppure i tedeschi ne furono entusiasti: dopo poco dovettero dirottare loro risorse verso teatri di guerra che non avevano preventivato o che avrebbero aperto solo più tardi: Balcani e Africa del Nord.
Qualcuno dice che l'intervento tedesco in Grecia fece rinviare di alcune settimane l'Operazione Barbarossa, in modo che non fu possibile raggiungere determinati obiettivi prima dell'autunno/inverno.
La spedizione italiana in Russia, poi, dal punto di vista militare non aveva motivazioni e anche qui i tedeschi inizialmente nicchiarono.
Mi sembra fu il generale Zingales che, sull'esperienza del CSIR, sconsigliò l'ampliamento della presenza italiana in Russia ritenendola destinata a fallire.
E se invece che mandarle in Russia avessimo mandato le autotrasportabili Torino e Pasubio [sulle quali concordo col commento di M26) in Africa del Nord e il Corpo d'Armata Alpino nei Balcani?